Come mai non capisco la matematica ?
Salve ragazzi , vi chiedo come mai non capisco la matematica. Lo so , è una domanda troppo generica.. ALcuni di voi risponderanno perchè son scemo , altri perchè sbaglio metodo e altri perchè non sono portato . Ma io vi chiedo .. ok che non potrò mai essere un luminare della matematica ma perchè dopo tutto lo sforzo messo non riesco . Ho comprato libri su libri , seguito video su youtube ma niente ..non riesco. Non è un topic per lamentarmi ma per chiedere aiuto . Passatemi qualche pdf , qualche esercizio guida o altro ( si lo so, su internet ce ne sono un sacco) ma ditemi come posso fare..
Risposte
Voglio provare a dare una risposta "metodologica". Non sono un professore ma ho accumulato una certa esperienza dando ripetizioni e confrontandomi con "non addetti ai lavori".
Una delle differenze più grandi che ho osservato tra la matematica [e in qualche modo la fisica] e le altre scienze e [soprattutto] non scienze sta nel modo in cui viene usato il linguaggio. Riporto subito un esempio che mi ha aiutato a suo tempo: un generico corso di biologia di qualche tipo verte su un libro di 700 pagine; un esame di letteratura di non so cosa richiede di studiare due libri da 300 pagine più appunti, saggi e altro; un esame di analisi 1 [o 2, o 3, non importa] copre più o meno 200-250 pagine [a parità di CFU].
Non ho mai visto studenti preparare 600 pagine di matematica, ma non perché i corsi di matematica siano più semplici o richiedano meno impegno, quanto piuttosto perché il linguaggio matematico è per sua natura più sintetico.
Vedevo spesso studenti, sia delle superiori sia universitari, che leggevano teoremi o enunciati senza soffermarsi a capire il significato delle parole.
Questo secondo me è un limite che molta gente non si accorge di avere: leggendo l'enunciato di un teorema io spesso ho bisogno di fermarmi su quasi ogni parola o equazione per capirne esattamente il significato. Chiaramente l'effetto diminuisce acquisendo padronanza dell'argomento, però quando si affronta un argomento nuovo è essenziale sforzarsi di capire il significato di ogni parola utilizzata.
Sto pensando ad esempi in analisi 1 ma al momento non me ne vengono. Risponderò, nel caso.
In generale il consiglio che ti posso dare è il seguente: non imparare a memoria ma chiediti sempre perché una definizione viene data in un certo modo e perché un teorema viene enunciato in un certo modo. Cerca un significato "dietro" all'insieme di lettere e simboli.
Una delle differenze più grandi che ho osservato tra la matematica [e in qualche modo la fisica] e le altre scienze e [soprattutto] non scienze sta nel modo in cui viene usato il linguaggio. Riporto subito un esempio che mi ha aiutato a suo tempo: un generico corso di biologia di qualche tipo verte su un libro di 700 pagine; un esame di letteratura di non so cosa richiede di studiare due libri da 300 pagine più appunti, saggi e altro; un esame di analisi 1 [o 2, o 3, non importa] copre più o meno 200-250 pagine [a parità di CFU].
Non ho mai visto studenti preparare 600 pagine di matematica, ma non perché i corsi di matematica siano più semplici o richiedano meno impegno, quanto piuttosto perché il linguaggio matematico è per sua natura più sintetico.
Vedevo spesso studenti, sia delle superiori sia universitari, che leggevano teoremi o enunciati senza soffermarsi a capire il significato delle parole.
Questo secondo me è un limite che molta gente non si accorge di avere: leggendo l'enunciato di un teorema io spesso ho bisogno di fermarmi su quasi ogni parola o equazione per capirne esattamente il significato. Chiaramente l'effetto diminuisce acquisendo padronanza dell'argomento, però quando si affronta un argomento nuovo è essenziale sforzarsi di capire il significato di ogni parola utilizzata.
Sto pensando ad esempi in analisi 1 ma al momento non me ne vengono. Risponderò, nel caso.
In generale il consiglio che ti posso dare è il seguente: non imparare a memoria ma chiediti sempre perché una definizione viene data in un certo modo e perché un teorema viene enunciato in un certo modo. Cerca un significato "dietro" all'insieme di lettere e simboli.
Partendo dal presupposto che la matematica che viene insegnata nei licei e nella gran parte delle università sia indirizzata verso persone con delle capacità intellettive normali, alcuni psicologi hanno teorizzato (e misurato tramite esperimenti) che le difficoltà matematiche possano ricondursi a motivazioni prettamente psicologiche e/o culturali. Oltre all'ansia generata dalla frustrazione di non riuscire a risolvere un problema, nei casi più estremi con reazioni psicosomatiche, vi sono infatti delle convinzioni diffuse (ad esempio quella per cui la matematica è una materia per geni e quindi che sia meglio lasciar perdere se non si hanno qualità speciali innate) che peggiorano la situazione.
Lessi anche un altro articolo su uno studio fatto sulle persone che riuscivano in matematica: il risultato fu che queste ottenevano delle gratificazioni maggiori rispetto agli altri nella risoluzioni di problemi e/o dimostrazioni ed ogni volta che ciò accadeva il loro cervello produceva endorfine attivando peraltro aree più ampie della corteccia cerebrale. In questo modo si genera una sorta di circolo virtuoso fra gratificazione e progressi negli studi. Evidentemente succede il contrario per chi non riesce per cui si vuole evitare la frustrazione e la sensazioni di sentirsi stupidi per cui si tende ad abbandonare la materia generando un circolo vizioso.
Chiaramente c'è da chiedersi il motivo per cui alcuni riescono ed altri no e probabilmente qualche intervento precedente può dare una risposta: avere un professore bravo e coinvolgente, l'educazione avuta in famiglia o l'atteggiamento positivo e senza pregiudizi nei confronti della materia.
https://en.wikipedia.org/wiki/Mathematical_anxiety
Lessi anche un altro articolo su uno studio fatto sulle persone che riuscivano in matematica: il risultato fu che queste ottenevano delle gratificazioni maggiori rispetto agli altri nella risoluzioni di problemi e/o dimostrazioni ed ogni volta che ciò accadeva il loro cervello produceva endorfine attivando peraltro aree più ampie della corteccia cerebrale. In questo modo si genera una sorta di circolo virtuoso fra gratificazione e progressi negli studi. Evidentemente succede il contrario per chi non riesce per cui si vuole evitare la frustrazione e la sensazioni di sentirsi stupidi per cui si tende ad abbandonare la materia generando un circolo vizioso.
Chiaramente c'è da chiedersi il motivo per cui alcuni riescono ed altri no e probabilmente qualche intervento precedente può dare una risposta: avere un professore bravo e coinvolgente, l'educazione avuta in famiglia o l'atteggiamento positivo e senza pregiudizi nei confronti della materia.
https://en.wikipedia.org/wiki/Mathematical_anxiety
Penso che non sei il solo, molte volte viene presentata in forma sintetica,sterile, arida, in effetti non è così, dietro ogni teorema o formula che sia, ci sta una cronistoria di idee a volte anche errate che gradualmente hanno portato al risultato, comunque in questo forum, non il sottoscritto, ma ti assicuro troverai persone preparate che possono aiutarti in modo significativo a colmare eventuali lacune, non mollare, ed auguri e buon proseguimento per il tuo corso di studi.
"axpgn":
A me sembri pessimista più che realista ... cosa studi?
Studio nel dipartimento di chimica. Più che altro pensavo che lo studiare all'università mi avesse portato un modello di pensiero diverso e non un docente che si limita ad enunciare cose
In realta' nessuno capisce la matematica ci si abitua soltanto
A me sembri pessimista più che realista ... cosa studi?
forse sarebbe stato meglio non iscriversi all'università ed essere realisti
Scusa per il tono , era un modo per dire che attualmente non posso permettermi un insegnante privato
Guarda che voleva essere un aiuto, eh ... questo è il mio parere ... non necessariamente deve essere un insegnante privato: può essere un tuo amico oppure uno studente come o un prof a cui chiedere consigli, magari sul metodo di studio e che ti fa un po' da tutor ... sempre IMHO
Cordialmente, Alex
Cordialmente, Alex
Come se tutti potessero prendersi un insegnate privato ..
Per me la cosa migliore che può capitarti è quella di avere un buon insegnante ... IMHO
Cordialmente, Alex
Cordialmente, Alex