Chi conosce Elia Spallanzani?
Ispirandomi a una discussione qui sotto che mi ha fatto scoprire Ascanio apro questa.
In realtà è una discussione semiseria nel senso che sono capitato per caso su un video davvero interessante di un brillante matematico italiano[nota]Nel video non si parla di matematica con formule[/nota] (scoperto cercando categorie su youtube, e avendomi appassionato ho cercato ancora altri suoi video) così indagando oltre come spesso accade si incontrano altre novità, in tal caso appunto "Elia Spallanzani", per chi fosse interessato qui il video: https://www.facebook.com/story.php?stor ... 8615414428
Insomma prima domanda: chi conosce Elia, io l'ho scoperto solo ora
.
Dicevo comunque semiseria[nota]E ora ci avviciniamo a grandi passi alla parte più seria[/nota] perché quel video mi ha fatto molto riflettere su come una mente matematica sia così razionalmente pura che spesso viene fraintesa. Sebbene io non abbia metà dell'intelligenza di quel matematico mi ci ritrovo in tutto e per tutto quello che dice e mi ha colpito come le obiezioni mosse da altri fossero incoerenti e confusionarie in raffronto al pensiero cristallino e "lapalissiano" da quasi esser superfluo doverlo spiegare.
Personalmente ho frequentato un anno di fisica e ora sono passato a matematica e in questo tempo full immersion nella matematica di questi anni noto che mi ha fatto cambiare moltissimo nel modo di pensare e approcciare alla vita e spesso e volentieri nei discorsi con altri che non hanno i miei (pochi) strumenti mi rendo conto di non riuscire a interagire, non dico di essere meglio o peggio, ma noto come se ci fosse una impossibilità di dialogare sullo stesso piano logico.
Mi incuriosiva sapere se altri (appassionati di queste materie) avessero avuto o hanno la stessa sensazione.
In realtà è una discussione semiseria nel senso che sono capitato per caso su un video davvero interessante di un brillante matematico italiano[nota]Nel video non si parla di matematica con formule[/nota] (scoperto cercando categorie su youtube, e avendomi appassionato ho cercato ancora altri suoi video) così indagando oltre come spesso accade si incontrano altre novità, in tal caso appunto "Elia Spallanzani", per chi fosse interessato qui il video: https://www.facebook.com/story.php?stor ... 8615414428
Insomma prima domanda: chi conosce Elia, io l'ho scoperto solo ora

Dicevo comunque semiseria[nota]E ora ci avviciniamo a grandi passi alla parte più seria[/nota] perché quel video mi ha fatto molto riflettere su come una mente matematica sia così razionalmente pura che spesso viene fraintesa. Sebbene io non abbia metà dell'intelligenza di quel matematico mi ci ritrovo in tutto e per tutto quello che dice e mi ha colpito come le obiezioni mosse da altri fossero incoerenti e confusionarie in raffronto al pensiero cristallino e "lapalissiano" da quasi esser superfluo doverlo spiegare.
Personalmente ho frequentato un anno di fisica e ora sono passato a matematica e in questo tempo full immersion nella matematica di questi anni noto che mi ha fatto cambiare moltissimo nel modo di pensare e approcciare alla vita e spesso e volentieri nei discorsi con altri che non hanno i miei (pochi) strumenti mi rendo conto di non riuscire a interagire, non dico di essere meglio o peggio, ma noto come se ci fosse una impossibilità di dialogare sullo stesso piano logico.
Mi incuriosiva sapere se altri (appassionati di queste materie) avessero avuto o hanno la stessa sensazione.
Risposte
"alboos":
https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10159746871219429&id=58615414428
L'autoreferenzialità degli utenti di questo forum è aumentata del 1000% dopo la segnalazione di questo video...



"Martino":
Non ho capito che problema abbia Fosco con chi studia anche altre cose (oltre alla matematica, avendola scelta come indirizzo principale). Condivido il fatto che in Italia la cultura umanistica sia così estesa da essere una piaga, tuttavia non condivido assolutamente lo scagliarsi verso persone singole con i loro personali interessi (pianoforte, filosofia).
Ma sono assolutamente schifato dall'idea che un matematico sia in qualche modo "superiore" ad altri filosofi/scienziati. Tenete conto che lui è uno che giudica gli altri, li insulta, basandosi su cosa secondo lui hanno studiato nella vita.
Inoltre fate voi, ma io vedo un po' logiche da setta.
Più che "logica da setta", la trovo una sorta di bulimia, semplice voglia di fagocitare l'altro da sé.
Per il resto: banalità, anzi fesserie, non differenti da quelle di alcuni umanisti dall'altro lato della barricata.
Mi scuso per il muro del pianto. Ho provato a trattenermi, ma gli argomenti sono troppo interessanti per liquidarli con due parole.
Ciao a tutti, torno sull'argomento perché finalmente ho un po' di tempo in più per analizzare con voi alcuni punti interessanti della chiacchierata tra Fosco e l'intervistatore.
1. Il matematico impara più facilmente.
Questo per me è vero, nel senso che il (buon) matematico per sua "natura" tenta sempre di assiomatizzare un campo di studio, prova cioè a ricercare gli assiomi da cui "tutto segue".
Se il campo di studio è assiomatizzabile, il matematico sfrutta la logica per trarre tutte le conclusioni di cui necessita partendo dal minimo sindacale. Questo è un vantaggio non da poco.
A questo proposito, la mia insegnante di Fisica 2 disse: avete compreso davvero la fisica solo se ritenete che il programma non è vasto come sembra. Parafrasando: se avete capito i concetti fondamentali, il resto è fuffa.
Chiaramente, ogni essere umano può usare questo approccio, non è prerogativa del matematico. D'altra parte è vero che il matematico è abituato a farlo.
2. Logica "filosofica" vs logica matematica.
Non me ne vogliate, ma i filosofi che si occupano di logica sono pochini, e tendenzialmente gli studenti di filosofia seguono corsi sulla storia del pensiero logico, e non un corso di logica. In più le tesi sull'argomento sono di carattere esegetico.
Nulla di male! Qualcuno DEVE occuparsi di questo, perché credo fermamente che tutte le conquiste storiche in questo ambito (in tutti gli ambiti) debbano essere tramandate alle generazioni successive. Se nessuno se ne occupasse, finirebbero nel dimenticatoio.
E i matematici? Ebbene vi racconto un aneddoto della mia vita. Secondo il mio piano di studi, io sarei un analista numerico con il pallino dell'analisi reale, a cui piace dilettarsi con l'algebra lineare. Ho sempre snobbato l'Algebra astratta perché ero (e sono tuttora) un cane in questo ambito (non è un vanto, mi vergogno tanto di questa mia lacuna.)
Per la specialistica ho dovuto scegliere un corso, perché avevo 5 cfu a disposizione. Tra le possibili scelte c'era logica matematica, e mi sono detto:"Ma sì, facciamolo! ". Non ho nemmeno letto il programma, l'ho scelto praticamente a scatola chiusa.
È stata una rivelazione. Un corso bellissimo, astrattissimo, leviss... A no, 'spettate.
Mi ha affascinato così tanto che ho iniziato ad apprezzare molto la mia nemesi: l'Algebra. Riuscivo a vedere la matematica nel suo complesso, una sorta di volo a uccello sull'intero "ecosistema matematico".
Devo dire che la mia insegnante si impegnò moltissimo a trasmettere il proprio sapere: un entusiasmo travolgente e una passione per ciò che insegnava fuori dal comune.
Questo corso mi ha insegnato a scrivere per bene le dimostrazioni, mi ha insegnato l'importanza della semantica e della sintassi, mi ha fornito gli strumenti per capire e comprendere più a fondo la matematica. Insomma, è stata una bellissima esperienza.
Domanda: sapete quanti eravamo ad aver scelto questo corso? 3 persone! 3 su una classe di 40 studenti! Davvero un peccato.
In base alla mia esperienza, logica matematica deve essere una materia obbligatoria. Ogni matematico deve conoscerla (e avere la fortuna di trovare un bravo insegnante in grado di trasmetterla
).
3. Didattica
Maledizione, su questo punto io e Fosco abbiamo visioni diametralmente opposte.
Quando Fosco afferma di non voler diventare insegnante (anche) perché potrebbe venire a contatto con "colleghi non all'altezza", mi sono cascate le braccia.
Secondo la mia visione ingenua e idealistica, la didattica è una forma d'amore per le generazioni future. Chi si occupa seriamente di didattica, chi insegna tutti i giorni mettendoci tutto l'impegno e l'entusiasmo possibili, va rispettato, perché ha il potere di cambiare la vita a chi ha voglia di ascoltare (preferisco il verbo interagire. Secondo la mia visione, l'insegnamento non è un flusso unidirezionale delle informazioni) .
Parlare di matematica tra matematici è piuttosto semplice. Diventa complicato, e secondo me più stimolante, insegnarla a coloro che non ne capiscono un tubo.
Ringraziamenti
Chiudo con un altro aneddoto della mia vita. Circa 11 anni fa, con una laurea in Matematica in tasca, decisi di navigare su internet in cerca di un forum di matematica che mi permettesse di confrontarmi con altri matematici.
Girovagando per caso, sono finito su scimat (o scienzematematiche.it non ricordo più), a cui partecipavano attivamente Fusco e altri matematici molto in gamba. Apro la prima stanza: era Algebra e, siccome sono un cane, non ci ho capito nulla. "Vabbé" ho pensato "nella stanza di Analisi andrà meglio". Un disastro, riuscivo solo a intuire gli argomenti che stavano trattando.
Col morale sotto terra, ho chiuso tutto e sono andato a dormire. È stata una brutta esperienza che però mi ha fatto riflettere molto: la laurea non è certamente un punto di arrivo, devo darmi da fare per migliorare!
Sebbene Fosco e la sua cricca non avessero idea, hanno cambiato la mia visione della matematica, e sento il dovere di ringraziarli per questo: mi hanno spronato a fare di più e meglio.
Sia chiaro che non sono i soli ad averlo fatto. Anche matematicamente.it ha dato il suo contributo! Ho preso a modello Gugo82, perché ha un'eccellente conoscenza dell'analisi matematica e Dissonance, il cui stile mi ha sempre affascinato.
1. Il matematico impara più facilmente.
Questo per me è vero, nel senso che il (buon) matematico per sua "natura" tenta sempre di assiomatizzare un campo di studio, prova cioè a ricercare gli assiomi da cui "tutto segue".
Se il campo di studio è assiomatizzabile, il matematico sfrutta la logica per trarre tutte le conclusioni di cui necessita partendo dal minimo sindacale. Questo è un vantaggio non da poco.
A questo proposito, la mia insegnante di Fisica 2 disse: avete compreso davvero la fisica solo se ritenete che il programma non è vasto come sembra. Parafrasando: se avete capito i concetti fondamentali, il resto è fuffa.
Chiaramente, ogni essere umano può usare questo approccio, non è prerogativa del matematico. D'altra parte è vero che il matematico è abituato a farlo.
2. Logica "filosofica" vs logica matematica.
Non me ne vogliate, ma i filosofi che si occupano di logica sono pochini, e tendenzialmente gli studenti di filosofia seguono corsi sulla storia del pensiero logico, e non un corso di logica. In più le tesi sull'argomento sono di carattere esegetico.
Nulla di male! Qualcuno DEVE occuparsi di questo, perché credo fermamente che tutte le conquiste storiche in questo ambito (in tutti gli ambiti) debbano essere tramandate alle generazioni successive. Se nessuno se ne occupasse, finirebbero nel dimenticatoio.
E i matematici? Ebbene vi racconto un aneddoto della mia vita. Secondo il mio piano di studi, io sarei un analista numerico con il pallino dell'analisi reale, a cui piace dilettarsi con l'algebra lineare. Ho sempre snobbato l'Algebra astratta perché ero (e sono tuttora) un cane in questo ambito (non è un vanto, mi vergogno tanto di questa mia lacuna.)
Per la specialistica ho dovuto scegliere un corso, perché avevo 5 cfu a disposizione. Tra le possibili scelte c'era logica matematica, e mi sono detto:"Ma sì, facciamolo! ". Non ho nemmeno letto il programma, l'ho scelto praticamente a scatola chiusa.
È stata una rivelazione. Un corso bellissimo, astrattissimo, leviss... A no, 'spettate.
Mi ha affascinato così tanto che ho iniziato ad apprezzare molto la mia nemesi: l'Algebra. Riuscivo a vedere la matematica nel suo complesso, una sorta di volo a uccello sull'intero "ecosistema matematico".
Devo dire che la mia insegnante si impegnò moltissimo a trasmettere il proprio sapere: un entusiasmo travolgente e una passione per ciò che insegnava fuori dal comune.
Questo corso mi ha insegnato a scrivere per bene le dimostrazioni, mi ha insegnato l'importanza della semantica e della sintassi, mi ha fornito gli strumenti per capire e comprendere più a fondo la matematica. Insomma, è stata una bellissima esperienza.
Domanda: sapete quanti eravamo ad aver scelto questo corso? 3 persone! 3 su una classe di 40 studenti! Davvero un peccato.
In base alla mia esperienza, logica matematica deve essere una materia obbligatoria. Ogni matematico deve conoscerla (e avere la fortuna di trovare un bravo insegnante in grado di trasmetterla

3. Didattica
Maledizione, su questo punto io e Fosco abbiamo visioni diametralmente opposte.
Quando Fosco afferma di non voler diventare insegnante (anche) perché potrebbe venire a contatto con "colleghi non all'altezza", mi sono cascate le braccia.
Secondo la mia visione ingenua e idealistica, la didattica è una forma d'amore per le generazioni future. Chi si occupa seriamente di didattica, chi insegna tutti i giorni mettendoci tutto l'impegno e l'entusiasmo possibili, va rispettato, perché ha il potere di cambiare la vita a chi ha voglia di ascoltare (preferisco il verbo interagire. Secondo la mia visione, l'insegnamento non è un flusso unidirezionale delle informazioni) .
Parlare di matematica tra matematici è piuttosto semplice. Diventa complicato, e secondo me più stimolante, insegnarla a coloro che non ne capiscono un tubo.
Ringraziamenti
Chiudo con un altro aneddoto della mia vita. Circa 11 anni fa, con una laurea in Matematica in tasca, decisi di navigare su internet in cerca di un forum di matematica che mi permettesse di confrontarmi con altri matematici.
Girovagando per caso, sono finito su scimat (o scienzematematiche.it non ricordo più), a cui partecipavano attivamente Fusco e altri matematici molto in gamba. Apro la prima stanza: era Algebra e, siccome sono un cane, non ci ho capito nulla. "Vabbé" ho pensato "nella stanza di Analisi andrà meglio". Un disastro, riuscivo solo a intuire gli argomenti che stavano trattando.
Col morale sotto terra, ho chiuso tutto e sono andato a dormire. È stata una brutta esperienza che però mi ha fatto riflettere molto: la laurea non è certamente un punto di arrivo, devo darmi da fare per migliorare!
Sebbene Fosco e la sua cricca non avessero idea, hanno cambiato la mia visione della matematica, e sento il dovere di ringraziarli per questo: mi hanno spronato a fare di più e meglio.
Sia chiaro che non sono i soli ad averlo fatto. Anche matematicamente.it ha dato il suo contributo! Ho preso a modello Gugo82, perché ha un'eccellente conoscenza dell'analisi matematica e Dissonance, il cui stile mi ha sempre affascinato.
...
https://en.wikipedia.org/wiki/Saharon_Shelah
https://en.wikipedia.org/wiki/Joel_David_Hamkins
https://www.cs.cas.cz/logics/logicinprague.html
http://ameql.math.muni.cz/
http://www.maths.ox.ac.uk/groups/logic
https://www.cl.cam.ac.uk/~mpf23/
...
https://settheory.net/world
https://en.wikipedia.org/wiki/Saharon_Shelah
https://en.wikipedia.org/wiki/Joel_David_Hamkins
https://www.cs.cas.cz/logics/logicinprague.html
http://ameql.math.muni.cz/
http://www.maths.ox.ac.uk/groups/logic
https://www.cl.cam.ac.uk/~mpf23/
...
https://settheory.net/world
Guarda, hydro, questo è davvero falso, ma quali chiacchiere in libertà. Basta guardare un po' in giro nelle università (non ne parliamo all'estero).
http://people.dm.unipi.it/berardu/
https://www.math.unipd.it/~sambin/index.html
https://www.maths.unitn.it/99/mathemati ... er-science
http://logicgroup.altervista.org/index.php
http://logic.dima.unige.it/
https://www.math.unipd.it/~logic/
http://udine.logicgroup.altervista.org/udine/index.php
http://torino.logicgroup.altervista.org ... /index.php
http://lausanne.logicgroup.altervista.o ... hp?lng=eng
http://www1.maths.leeds.ac.uk/Pure/logi ... Group.html
https://www.cs.swan.ac.uk/~csetzer/logi ... leeds.html
http://www.cs.swan.ac.uk/~csetzer/logic ... ngham.html
https://www.ed.ac.uk/ppls/philosophy/re ... d-language
https://cs.ioc.ee/lsg/
https://www.irif.fr/~mellies/
https://en.wikipedia.org/wiki/Jean-Yves_Girard
http://www.andrej.com/research.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Per_Martin-L%C3%B6f
https://www.math.su.se/english/research ... c-1.330078
https://scandinavianlogic.org/logic-in-scandinavia.html
"hydro":
Entrare non è impossibile, è vero, ma lavorare seriamente e avere pazienza sono condizioni solo necessarie e ben lontane dall'essere sufficienti.
In nessuna parte del mondo sono sufficienti....
Per sostanziare e inquadrare un po' quello che dicevo (naturalmente dico quello che so, non è che è il mio campo), che la logica non è appannaggio dei matematici, ma forse ancor più dei filosofi (ovviamente di una parte di essi) voglio citare questo brano, tratto da un dizionario di filosofia:
"L'enorme sviluppo degli studi logico-filosofici nella nostra epoca si inquadra nel progetto complessivo di una teoria del significato per le lingue naturali, cui un sistema formale di logica tra quelli oggi in competizione dovrebbe fornire l'ossatura sintattico/semantica. L'idea di rifondare rigorosamente su queste basi l'intera ricerca filosofica viene attribuita a G.Frege, e impegna oggi in ricerche dettagliate e tecnicamente raffinate la grande maggioranza degli studiosi di formazione analitica (nel senso di 'filosofia analitica')."
E se Frege era anche un matematico, altri tra i più famosi logici sono stati filosofi, mi viene in mente ad esempio il nome di Carnap, del circolo di Vienna, o di Quine, uno appunto dei filosofi della filosofia analitica.
Quindi non stupisce che la logica sia molto studiata nelle facoltà di filosofia.
"L'enorme sviluppo degli studi logico-filosofici nella nostra epoca si inquadra nel progetto complessivo di una teoria del significato per le lingue naturali, cui un sistema formale di logica tra quelli oggi in competizione dovrebbe fornire l'ossatura sintattico/semantica. L'idea di rifondare rigorosamente su queste basi l'intera ricerca filosofica viene attribuita a G.Frege, e impegna oggi in ricerche dettagliate e tecnicamente raffinate la grande maggioranza degli studiosi di formazione analitica (nel senso di 'filosofia analitica')."
E se Frege era anche un matematico, altri tra i più famosi logici sono stati filosofi, mi viene in mente ad esempio il nome di Carnap, del circolo di Vienna, o di Quine, uno appunto dei filosofi della filosofia analitica.
Quindi non stupisce che la logica sia molto studiata nelle facoltà di filosofia.
"hydro":
Sì ma c'è una certa differenza tra conoscere la matematica perchè ci si lavora e conoscerla in quanto parte della cultura personale.
Ma questo vale per tutto, non si può sapere tutto allo stesso modo.
"hydro":
[quote="gabriella127"]
Tra l'altro gli studi di logica sono principalmente portati avanti in facoltà di filosofia, non di matematica.
Sì se con "studi di logica" si intende "chiacchere in libertà sulla logica". La logica matematica la conoscono (pochi) matematici.[/quote]
Guarda, hydro, questo è davvero falso, ma quali chiacchiere in libertà. Basta guardare un po' in giro nelle università (non ne parliamo all'estero). Nelle facoltà di matematica di logica si fa ben poco.
Per un esempio a me vicino, nel senso di vicino a casa mia

"hydro":
[quote="gabriella127"]
Inoltre, dire 'come ha detto Kant' non è come dire 'così ha detto Topo Gigio' o qualche uomo delle caverne.
Certo che no, ma il problema non è riportare Kant a sostegno di una propria tesi, il problema è chiamarlo in causa come fosse una verità universale. La cosa insopportabile del modo di fare che tanti umanisti hanno è pensare che quello che è stato detto dai grandi pensatori del passato sia incontrovertibile, mentre non è per niente così, tant'è vero che gli stessi filosofi dibattono da 2000 e passa anni sulle stesse idee. Il pensiero critico non si esercita riportando le idee altrui come se fossero il teorema di Pitagora, ma mettendole costantemente sulla graticola.[/quote]
Be', ci sarà umanista e umanista, io di umanisti così non ne ho mai conosciuti.
Men che meno filosofi kantiani che siano fermati a Kant nudo e crudo, mentre la filosofia kantiana attuale è altro, e ha una importante tradizione e una enorme letteratura, anche, come dici tu, 'sulla graticola'.
"gabriella127":
E che i filosofi non conoscano la matematica non è nemmeno vero, certo, dipende dai filosofi e dal campo in cui lavorano.
Se si occupano di Hedegger è un discorso, se sono di altri campi è diverso.
Sì ma c'è una certa differenza tra conoscere la matematica perchè ci si lavora e conoscerla in quanto parte della cultura personale. Io conosco un po' la letteratura italiana perchè mi interessa e penso sia importante farlo, ma è una cosa completamente separata dal lavoro che faccio.
"gabriella127":
Tra l'altro gli studi di logica sono principalmente portati avanti in facoltà di filosofia, non di matematica.
Sì se con "studi di logica" si intende "chiacchere in libertà sulla logica". La logica matematica la conoscono (pochi) matematici.
"gabriella127":
Inoltre, dire 'come ha detto Kant' non è come dire 'così ha detto Topo Gigio' o qualche uomo delle caverne.
Certo che no, ma il problema non è riportare Kant a sostegno di una propria tesi, il problema è chiamarlo in causa come fosse una verità universale. La cosa insopportabile del modo di fare che tanti umanisti hanno è pensare che quello che è stato detto dai grandi pensatori del passato sia incontrovertibile, mentre non è per niente così, tant'è vero che gli stessi filosofi dibattono da 2000 e passa anni sulle stesse idee. Il pensiero critico non si esercita riportando le idee altrui come se fossero il teorema di Pitagora, ma mettendole costantemente sulla graticola.
@alboos Be' se ti riferisci agli amici e alla gente in genere, questo è vero, ma molta gente considera inutile nella loro 'vita vera' più o meno qualunque cosa che non sia pappa, nanna e smartphone. Purtoppo.
Perché la vera ignoranza è questa, non vedere al di là del proprio naso, matematica o roba umanistica fa lo stesso.
Vai a parlare a qualcuno dell'utilità della filosofia o roba del genere, sai quanti pernacchie ti pigli...
Anzi, l'uomo della strada ha più facilità a capire l'utilità della matematica, che almeno gli consente di avere la macchina e lo smartphon (tramite gli ingegneri..., altra specie vilipesa.)
Questo credo che sia assolutamente falso, i filosofi (naturalmente parlo di quelli di buon livello) in genere capiscono l'importanza della matematica, che condivide con la filosofia l'essere una sapere astratto, e spesso ne hanno quasi un timore reverenziale, come sapere 'alto' da cui si sentono esclusi.
E che i filosofi non conoscano la matematica non è nemmeno vero, certo, dipende dai filosofi e dal campo in cui lavorano.
Se si occupano di Hedegger è un discorso, se sono di altri campi è diverso.
Forse la conoscenza della matematica tra i filosofi è scarsa in Italia, per tradizione, ma sicuramente non è così in particolare nella filosofia anglosassone, la cosiddetta filosofia 'analitica', contrapposta a quella 'continentale'.
[nota]E' una distinzione fatta in particolare in un libro egli anni '90. Metto qui un link, un articolo di Dummet, noto filosofo studioso di Frege, che vi fa riferimento, per mostrare come molta parte della filosofia ha un rapporto profondo con la scienza, e anzi ritiene che possa dirsi parte della scienza https://st.ilsole24ore.com/art/cultura/ ... d=Aa8fIhbE[/nota]
Tra l'altro gli studi di logica sono principalmente portati avanti in facoltà di filosofia, non di matematica.
Inoltre, dire 'come ha detto Kant' non è come dire 'così ha detto Topo Gigio' o qualche uomo delle caverne.
La filosofia kantiana non solo esiste ancora, ma è molto importante, (naturalmente si è andati avanti rispetto a Kant).
Non sarà un caso che esiste una società di filosofia kantiana internazionale, ci sono i congressi mondiali di filosofi kantiani, esistono riviste specifiche e importanti che si occupano di filosofia kantiana.
Perché la vera ignoranza è questa, non vedere al di là del proprio naso, matematica o roba umanistica fa lo stesso.
Vai a parlare a qualcuno dell'utilità della filosofia o roba del genere, sai quanti pernacchie ti pigli...
Anzi, l'uomo della strada ha più facilità a capire l'utilità della matematica, che almeno gli consente di avere la macchina e lo smartphon (tramite gli ingegneri..., altra specie vilipesa.)
"alboos":
Hai centrato il punto, però se non si riesce a spiegare l'importanza (es. a un filosofo) dell'algebra lineare, rimarrà sempre convinto gli sia inutile[nota]E qui mi chiedo è "colpa" del matematico che non sa fargliela approcciare o è il filosofo che ha colpa di non capire?[/nota].
Questo credo che sia assolutamente falso, i filosofi (naturalmente parlo di quelli di buon livello) in genere capiscono l'importanza della matematica, che condivide con la filosofia l'essere una sapere astratto, e spesso ne hanno quasi un timore reverenziale, come sapere 'alto' da cui si sentono esclusi.
E che i filosofi non conoscano la matematica non è nemmeno vero, certo, dipende dai filosofi e dal campo in cui lavorano.
Se si occupano di Hedegger è un discorso, se sono di altri campi è diverso.
Forse la conoscenza della matematica tra i filosofi è scarsa in Italia, per tradizione, ma sicuramente non è così in particolare nella filosofia anglosassone, la cosiddetta filosofia 'analitica', contrapposta a quella 'continentale'.
[nota]E' una distinzione fatta in particolare in un libro egli anni '90. Metto qui un link, un articolo di Dummet, noto filosofo studioso di Frege, che vi fa riferimento, per mostrare come molta parte della filosofia ha un rapporto profondo con la scienza, e anzi ritiene che possa dirsi parte della scienza https://st.ilsole24ore.com/art/cultura/ ... d=Aa8fIhbE[/nota]
Tra l'altro gli studi di logica sono principalmente portati avanti in facoltà di filosofia, non di matematica.
Inoltre, dire 'come ha detto Kant' non è come dire 'così ha detto Topo Gigio' o qualche uomo delle caverne.
La filosofia kantiana non solo esiste ancora, ma è molto importante, (naturalmente si è andati avanti rispetto a Kant).
Non sarà un caso che esiste una società di filosofia kantiana internazionale, ci sono i congressi mondiali di filosofi kantiani, esistono riviste specifiche e importanti che si occupano di filosofia kantiana.
@alboos: per come la vedo io, non è colpa di nessuno dei due. E' colpa del sistema culturale in cui viviamo, che non insegna a guardare l'essenza delle cose ma solo la loro forma.
"Luca.Lussardi":
[quote="hydro"] lo studio della matematica è il solo che fornisca gli strumenti per affrontare in maniera critica anche tutti gli altri aspetti della cultura. E' una posizione un po' estrema ma essenzialmente vera;
E' si estrema, e secondo me è anche falsa, ne è la prova che tantissimi che fanno il classico hanno un grande successo come studenti di matematica, quindi anche lo studio, serio, di discipline umanistiche sviluppa eccome un senso critico.[/quote]
Attenzione però: il liceo è pensato come un luogo dove si affronta la cultura nel suo complesso. Ci sono le ore di letteratura italiana ma anche quelle di matematica e di fisica. E infatti a quel livello il sistema educativo italiano è di un altro pianeta in confronto a quello degli altri paesi europei, nonostante abbia serio bisogno di essere modernizzato. Che poi lo studio serio delle discipline umanistiche sviluppi il senso critico io personalmente credo che sia vero in teoria ma non in pratica. La tendenza media di quelli che vengono considerati intellettuali di punta del nostro panorama puzza di marcio da anni ormai, si sentono solo tesi trite e ritrite suffragate da "come ha detto Platone", "come ha detto Kant", "come ha detto Hegel". Molto, molto lontano dal pensiero critico.
"Luca.Lussardi":
Non condivido infine per niente il suo pensiero sull'accademia italiana, almeno nei settori scientifici, è vero che le risorse non sono tante ma la qualità della ricerca è altissima e entrare non è per niente impossibile, bisogna lavorare seriamente e avere pazienza.
La qualità della ricerca è altissima in alcuni posti e grazie ad alcune (poche) persone che si impegnano attivamente, mentre è strapieno di gente che pubblica un articolo ogni 5 anni su argomenti a caso che non interessano a nessuno. Ma sono ottimista, e penso che molto lentamente le cose stiano cambiando. Entrare non è impossibile, è vero, ma lavorare seriamente e avere pazienza sono condizioni solo necessarie e ben lontane dall'essere sufficienti.
"hydro":
lo studio della matematica è il solo che fornisca gli strumenti per affrontare in maniera critica anche tutti gli altri aspetti della cultura. E' una posizione un po' estrema ma essenzialmente vera;
E' si estrema, e secondo me è anche falsa, ne è la prova che tantissimi che fanno il classico hanno un grande successo come studenti di matematica, quindi anche lo studio, serio, di discipline umanistiche sviluppa eccome un senso critico. Che la matematica (lui diceva in Italia ma è un problema globale, non solo italiano) sia considerata cultura di serie B, o addirittura non sia considerata cultura, è tuttavia verissimo, soffriamo ancora (questo sì noi) della riforma Gentile. Non condivido infine per niente il suo pensiero sull'accademia italiana, almeno nei settori scientifici, è vero che le risorse non sono tante ma la qualità della ricerca è altissima e entrare non è per niente impossibile, bisogna lavorare seriamente e avere pazienza.
@hydro già è verissimo quanto dici, o almeno così mi appare. E vedo quello di Fosco un disperato tentativo di far capire quanto quegli strumenti siano utili ma dall'altra parte trova solo un muro di gomma: quando cerco anche io di far capire l'importanza di qualcosa gli amici rispondono sempre con un sorrisetto facendomi capire che è alquanto inutile nella loro "vita vera", un po' come l'obiezione "essere un buon padre" del video. E la sua risposta sarcastica è perfetta e mi ha fatto sorridere perché perfettamente vera.
E' proprio per quello che parlavo di piani diversi, è come voler spiegare qualcosa ma parlare sott'acqua, mi sembra gli altri vedano solo bolle.
Hai centrato il punto, però se non si riesce a spiegare l'importanza (es. a un filosofo) dell'algebra lineare, rimarrà sempre convinto gli sia inutile[nota]E qui mi chiedo è "colpa" del matematico che non sa fargliela approcciare o è il filosofo che ha colpa di non capire?[/nota].
E' proprio per quello che parlavo di piani diversi, è come voler spiegare qualcosa ma parlare sott'acqua, mi sembra gli altri vedano solo bolle.
Hai centrato il punto, però se non si riesce a spiegare l'importanza (es. a un filosofo) dell'algebra lineare, rimarrà sempre convinto gli sia inutile[nota]E qui mi chiedo è "colpa" del matematico che non sa fargliela approcciare o è il filosofo che ha colpa di non capire?[/nota].
Per quanto non sia personalmente un grande fan del suo lavoro, devo spezzare una lancia in favore di Fosco. Quello che vuole dire nel video non è che chi studia matematica abbia una superiorità morale, ma che lo studio della matematica è il solo che fornisca gli strumenti per affrontare in maniera critica anche tutti gli altri aspetti della cultura. E' una posizione un po' estrema ma essenzialmente vera; è pieno di scienziati che sono anche esperti (in una certa misura) di vari aspetti del sapere classico, ma penso che non esista un singolo filosofo che conosca le basi dell'algebra lineare. Al di là del fastidio che certamente tutti noi proviamo nel sentire la matematica considerata come cultura "di serie b", c'è anche proprio un problema strutturale dietro.
"alboos":
noto come se ci fosse una impossibilità di dialogare sullo stesso piano logico" e quello che avverto nel video è proprio il non essere sullo stesso piano logico.
[...] Comunque il discorso non voleva essere "chi è superiore a chi", personalmente mi ritengo meno di nulla e ho una autostima sotto le scarpe, ma noto nella vita vera qualcosa di simile a quel video che a me ha intrigato moltissimo e di cui anche Mathita parlava.
alboos, hai aperto un tema potenzialmente enorme, che può andare dal rapporto tra cultura umanistica e cultura scientifica, alla questione di cosa sia e con quali mezzi si possa raggiungere la conoscenza, etc etc. insomma, aiuto!!

Non ho visto il video e cercherò di vederlo appena posso. Voglio solo osservare, cosa che non c'entra con il video, che questa 'impossibilità di dialogare sullo stesso piano logico' e il non essere sullo stesso piano logico non credo che sia specifico della matematica, ma di ogni disciplina che comporta un linguaggio, dei concetti, una logica interna e una forma mentis sua propria. Che non possono essere quelli del discorso comune.
Certo con la matematica può apparire esaperato e più appariscente, poiché lì abbiamo proprio un simbolismo diverso, la cui tensione e rapporto con il linguaggio comune non è scontato, e investe, forse più di altre discipline, un piano linguistico.
Ma non credo assolutamente che sia specifico della matematica.
E credo che molte persone esperte di campi che non sono la matematica, anche in campo scientifico, abbiano esperienze del genere (dialogo tra sordi).
Vale ad esempio sicuramente per il linguaggio filosofico e giuridico, ad esempio, ma anche per tante altre cose.
Escluderei arte e letteratura, per quello che pertiene alla fruizione da parte del pubblico, anche se pure lì il discorso non è così semplice: arte e letteratura sono fatte per il lettore e lo spettatore comune, ma anche lì non è la stessa cosa leggere la Vispa Teresa o Montale.
Mammia mia che temi! Corro a appiattirmi il cervello con una serie TV, adeguatamente lobotomizzante!

Non conoscevo e ho googlato: https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia ... pallanzani
Se ho ben capito era uno scherzo su wikipedia scoperto dopo molto tempo. Caso curioso
Se ho ben capito era uno scherzo su wikipedia scoperto dopo molto tempo. Caso curioso

Grazie per la risposta 
Capisco le vostre riflessioni (le ultime due in particolare[nota]Anche se non voleva essere quello il topic, non sapevo manco fosse così conosciuto qui.[/nota]), per questo avevo scritto subito: "non dico di essere meglio o peggio, ma noto come se ci fosse una impossibilità di dialogare sullo stesso piano logico" e quello che avverto nel video è proprio il non essere sullo stesso piano logico.
In realtà il matematico non mi è parso supponente, purtroppo data la sua vasta cultura (si percepisce) capisco possa sembrare saccente ma non mi è parso tale, però qui credo sia una questione sensibilità personale in cosa si percepisce e nessuno ne ha la certezza[nota]Per la mia sensibilità, ad esempio, era ironia pungente nulla più.[/nota]. Comunque il discorso non voleva essere "chi è superiore a chi", personalmente mi ritengo meno di nulla e ho una autostima sotto le scarpe, ma noto nella vita vera qualcosa di simile a quel video che a me ha intrigato moltissimo e di cui anche Mathita parlava.

Capisco le vostre riflessioni (le ultime due in particolare[nota]Anche se non voleva essere quello il topic, non sapevo manco fosse così conosciuto qui.[/nota]), per questo avevo scritto subito: "non dico di essere meglio o peggio, ma noto come se ci fosse una impossibilità di dialogare sullo stesso piano logico" e quello che avverto nel video è proprio il non essere sullo stesso piano logico.
In realtà il matematico non mi è parso supponente, purtroppo data la sua vasta cultura (si percepisce) capisco possa sembrare saccente ma non mi è parso tale, però qui credo sia una questione sensibilità personale in cosa si percepisce e nessuno ne ha la certezza[nota]Per la mia sensibilità, ad esempio, era ironia pungente nulla più.[/nota]. Comunque il discorso non voleva essere "chi è superiore a chi", personalmente mi ritengo meno di nulla e ho una autostima sotto le scarpe, ma noto nella vita vera qualcosa di simile a quel video che a me ha intrigato moltissimo e di cui anche Mathita parlava.
Perfettamente d'accordo con Martino, la matematica, e men che meno chi se ne occupa professionalmente, non hanno nessuna superiorità.
Non ho capito che problema abbia Fosco con chi studia anche altre cose (oltre alla matematica, avendola scelta come indirizzo principale). Condivido il fatto che in Italia la cultura umanistica sia così estesa da essere una piaga, tuttavia non condivido assolutamente lo scagliarsi verso persone singole con i loro personali interessi (pianoforte, filosofia).
Ma sono assolutamente schifato dall'idea che un matematico sia in qualche modo "superiore" ad altri filosofi/scienziati. Tenete conto che lui è uno che giudica gli altri, li insulta, basandosi su cosa secondo lui hanno studiato nella vita.
Inoltre fate voi, ma io vedo un po' logiche da setta.
Ma sono assolutamente schifato dall'idea che un matematico sia in qualche modo "superiore" ad altri filosofi/scienziati. Tenete conto che lui è uno che giudica gli altri, li insulta, basandosi su cosa secondo lui hanno studiato nella vita.
Inoltre fate voi, ma io vedo un po' logiche da setta.