Aiutino con la gestione dello studio

giulysory
Salve ragazzi, ho visto che sono state aperte alcune discussioni riguardo la gestione dello studio e quindi ho pensato di fare altrettanto con il mio caso.
Vi scrivo perché è appena terminata la prima sessione invernale e non ho dato esami.
Frequento Ingegneria Informatica e il problema non è stata la mia nullafacenza, anzi. Avevo tante lacune in Analisi che ho preferito concentrarmi solo su quest'ultima materia, visto che l'esame era abbastanza impegnativo.
Mi sono impegnata abbastanza, ma non sono riuscita a passare lo scritto nelle uniche due date in cui era possibile sostenerlo. La prima volta ho lasciato che l'ansia prendesse il sopravvento, visto la mia inesperienza, mentre la seconda, prendendo i mezzi pubblici, gli intelligentoni del personale hanno fatto partire una metropolitana guasta e quindi, sono rimasta bloccata in stazione (piangendo dalla rabbia tra l'altro, ché dallo stress mi è spuntato pure un mega herpes).
Vorrei chiedere quindi, un aiuto su come gestirmi gli esami nella prossima sessione.
Pensavo di sostenere Analisi I al primo appello, visto che è una materia che adesso riesco a padroneggiare, e durante i corsi, dividermi tra Fisica e Fondamenti d'Informatica. Mentre il quarto esame darlo direttamente a settembre e sono indecisa tra Analisi II o Geometria e Algebra. Vi sembra un progetto giusto?
Inoltre, se il docente di Geometria e Algebra (unica materia non propedeutica del secondo semestre) decidesse di sostenere le prove intercorso, mi converrebbe provarle e quindi, studiare contemporaneamente una terza materia?!
Chiedo un aiuto perché la delusione in questo momento è tanta e inoltre, se non riuscissi ad ottenere un minimo di venticinque crediti, dovrei restituire la borsa di studio, che è un aiuto economico enorme per la mia famiglia. Quindi, non vorrei che l'inesperienza e il voler fare più cose insieme, mi porti ad avere risultati pressoché nulli.
Grazie mille in anticipo per il vostro aiuto :)

Risposte
@melia
[xdom="@melia"]Mi pare che con il discorso siamo abbondantemente OT. Direi che questa discussione ha prodotto tutto il possibile.[/xdom]

Vikhr
Concordo con te sul discorso dell'autoclassificazione (oltre che sul resto), con l'aggravante del fatto che in aula studio servirebbe il silenzio. Una ragione in più sul perché fra l'altro odio lo studio in gruppo.

Intermat
Io ti posso dire che passo le mie giornate in aula studio e la gente che c'è si autoclassifica da sola. Magari su qualcuno uno può fare un errore di valutazione ma, in media, l'impressione che danno dai comportamenti e dai discorsi che fanno porta a conclusioni abbastanza univoche. Vedo gente che parla di proteine, palestra, si beve bibitoni energetici, avrà 27 anni e studia per un corso del 2°anno della triennale insieme a degli amici fotocopia e delle amiche altrettanto perditempo. Altri che chiacchierano tutto il tempo lamentandosi di quanti anni ancora dovranno stare dentro l'università e ancora preparano analisi I. Insomma i comportamenti rappresentano molto bene le persone e a maggior ragione i discorsi che fanno. Sicuramente poi ci sono persone che si trovano nella tua situazione ma sono decisamente la minoranza rispetto agli sfaticati cronici o alle altre tipologie di perditempo.

Vikhr
Magari anche loro a forza di provare e riprovare senza avere risultati si sono simil-depressi (dico simil perché non sono uno psicologo), ma credono ancora in quello che fanno e quindi è un periodo del tutto transitorio, a differenza di chi inganna i propri famigliari e se stesso "parcheggiandosi" nell'università o di chi giunto a quel punto la abbandona per cambiare di lavoretto in lavoretto non trovando più nulla che l'appaghi (entrambi comportamenti censurabili in egual misura a mio avviso). Forse non è che vedono chi si impegna come un esaltato, piuttosto vedono se stessi a continuare a impegnarsi contro molte evidenze come illusi (alla prima evidenza contraria però magari riprendono a "chiudersi" con più volontà e profitto), perché fra l'altro posso dirti che il fatto che i miei colleghi si stiano tutti laureando non mi tange minimamente, loro hanno fatto le loro scelte che io posso pesantemente contestare (nella gran parte dei casi) o approvare (pochissimi casi) ma poi non mi credo assolutamente meno o più rispetto a loro, semplicemente ciascuno ha valutato e fatto la propria scelta e i propri compromessi.

E infine lo ripeto, le difficoltà possono essere discutibili, ma indubbiamente temprano. L'importante alla fine è riconoscere merito sia a chi ha dimostrato brillantezza e non le ha manifestate, sia a chi le ha affrontate fino in fondo pur senza dimostrare particolare brillantezza. Sul posto di lavoro, il brillante supplirà alle manchevolezze del caparbio e il caparbio supplirà alle manchevolezze del brillante. L'importante è dare posto a tutti e due.

Intermat
Vikhr magari nella tua situazione è concepibile, sei arrivato ad un punto in cui non riesci a fare di più di quello che fai. Lungi da me voler dirti cosa fare, solamente dico che, salute psichica permettendo, bisognerebbe porre al primo posto lo studio. Quelli che mi dicono "eh sono indietro perché ingegneria è difficile e nessuno si laurea in tempo" e poi vanno in palestra 3 volte a settimana, la domenica al mare (in estate) o in montagna (l'inverno), il weekend riposo e in settimana alle 18 "fine studio", sinceramente non li sopporto. Non sopporto questo modo di autoscusarsi e autoassolversi che tende ad autorappresentarsi come "normali" e a vedere chi si impegna, normalmente, come "esagerati" o "esaltati". Sinceramente li trovo veramente poco seri. Tra l'altro questo è il motivo per cui molti selezionatori delle aziende vedono male i laureati fuori corso (magari non quelli di 1 anno), li vedono (come li vedo anche io) come dei pigri sempre disposti ad autoassolversi e a pensare prima ai loro interessi e dopo ai loro doveri.

Vikhr
Intermat, non per avere ragione a tutti i costi, anzi, assolutamente aperto alle critiche, ma credo, anzi, onestamente sento in me, pure magari sbagliandomi, per carità, che in questo periodo se studiassi e basta non renderei molto, anzi, soffrirei. Ci sarà un altro periodo per farlo, ma non questo. E io nelle "chiuse" forzate non ho mai creduto molto. Se alle superiori ci sono stati periodi in cui mi sono "chiuso" è perché credevo in quello che facevo e credevo che mi avrebbe portato a dei risultati e mi è riuscito senza forzarmi. Ma adesso mi riesce impossibile, come detto starei 2 ore a studiare e 8 ore a non fare assolutamente nulla pur con un libro aperto davanti. A questo punto meglio pensare ad altro oltre che allo studio. E lo psicologo ha detto che come studio io è parecchio stancante ed essendo al terzo anno un po' di fatica bisogna aspettarsela.

Intermat
In linea di massima condivido quello che hai detto (ogni tanto capita... :-D ), tranne che per questo:
"Vikhr":
Purtroppo in questo periodo oltre a studiare mi sono anche fatto coinvolgere da altre questioni e interessi, come è giusto che sia una volta adulti. Non sono più un bambino e non posso più permettermi di stare tranquillamente tutto il giorno chiuso in casa a studiare tanto a tutto pensano i miei genitori. Fuori c'è un mondo e devo capire come funziona.

Secondo me quando uno studia, specie all'università, al primo posto viene lo studio. Il resto si fa solo se c'è tempo. Ovviamente è una mia idea, però credo sia più responsabile mostrare di voler finire al più presto (capendo le cose, si intende!) per andare a lavorare piuttosto che fare tutto e non fare niente (lavoro, studio, sport, amici, ragazza/o, hobby). Insomma lo studio è la prima cosa, il resto solo se me lo posso permettere. Per dire, io ho sacrificato lo sport perché non avevo tempo per farlo mentre ora, che mi mancano 3 esami alla fine della magistrale, penso di riprendere perché credo di avere tempo a sufficienza. Ovviamente capisco che io sono fin troppo drastico, però spesso il concetto di "altri interessi" mi pare semplicemente un buon motivo per avere una scusa per fare le cose con calma senza riconoscere che si sta finendo in ritardo semplicemente perché si vuole andare con calma (il che è una libera scelta, non necessariamente un errore).

Vikhr
Credo ci sia una questione generale, Intermat. Spesso le difficoltà universitarie arrivano quando si perdono gli stimoli. Giustamente, di stimolo ce n'è poco o nessuno se non ti fanno anticipare il tirocinio perché hai troppi esami indietro, ti sei seguito tutte le lezioni e tutti i laboratori prendendo appunti e "standoci" con la testa e quindi è sostanzialmente inutile frequentarli di nuovo, e a seguito di un esame difficile a livello concettuale e ripetuto ben 7 volte hai anche perso un po' di verve e quindi studi ma senti di fare molta fatica e di non rendere più come prima soprattutto perché il metodo di studio che adotti è un po' dispersivo anche se non è assolutamente superficiale, anzi, tutto il contrario. Purtroppo in questo periodo oltre a studiare mi sono anche fatto coinvolgere da altre questioni e interessi, come è giusto che sia una volta adulti. Non sono più un bambino e non posso più permettermi di stare tranquillamente tutto il giorno chiuso in casa a studiare tanto a tutto pensano i miei genitori. Fuori c'è un mondo e devo capire come funziona.

Da tutto ciò deriva il consiglio rivolto all'OP: gli esami che possono presentare difficoltà (perché oltre a trasmettere nozioni devono trasmettere anche una nuova forma mentis), in genere Analisi e Fisica nelle facoltà scientifiche, vanno svolti per primi, anche a costo di rimanere indietro con gli altri, perché le loro difficoltà, se le si affrontano e magari le si vincono, possono essere assai logoranti. In genere quando mi devo "impuntare" per ottenere qualcosa, la fatica che è servita la avverto e come, una volta ottenuta.

Lo dico senza nessun problema, ho preparato 4 esami ma non ne ho passato nessuno. E a me va bene così e certamente non abbandono per questo e non penso assolutamente di essere inadatto alla materia, avrò solo qualche difficoltà in più a far riconoscere quanto valgo però come si dice ciò che non uccide fortifica, le difficoltà ti temprano, se dai periodi difficili si riesce a trarre un qualsiasi insegnamento e a metterlo in atto quei periodi ti hanno solo fatto guadagnare, mai perdere. Ho avuto periodi di "blackout" simili anche alle elementari e alle superiori, forse meno importanti per durata, e li ho superati senza difficoltà, mi sono pur sempre diplomato con un ottimo voto.

Senza dubbio da questo periodo qualcosa credo di averlo guadagnato: un'idea per la tesi, idea che prima non avevo. Un fenomeno di fluidodinamica che mi affascina particolarmente e che voglio studiare nel dettaglio.

Intermat
"Vikhr":
Tutti li hanno questi problemi extra universitari, Intermat. È la vita. Lo psicologo mi ha detto proprio di cambiare metodo di studio. Con quale, dovrò scoprirlo io... ma resta il fatto che studio bene, in modo poco efficiente ma bene.

Mica tanto, mica tutti hanno problemi extra-universitari che li bloccano nello studio. Io stesso ultimamente ho avuto dei problemi familiari che mi hanno bloccato un bel po', però prima di questo non ne avevo. Insomma non è vero che tutti hanno problemi tali da incidere sugli studi. Sicuramente il fatto che lo studio possa diventare stressante incide perché può ingigantire dei problemi che, in fase di "non stress", sarebbero meno pressanti. Detto questo, non tutti, fortunatamente, hanno problemi tali da bloccarsi nello studio.

Vikhr
Tutti li hanno questi problemi extra universitari, Intermat. È la vita. Lo psicologo mi ha detto proprio di cambiare metodo di studio. Con quale, dovrò scoprirlo io... ma resta il fatto che studio bene, in modo poco efficiente ma bene.

Intermat
"Vikhr":
L'ho sentito uno psicologo. Mi ha detto essenzialmente che il mio metodo di studio è corretto, però è molto faticoso.

Non mi voglio mettere a fare lo psicologo perché non ne avrei le basi assolutamente però credo che al mio amico gli abbia detto che i problemi di concentrazione non fossero dovuti all'approccio sbagliato allo studio quanto ad altri problemi extra-universitari che facevano si che lui non riuscisse a rendere.

Vikhr
L'ho sentito uno psicologo. Mi ha detto essenzialmente che il mio metodo di studio è corretto, però è molto faticoso.

Intermat
"Vikhr":
Tu (come molti altri) mi dirai studia di più, però io ti rispondo (esattamente come ho risposto a un "compagno" di corso e come rispondo sempre ai miei famigliari) che a stare con il libro aperto e la testa fra le nuvole, come mi sta succedendo dopo circa due ore che studio in modo concentrato, ci sono bravi tutti.

Comunque, non è per accanirmi, ma non è normale che dopo 2 ore di studio (anche se concentrato) in un giorno poi tu non riesca più a fare niente. Un mio amico, in una analoga situazione, ha deciso di andare da uno psicologo per capire cosa c'era che non andasse. Sembra che sia stato utile.

Vikhr
Sono molto felice di esserti stato di chiarimento. Purtroppo, per via di problemi simili a quelli che hai sperimentato, sono al primo anno fuoricorso della triennale di Chimica Industriale e pur avendo superato a fatica ma con voti discreti "mattoni" Fisica 1, Analisi 1, Analisi 2, Chimica Fisica 1 temo che lo sforzo mi abbia prosciugato di ogni energia al punto che ora studio ma non riesco a memorizzare più quello che studio e quindi a preparare un esame decente senza imbarazzanti arrampicate sullo specchio di materie molto più facili. Aggiungi che non frequento più avendo seguito tutti i corsi e sperando di poter studiare con più calma e in modo più proficuo, ed è veramente dura. Naturalmente è duro anche il rapporto con i famigliari.

Purtroppo studiare bene è molto faticoso. Non che sia una giustificazione per non fare niente e andare a feste e festicciole e in discoteca però giunto al terzo anno, se hai dovuto fare dei grossi sforzi per passare gli esami di analisi matematica e fisica, la fatica comincia a frenarti e a farti rendere di meno. Tu (come molti altri) mi dirai studia di più, però io ti rispondo (esattamente come ho risposto a un "compagno" di corso e come rispondo sempre ai miei famigliari) che a stare con il libro aperto e la testa fra le nuvole, come mi sta succedendo dopo circa due ore che studio in modo concentrato, ci sono bravi tutti.

giulysory
Innanzitutto, grazie per la risposta particolarmente illuminante. Dico illuminante perché ciò che hai scritto è una cosa che penso anche io, ma l'impatto con l'ambiente universitario mi ha fatto sbandare un po', facendomi allontanare dalla concezione dello studio "interessato e concentrato" appunto. Il voler ricevere immediatamente risultati soddisfacenti e conseguentemente non deludere me stessa e la mia famiglia, mi ha portato a progettare un piano di studi confusionario, affrontando quindi con leggerezza gli esami che avrei dovuto sostenere e dimenticando che tutto ciò è la base per poter sostenere i prossimi esami.
Leggere le tue parole mi ha fatto prendere il contatto con la realtà e ti ringrazio infinitamente per questo.
Ad ora, penso che proverò a dilettarmi tra Fisica e Analisi, considerando anche le lacune che avevo in precedenza.
Spero di riuscire a rimettermi in carreggiata :-D

Vikhr
Innanzitutto, secondo me (ma ci sono altri di parere certamente opposto...) "gestione dello studio" è un termine sbagliatissimo. Lo studio è prima di tutto comprensione e ragionamento e sono più importanti due ore al giorno (per materia, ovvio) di studio interessato e concentrato di poche materie per volta che 10 ore al giorno tra libri e appunti con la testa fra le nuvole perché si devono dare tante materie e passarle con voti alti e di conseguenza si studia fino allo stremo (poi l'esame si passa pure, ma... quello che hai studiato te lo dimentichi subito e se serve in un corso successivo devi ricominciare da capo). L'esame e il suo superamento devono essere una conseguenza dello studio, non un obiettivo. Cioè, è abbastanza probabile che l'esame, soprattutto se esame scoglio, vada male se il proprio pensiero è del tipo "devo passarlo sennò...". Insomma, devi assolutamente evitare di pensare che l'esame devi passarlo a tutti i costi sennò l'ansia continuerà a "fregarti".

Purtroppo il sistema del 3+2 con corsi praticamente trimestrali seguiti immediatamente dall'esame da dare pena il rimanere indietro non aiuta. E tu sei già indietro, in un sistema in cui anche chi studia tanto e seriamente può rimanere indietro di parecchio se si incappa nell'intoppo del caso (ma questo non sempre si verifica). Il mio non è un voler spaventarti o portarti sfortuna, quanto una analisi realistica ed equilibrata della situazione.

La scelta di dedicarsi prima totalmente a studiare e dare Analisi e Fisica in ordine cronologico (cioè prima Analisi 1 e Fisica 1, poi Analisi 2 e Fisica 2) e poi gli altri esami è una scelta assai saggia in vista del futuro, che se dovessi aver necessità ricominciare il corso di laurea da capo farei senz'altro. In un corso scientifico i corsi di Analisi e Fisica sono le basi di tutto, anche dei corsi di Chimica. Se quelle basi sono solide, tutto il resto fila liscio.

Per il resto, non esistono progetti giusti o sbagliati. Ciascun progetto ha i suoi pro e i suoi contro. Preferiresti mantenere intatta la borsa di studio ma arrancare nei prossimi anni (perdendola comunque ma solo più avanti) per via di basi poco solide o perderla adesso ma procedere con maggiori certezze e minori difficoltà nei restanti anni universitari e magari riconquistarla più avanti?

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