Abolizione latino liceo scientifico
Pare che fra le varie intenzioni di riforma dell'attuale ministro della Pubblica Istruzione ci sia quella di abolire l'insegnamento del latino nel liceo scientifico.
Che ne pensate ?
Personalmente sono indignato e sconcertato davanti alla visione materialista che sta dilagando. Il latino in fondo è l'ultima vittima, sacrificato sull'altare di chi non concepisce che mettere il cervello in movimento è formativo anche se non viene fatto per motivazioni pratiche.
Certo, quando ho avuto la quinta dello scientifico trovavo assurdo che io, docente della materia oggetto della seconda prova scritta, avessi a disposizione solo tre ore settimanali, lo stesso numero di ore che poteva utilizzare il collega di latino.
Ma un conto è parlare di ridistrubuzione delle ore, altro volerne eliminare l'insegnamento !
Allo stesso tempo però sono assai critico con il modo in cui si è ridotto l'insegnamento del latino allo scientifico. I docenti, di fronte a studenti del triennio incapaci di tradurre anche le più semplici versioni, ripiegano sulla letteratura, ma la fanno IN LINGUA ITALIANA. E' ovvio che così la cosa ha poco senso.
Difendo pertanto l'insegnamento del latino allo scientifico, ma che torni ad essere serio !
Che ne pensate ?
Personalmente sono indignato e sconcertato davanti alla visione materialista che sta dilagando. Il latino in fondo è l'ultima vittima, sacrificato sull'altare di chi non concepisce che mettere il cervello in movimento è formativo anche se non viene fatto per motivazioni pratiche.
Certo, quando ho avuto la quinta dello scientifico trovavo assurdo che io, docente della materia oggetto della seconda prova scritta, avessi a disposizione solo tre ore settimanali, lo stesso numero di ore che poteva utilizzare il collega di latino.
Ma un conto è parlare di ridistrubuzione delle ore, altro volerne eliminare l'insegnamento !
Allo stesso tempo però sono assai critico con il modo in cui si è ridotto l'insegnamento del latino allo scientifico. I docenti, di fronte a studenti del triennio incapaci di tradurre anche le più semplici versioni, ripiegano sulla letteratura, ma la fanno IN LINGUA ITALIANA. E' ovvio che così la cosa ha poco senso.
Difendo pertanto l'insegnamento del latino allo scientifico, ma che torni ad essere serio !
Risposte
E io sono pienamente daccordo, benchè in latino facevo schifo. Chi non lo vuole, faccia un'altra scuola. Per di più non sono nemmeno daccordo con chi dice che si fa la matematica da schifo. Amici dell'università che hanno fatto l'itis e liceo tecnologio, potevano vantare di aver fatto la differenziabilità in 2 variabili al 4 anno, sono quelli che statisticamente hanno avuto cmq + difficoltà rispetto a chi ha fatto il liceo (anche classico), e non solo in materie come analisi A, B, fisica.. ma anche in elettronica e affini... Secondo me è qui il caso di dire: Fate vobis...
O forse pensate che abolendo arte e latino, poi si può insegnare la geoemtria differenziale e l'analisi complessa? Che genialata!!! cavolo chissà che poi così non si fanno appassionare gli studenti alla matematica e vanno tutti a fare ingegneria, così si da una bella spolverata di tecnica alla nostra sognatrice classe dirigente.
Io personalmente ho fatto un liceo scientifico, sperimentazione di scienze. Ho iniziato scienze in prima.. Personalmente ritengo di aver avuto una buonissima preparazione matematica e fisica (e siamo riusciti pure a fare qualcosina di relatività), biologia l'ho fatta 2 anni (sia descrizione degli animali, sia biologia molecolare-genetica) sia chimica, sia geologia (chi non ricorda le miche, feldspati, come si forma la crosta terrestre) e poi storie vaie sulle stelle (giganti, nane, modelli evolutivi dell'universo). Tutto questo facendo latino.
Concludo con un'osservazione personale, ossia che trovo illegibili frasi come:
Ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliere la tipologia d'istruzione e professione che + si addice ai propri gusti e alle proprie inclinazioni personali. Non spetta a te decretare che essere ingegnere sia + nobile che essere avvocato, solo perchè a te piace la matematica. E come ti diceva Enomis, il problema dell'Italia è la mancanza di investimento nella ricerca e non il Latino.
O forse pensate che abolendo arte e latino, poi si può insegnare la geoemtria differenziale e l'analisi complessa? Che genialata!!! cavolo chissà che poi così non si fanno appassionare gli studenti alla matematica e vanno tutti a fare ingegneria, così si da una bella spolverata di tecnica alla nostra sognatrice classe dirigente.
Io personalmente ho fatto un liceo scientifico, sperimentazione di scienze. Ho iniziato scienze in prima.. Personalmente ritengo di aver avuto una buonissima preparazione matematica e fisica (e siamo riusciti pure a fare qualcosina di relatività), biologia l'ho fatta 2 anni (sia descrizione degli animali, sia biologia molecolare-genetica) sia chimica, sia geologia (chi non ricorda le miche, feldspati, come si forma la crosta terrestre) e poi storie vaie sulle stelle (giganti, nane, modelli evolutivi dell'universo). Tutto questo facendo latino.
Concludo con un'osservazione personale, ossia che trovo illegibili frasi come:
Forse qualcuno pensa che si possa continuare così: tutti vogliono fare i giornalisti (in un paese dove non si leggono giornali ), avvocati ( o peggio stilisti, calciatori, veline ... ) per poi ritrovarsi in un call center
Ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliere la tipologia d'istruzione e professione che + si addice ai propri gusti e alle proprie inclinazioni personali. Non spetta a te decretare che essere ingegnere sia + nobile che essere avvocato, solo perchè a te piace la matematica. E come ti diceva Enomis, il problema dell'Italia è la mancanza di investimento nella ricerca e non il Latino.
Ho odiato il latino per 5 lunghi anni... inutile dire come la penso...!!!
Non vado in cerca di citazioni di altri post perchè sarebbe un'impresa, magari rischierò di ripetere qualcosa già detta da altri.
In ogni caso io sono d'accordo con enomis, Steven, Martino e gli altri che evidentemente han saputo cogliere un valore in una materia che hanno studiato per 5 anni. Da quel che mi risulta, la maggior parte di loro ha intrapreso o intraprenderà studi scientifici. Quindi la forma attuale del liceo non preclude nè la passione nè il successo in questa direzione.
Si è parlato di utilità di materie da studiare:
-a che serve la filosofia? se tra 6 anni non ricorderò le categorie di Kant o le monadi di Leibniz, cambierà qualcosa?
-a che serve storia dell'arte? non visito più di un museo all'anno (ahimè) e per quello esistono le guide..
-a che serve letteratura inglese? forse che, intavolando una trattativa con una compagnia straniera, mi si chiederà di citare Shakespeare?
-a che serve fare programmi approfonditi di matematica e fisica? la teoria della relatività probabilmente non intaccherà mai la mia vita lavorativa così quanto la conoscenza della topologia (tanto per dirne una..)
-a che serve letteratura italiana? non serve avere nozioni di analisi testuale per leggere i diffusissimi libri di Moccia
-a che serve ricordare le date e le fasi salienti della guerra dei Trentanni?
-a che serve disegnare a mano libera quando esiste il CAD? ecc.
Probabilmente neppure tutto quello che studierò all'università mi tornerà utile una volta conclusi gli studi.
Conclusione provocatoria: a questo punto non sarebbe meglio fare l'università dopo le medie, con esami completamente a scelta? Così non si perde tempo a fare cose inutili e nemmeno a fare sempre le stesse cose e si va a lavorare e produrre prima.
Snakeplinsky diceva che in Italia mancano tecnici. Ci sono migliaia di istituti tecnici per fare questo. Diamo loro valore, visto che molti dei loro studenti o smettono di studiare dopo la maturità o mollano al primo anno di ingegneria, dove, stranamente, gira voce che i più brillanti siano quelli usciti dal classico. Secondo voi perchè?
La mia idea è che una scuola superiore debba formare lo studente, sviluppare capacità e senso critico, creare una forma mentis elastica e aperta, abituare alla dedizione al lavoro, trasmettere valori, formare i cittadini di domani. E' più importante predisporre delle persone ad una istruzione non passiva, che riempirle di nozioni.
L'importanza di conoscere il latino, almeno in parte, penso sia già stata ampiamente spiegata da altri. E si è anche giustamente detto che, sarebbe sufficiente riadattare la distribuzione delle ore. Sono d'accordo su questo. Però sarei curioso di sapere cosa si potrebbe davvero aggiungere al programma di matematica liceale in modo da farne qualcosa di utile. Gli allievi faticano già così e la lista degli argomenti di Analisi 2 farebbe accapponare la pelle a buona parte degli studenti che ho conosciuto. Io personalmente metterei pure ore di conversazione in inglese. Di questo non discutiamo l'utilità, vero?
In ogni caso io sono d'accordo con enomis, Steven, Martino e gli altri che evidentemente han saputo cogliere un valore in una materia che hanno studiato per 5 anni. Da quel che mi risulta, la maggior parte di loro ha intrapreso o intraprenderà studi scientifici. Quindi la forma attuale del liceo non preclude nè la passione nè il successo in questa direzione.
Si è parlato di utilità di materie da studiare:
-a che serve la filosofia? se tra 6 anni non ricorderò le categorie di Kant o le monadi di Leibniz, cambierà qualcosa?
-a che serve storia dell'arte? non visito più di un museo all'anno (ahimè) e per quello esistono le guide..
-a che serve letteratura inglese? forse che, intavolando una trattativa con una compagnia straniera, mi si chiederà di citare Shakespeare?
-a che serve fare programmi approfonditi di matematica e fisica? la teoria della relatività probabilmente non intaccherà mai la mia vita lavorativa così quanto la conoscenza della topologia (tanto per dirne una..)
-a che serve letteratura italiana? non serve avere nozioni di analisi testuale per leggere i diffusissimi libri di Moccia
-a che serve ricordare le date e le fasi salienti della guerra dei Trentanni?
-a che serve disegnare a mano libera quando esiste il CAD? ecc.
Probabilmente neppure tutto quello che studierò all'università mi tornerà utile una volta conclusi gli studi.
Conclusione provocatoria: a questo punto non sarebbe meglio fare l'università dopo le medie, con esami completamente a scelta? Così non si perde tempo a fare cose inutili e nemmeno a fare sempre le stesse cose e si va a lavorare e produrre prima.
Snakeplinsky diceva che in Italia mancano tecnici. Ci sono migliaia di istituti tecnici per fare questo. Diamo loro valore, visto che molti dei loro studenti o smettono di studiare dopo la maturità o mollano al primo anno di ingegneria, dove, stranamente, gira voce che i più brillanti siano quelli usciti dal classico. Secondo voi perchè?
La mia idea è che una scuola superiore debba formare lo studente, sviluppare capacità e senso critico, creare una forma mentis elastica e aperta, abituare alla dedizione al lavoro, trasmettere valori, formare i cittadini di domani. E' più importante predisporre delle persone ad una istruzione non passiva, che riempirle di nozioni.
L'importanza di conoscere il latino, almeno in parte, penso sia già stata ampiamente spiegata da altri. E si è anche giustamente detto che, sarebbe sufficiente riadattare la distribuzione delle ore. Sono d'accordo su questo. Però sarei curioso di sapere cosa si potrebbe davvero aggiungere al programma di matematica liceale in modo da farne qualcosa di utile. Gli allievi faticano già così e la lista degli argomenti di Analisi 2 farebbe accapponare la pelle a buona parte degli studenti che ho conosciuto. Io personalmente metterei pure ore di conversazione in inglese. Di questo non discutiamo l'utilità, vero?
"fields":
[quote="enomis"]Il fatto è che molti dimenticano che la scuola in questione, oltre ad avere un carattere scientifico (ragion per cui deve essere curata la matematica), è anche un liceo, per cui è una contraddizione di termini eliminare il latino, materia caratterizzante dell'istruzione liceale.
Francamente, io questa cosi' perentoria contraddizione proprio non la vedo. Se tuttavia ne sei cosi' certo, vorra' dire che, non dandosi la contraddizione in natura - come ci insegno' il padre del Liceo, il greco Aristotele - se il ministro cancellera' il latino dallo scientifico, l'universo collassera' su stesso e porra' fine alle nostre misere vite

Quest'anno insegno matematica in un ITI ad indirizzo Informatico. Il piano orario per matematica è:
5 ore in I
5 ore in II
6 ore in III
5 ore in IV
4 ore in V
al quale vanno aggiunte 3 ore settimanali di Calcolo delle Probababilità e Statistica in III, IV, V (materia insegnata da un diverso docente).
Fanno da contorno una serie di materie tecnico scientifiche che vengono studiate nell'arco del quinquennio: biologia, chimica, fisica, elettronica, informatica, sistemi.
L'impianto umanistico invece è chiaramente ben più ridotto.
Al liceo scientifico di ordinamento il piano orario per matematica è:
5 ore in I
4 ore in II
3 ore in III
3 ore in IV
3 ore in V (con prova scritta di matematica alla Maturità).
Il problema è che l'aggettivo scientifico ha ingenerato la falsa idea che tale scuola debba essere quella dove si fanno più materie scientifiche.
Falso, perchè il liceo scientifico è innanzi tutto un LICEO e quindi l'impianto umanistico deve comunque rivestire un ruolo fondamentale. E' questo il motivo per cui ritengo una contraddizione di termini fare un percorso liceale escludendo il latino.
Poi possiamo discutere una revisione del piano orario, perchè è ovvio che non è tollerabile che la materia oggetto della II prova scritta alla maturità venga insegnata, in tutto il triennio, solo per tre ore settimanali.
Si tratta però di una rivisitazione del piano orario, non della drastica eliminazione di una disciplina come il latino che ribadisco essere caratterizzante in un contesto liceale.
Poi ciascuno può fare scelte diverse, conformemente ai suoi interessi e attitudini. Se uno non vuole fare il latino, esistono tante altre scuole dove tale disciplina non è presente !
a me il latino non è mai interessato e per questo ho optato per il liceo scientifico tecnologico dove oltre a non fare il latino si studiano informatica e sistemi e dal primo anno fisica e chimica. tutte queste materie saranno sicuramente più importanti del latino nella vita... (non so se ho scritto il messaggio due volte in tal caso scusatemi ma mi si era bloccato il pc)
"enomis":
Il fatto è che molti dimenticano che la scuola in questione, oltre ad avere un carattere scientifico (ragion per cui deve essere curata la matematica), è anche un liceo, per cui è una contraddizione di termini eliminare il latino, materia caratterizzante dell'istruzione liceale.
Francamente, io questa cosi' perentoria contraddizione proprio non la vedo. Se tuttavia ne sei cosi' certo, vorra' dire che, non dandosi la contraddizione in natura - come ci insegno' il padre del Liceo, il greco Aristotele - se il ministro cancellera' il latino dallo scientifico, l'universo collassera' su stesso e porra' fine alle nostre misere vite

"SnakePlinsky":
[quote="enomis"]
Ho l'impressione che molti degli interventi contro il latino siano influenzati dalla preferenze personali, piuttosto che da un'analisi approfondita.
Aggiungo che molti utenti di questo forum vedono il latino come colui che ruba il posto alla matematica, e quindi vedono di buon occhio una sua eliminazione, nella speranza che questo fatto comporti un aumento di ore per le discipline scientifiche.
Non lasciamoci ingannare, però tutto ciò è furviante.
Io ad esempio non amo lo studio delle lingue moderne, probabilmente perchè non ho grande predisposizione per esso (me la cavo un po' con lo scritto, ma la mia pronuncia e pessima e il mio lessico ridotto, nonostante abbia studiato l'inglese per otto anni e il francese per cinque). Non mi sono minimamente però di bollare come inutile lo studio delle lingue straniere.
[...]
Ma allora parliamo di riformulazione dei piani orario, o di revisione dei metodi di insegnamento, ma non di abrogazione del latino! Non commettiamo l'errore opposto (e nello stesso tempo simile) a quello che fecero Gentile e Croce, che consideravano la scienza una attività meramente pratica, mentre la vera cultura era solo quella umanistica.
Il latino fa parte, per ragioni che tutti conosciamo, della cultura europea. Ma questo da solo non basterebbe a giustificarne la necessità del suo studio: la traduzione di un passo latino mette in campo una serie di capacità logiche, e per certi versi, nel campo umanistico gioca il ruolo della matematica nell'ambito scientifico.
Certo, tali abilità logiche possono essere coltivate anche con lo studio di altre discipline (ad esempio l'informatica), ma non dimentichiamoci che il liceo scientifico è innanzi tutto un liceo, e che quindi la cultura umanistica deve avere un largo spazio. Chi ha altri interessi o altre attitudini può sempre scegliere altri istituti nei quali lo studio del latino non è previsto.
Un analisi, bene. Applichiamo un pò di metodo scientifico:
- 1) partire dai dati, o la realtà, in ultima analisi
- 2) formulare ipotesi dall'osservazione dei dati
- 3) testare sui dati le ipotesi
- 4) accettare o rigettare l'ipotesi
- 1) dati: l'italia è un paese in grave declino industriale; l'italia è un paese dove la formazione tecnica e scientifica è sottopesata;
ulteriori dati: cosa studiano nei paesi più avanzati? come funziona la scuola da loro? Quanti ingegneri sforna la cina ogni anno? e gli USA? e la danimarca?
- 2) ipotesi: fate vobis
- 3) fate vobis
- 4) fate vobis
Forse qualcuno pensa che si possa continuare così: tutti vogliono fare i giornalisti (in un paese dove non si leggono giornali


... per poi ritrovarsi in un call center, mentre non esiste una classe dirigente di tecnici.
La questione è semplice: di latino non si campa, di matematica si, o come direbbero i classici: ubi maior minor cessat
Sarebbe ora che la scuola si desse una mossa.
"fields":[/quote]
[...]
Tuttavia, apriamo gli occhi, al liceo scientifico gli studenti hanno a disposizioni strumenti ben piu' sofisticati per imparare la logica e il ragionamento: matematica, scienze, filosofia.
[...]
Tu confondi il liceo con gli istituti tecnici e professionali, ossia con scuole istituzionalmente pensate per preparare ad una professione (ferma restando, ovviamente, la possibilità di proseguire gli studi).
Il liceo invece ha come scopo prevalente quello di preparare gli studenti all'Università. E mi pare che sia dimostrato che uno studente che ha fatto bene il liceo scientifico, potrà iscriversi senza problemi a qualunque corso di laurea.
Si tratta pertanto di fare una scelta culturale. Il latino è una materia che permette di mettere in moto il cervello. Non è l'unica, ma è quella più adatta nel contesto liceale, assieme ovviamente alla matematica per il versante scientifico.
A cosa serve mettere in moto il cervello ? Ad acquisire un corretto modo di porsi nella risoluzione e nell'analisi di problemi, spendibile sia se lo studente deciderà di iscriversi in matematica o in ingegneria, sia se andrà a fare lettere o filosofia.
Ma la finiamo con questo accanimento in nome del "progresso tecnico scientifico" ? L'Italia è indietro perchè si investono pochi soldi nella ricerca, non perchè al liceo si studia il latino !
E comunque gli studenti delle scuole dove non è previsto l'insegnamento del latino, non ottengono certo risultati migliori nelle materie scientifiche !
Se a scuola non vi piaceva il latino, non potete pretendere di generalizzare arbitrariamente questo vostro giudizio !
E comunque lo studio del latino è limitato ad una manciata di scuole. Chi ha altri interessi o attitudini ha la possibilità di fare scelte alternative.
"enomis":
Ho l'impressione che molti degli interventi contro il latino siano influenzati dalla preferenze personali, piuttosto che da un'analisi approfondita.
Aggiungo che molti utenti di questo forum vedono il latino come colui che ruba il posto alla matematica, e quindi vedono di buon occhio una sua eliminazione, nella speranza che questo fatto comporti un aumento di ore per le discipline scientifiche.
Non lasciamoci ingannare, però tutto ciò è furviante.
Io ad esempio non amo lo studio delle lingue moderne, probabilmente perchè non ho grande predisposizione per esso (me la cavo un po' con lo scritto, ma la mia pronuncia e pessima e il mio lessico ridotto, nonostante abbia studiato l'inglese per otto anni e il francese per cinque). Non mi sono minimamente però di bollare come inutile lo studio delle lingue straniere.
[...]
Ma allora parliamo di riformulazione dei piani orario, o di revisione dei metodi di insegnamento, ma non di abrogazione del latino! Non commettiamo l'errore opposto (e nello stesso tempo simile) a quello che fecero Gentile e Croce, che consideravano la scienza una attività meramente pratica, mentre la vera cultura era solo quella umanistica.
Il latino fa parte, per ragioni che tutti conosciamo, della cultura europea. Ma questo da solo non basterebbe a giustificarne la necessità del suo studio: la traduzione di un passo latino mette in campo una serie di capacità logiche, e per certi versi, nel campo umanistico gioca il ruolo della matematica nell'ambito scientifico.
Certo, tali abilità logiche possono essere coltivate anche con lo studio di altre discipline (ad esempio l'informatica), ma non dimentichiamoci che il liceo scientifico è innanzi tutto un liceo, e che quindi la cultura umanistica deve avere un largo spazio. Chi ha altri interessi o altre attitudini può sempre scegliere altri istituti nei quali lo studio del latino non è previsto.
Un analisi, bene. Applichiamo un pò di metodo scientifico:
- 1) partire dai dati, o la realtà, in ultima analisi
- 2) formulare ipotesi dall'osservazione dei dati
- 3) testare sui dati le ipotesi
- 4) accettare o rigettare l'ipotesi
- 1) dati: l'italia è un paese in grave declino industriale; l'italia è un paese dove la formazione tecnica e scientifica è sottopesata;
ulteriori dati: cosa studiano nei paesi più avanzati? come funziona la scuola da loro? Quanti ingegneri sforna la cina ogni anno? e gli USA? e la danimarca?
- 2) ipotesi: fate vobis
- 3) fate vobis
- 4) fate vobis
Forse qualcuno pensa che si possa continuare così: tutti vogliono fare i giornalisti (in un paese dove non si leggono giornali


... per poi ritrovarsi in un call center, mentre non esiste una classe dirigente di tecnici.
La questione è semplice: di latino non si campa, di matematica si, o come direbbero i classici: ubi maior minor cessat
Sarebbe ora che la scuola si desse una mossa.
"fields":
[...]
Tuttavia, apriamo gli occhi, al liceo scientifico gli studenti hanno a disposizioni strumenti ben piu' sofisticati per imparare la logica e il ragionamento: matematica, scienze, filosofia.
[...]
"Fioravante Patrone":ehm...[/quote]
[quote="enomis"]Ho l'impressione che molti degli interventi contro il latino siano influenzati dalla preferenze personali, piuttosto che da un'analisi approfondita.
? ? ?
"enomis":ehm...
Ho l'impressione che molti degli interventi contro il latino siano influenzati dalla preferenze personali, piuttosto che da un'analisi approfondita.
Concordo con quanto detto da Steven, purtroppo al biennio sopratutto,ma anche al triennio,la matematica insegnata è piuttosto standard e banale. Poche volte mi son trovato a ragionare,a trovare una soluzione. Spesso mi son trovato ad applicare meccanicamente regole studiate(studio dei segni,intersezione dei risultati in un sistema,semplici disequazioni),ma lo stesso anche in quinta liceo con lo studio di funzioni(che tra l'altro era la cosa preferita dai miei amici che odiavano la matematica,proprio perchè era qualcosa di standard:segno,parità,limiti,derivata prima e seconda. Ciò che secondo me sarebbe giusto,è quello di limitare le ore di letteratura latina(e non traduzione,le 3 ore a settimana in quinta di latino,erano totalmente di letteratura),e anche la letteratura italiana. Son troppe 7 ore di italiano/latino ad uno scientifico,in confronto delle 6 di matematica/fisica. Bisognerebbe fare,come detto da qualcuno,una redistribuzione dell'orario,senza dover sacrificare qualche materia. é vero che il latino aiuta a ragionare,ma è anche pur vero che ci vogliono professori all'altezza di insegnarlo(e io spesso,dovevo solo andare su splash, scaricare la versione,e analizzarla in latino). E son tante anche le ore dedicate a storia e storia dell'arte. Se uno sceglie uno scientifico ci sarà un motivo,non per fare solo 9 ore su 30 ore di materie scientifiche.
"fields":
[quote="Steven"][quote="fields"]al liceo scientifico gli studenti hanno a disposizioni strumenti ben piu' sofisticati per imparare la logica e il ragionamento: matematica, scienze, filosofia.
Fatti salvi gli argomenti di geometria sintetica, si può definire la matematica del liceo "strumento sofisticato per imparare la logica e il ragionamento"? L'algebra del biennio, poi? Non scherziamo, dai.
Io posso tranquillamente dire che quando stavo al biennio e affrontavo qualche esercizio di algebra (qualche meccanica disequazione, che so) non muovevo la metà delle rotelline che invece dovevo avviare su una versione di latino.
Sfido chiunque e dovunque a dire il contrario.[/quote]
Certamente la matematica del liceo scientifico e' a dir poco ridicola: e' chiaro che bisogna modificare i programmi. Tuttavia e' altrettanto chiaro che, per farlo, le ore non bastano: quindi qualche materia umanistica deve per forza uscire. Il latino e' un ottimo candidato.[/quote]
Il fatto è che molti dimenticano che la scuola in questione, oltre ad avere un carattere scientifico (ragion per cui deve essere curata la matematica), è anche un liceo, per cui è una contraddizione di termini eliminare il latino, materia caratterizzante dell'istruzione liceale.
Del resto esistono altre possibilità, e chi vuole fare una scuola senza il latino non ha che l'imbarazzo della scelta.
Il problema è la distribuzione delle ore e sopratutto l'utilizzo che di viene fatto del tempo a disposizione.
Fare quattro ore di latino al biennio ha un senso, perchè il lavoro al biennio è impegnativo ed è necessario tutto quel tempo.
Tre o quattro ore al triennio sono troppe, specie se vengono utilizzate per fare letteratura latina (il più delle volte, sottolineo, in ITALIANO).
Quando poi si parla di toccare le ore di italiano sembra addirittura di aver commesso un delitto di lesa maestà, dato che a quanto pare i nostri studenti hanno difficoltà nella comprensione dei testi e nella produzione scritta.
Ma quanto tempo viene dedicato allo sviluppo di queste abilità di base ?
Possiamo esprimere qualche dubbio in merito ? Al biennio ad esempio, va benissimo dedicare tanto tempo all'analisi delle varie tipologie testuali. E' anche vero però che spesso ciò si traduce nel nozionismo, ossia nell'imparare a memoria le classificazioni dei vari tipi di testo,l'elenco delle figure retoriche o le classificazioni fini a se stesse (es. personaggi statici e dinamici), piuttosto che in un lavoro rivolto alla reale comprensione del testo.
Che dire poi del tanto (troppo) tempo perso ad analizzare la psicologia di don Abbondio e di Renzo e Lucia, quasi che la cosa abbia una qualche utilità.
Non parliamo poi dell'educazione alla produzione scritta, spesso ridotta all'osso.
Si arriva poi al triennio, dove si deve studiare la storia della letteratura italiana. Premesso che gli strumenti fondamentali di analisi dovrebbero essere già acquisiti al triennio, sono davvero necessarie quattro ore settimanali per affrontare questo studio ? Non sarebbero sufficienti tre ore ?
Come vedete, operando in questo modo si potrebbe salvaguardare il carattere liceale, ricavando però spazio per le materie scientifiche.
E allo stesso modo si farebbe meglio l'una e l'altra cosa.
"Steven":
[quote="fields"]al liceo scientifico gli studenti hanno a disposizioni strumenti ben piu' sofisticati per imparare la logica e il ragionamento: matematica, scienze, filosofia.
Fatti salvi gli argomenti di geometria sintetica, si può definire la matematica del liceo "strumento sofisticato per imparare la logica e il ragionamento"? L'algebra del biennio, poi? Non scherziamo, dai.
Io posso tranquillamente dire che quando stavo al biennio e affrontavo qualche esercizio di algebra (qualche meccanica disequazione, che so) non muovevo la metà delle rotelline che invece dovevo avviare su una versione di latino.
Sfido chiunque e dovunque a dire il contrario.[/quote]
Certamente la matematica del liceo scientifico e' a dir poco ridicola: e' chiaro che bisogna modificare i programmi. Tuttavia e' altrettanto chiaro che, per farlo, le ore non bastano: quindi qualche materia umanistica deve per forza uscire. Il latino e' un ottimo candidato.
"Alvinlee88":
Per quanto riguarda l'etimologia, a me piace sapere il significato delle parole. Difatti basta un qualunque dizionario etimologico: a che serve saper a memoria l'etimologia delle parole?
Sono stato 8 anni della mia vita a studiare argomenti dalle frazioni fino alle equazioni differenziali, cose che ogni programmino mi risolve con un click.
E' il caso che apro la finestra mezzo metro qui a sinistra e mi butto di sotto (5° piano) una volta per tutte, direi.
"Alvinlee88":
Direi anche musica
E a che servirebbe?
"Alvinlee88":
magari al posto di storia dell'arte, dove tutti (anzi, quasi tutti, sennò magari qualcuno si offende)fanno tutt'altro
Questo non è il modo di risolvere i problemi.
"fields":
al liceo scientifico gli studenti hanno a disposizioni strumenti ben piu' sofisticati per imparare la logica e il ragionamento: matematica, scienze, filosofia.
Fatti salvi gli argomenti di geometria sintetica, si può definire la matematica del liceo "strumento sofisticato per imparare la logica e il ragionamento"? L'algebra del biennio, poi? Non scherziamo, dai.
Io posso tranquillamente dire che quando stavo al biennio e affrontavo qualche esercizio di algebra (qualche meccanica disequazione, che so) non muovevo la metà delle rotelline che invece dovevo avviare su una versione di latino.
Sfido chiunque e dovunque a dire il contrario.
"Cozza Taddeo":
[quote="alvinlee88"]Per quanto riguarda l'etimologia, a me piace sapere il significato delle parole. Difatti basta un qualunque dizionario etimologico: a che serve saper a memoria l'etimologia delle parole?
Per quanto riguarda l'algebra a me piace un sacco l'aritmetica. Difatti basta una qualunque calcolatrice scientifica: a che serve saper fare i conti?
Per quanto riguarda l'analisi a me piace un sacco studiare le funzioni. Difatti basta un qualunque foglio di calcolo: a che serve saper fare i limiti, le derivate e gli integrali?
Per quanto riguarda la musica a piace un sacco farla. Difatti basta un qualunque software sintetizzatore su PC: a che serve saper suonare uno strumento?
Per quanto riguarda la cucina a me piace un sacco cucinare. Difatti basta una qualsiasi busta di cibo precotto e un microonde: a che serve saper preparare una ricetta?
[/quote]
Appunto

"Cozza Taddeo":
P.S.: Tra l'altro sono allibito di fronte a dichiarazioni di gente che ha sempre copiato in latino senza che il rispettivo insegnante non li scoprisse.
Anche da me c'era gente che lo faceva, ovviamente, ma quella volta che la prof. li chiamava fuori erano cavoli neri. Intanto si usciva alla cattedra solo col testo della versione. La prof. lo controllava e se c'era troppa roba scritta te lo sostituiva con il suo. A quel punto partiva l'analisi di ogni singolo periodo con la descrizione di tutti i costrutti, i paradigmi dei verbi, le particolarità ecc. ecc. Solo chi sopravviveva a questa bella setacciata poteva cominciare a tradurre in italiano.
Dopodiché spesso ti dava un pezzo da tradurre lì su due piedi senza vocabolario né niente perché dovevi pure sapere a memoria un bel po' di lessico.
Per non parlare delle frasi italiane da tradurre in latino, quella era la parte più difficile.
Quindi, in buona sostanza, copiare non serviva a niente se non avevi già una robusta preparazione pregressa.
Internet allora non c'era ma capite che non avrebbe fatto nessuna differenza...
La mia professoressa le interrogazioni di latino-sintassi le faceva così. Però è chiaro che avere la versione tradotta in maniera corretta ti aiutava a svolgere l'analisi del periodo sul testo latino. Di fatto, l'unica cosa da impararsi a memoria erano i paradigmi (ogni tanto sfido ancora il mio ex-compagno di banco con qualche paradigma complicato tipo cano, eravamo diventati bravissimi). Alle volte, per mancanza di tempo, chiedeva a qualcuno di leggerle la traduzione; in quei casi, ci eravamo messi d'accordo e ognuno modificava un pò la sua versione, soprattutto in base al voto solito. Una volta però un mio compagno non certo brillante lesse: "Silla, dopo aver comminato le sentenze per concussione...", e lì furono guai seri per tutti.
"alvinlee88":
Per quanto riguarda l'etimologia, a me piace sapere il significato delle parole. Difatti basta un qualunque dizionario etimologico: a che serve saper a memoria l'etimologia delle parole?
Per quanto riguarda l'algebra a me piace un sacco l'aritmetica. Difatti basta una qualunque calcolatrice scientifica: a che serve saper fare i conti?
Per quanto riguarda l'analisi a me piace un sacco studiare le funzioni. Difatti basta un qualunque foglio di calcolo: a che serve saper fare i limiti, le derivate e gli integrali?
Per quanto riguarda la musica a piace un sacco farla. Difatti basta un qualunque software sintetizzatore su PC: a che serve saper suonare uno strumento?
Per quanto riguarda la cucina a me piace un sacco cucinare. Difatti basta una qualsiasi busta di cibo precotto e un microonde: a che serve saper preparare una ricetta?
Un benvenuto alla 4-salti-in-padella generation!
P.S.: Tra l'altro sono allibito di fronte a dichiarazioni di gente che ha sempre copiato in latino senza che il rispettivo insegnante non li scoprisse.
Anche da me c'era gente che lo faceva, ovviamente, ma quella volta che la prof. li chiamava fuori erano cavoli neri. Intanto si usciva alla cattedra solo col testo della versione. La prof. lo controllava e se c'era troppa roba scritta te lo sostituiva con il suo. A quel punto partiva l'analisi di ogni singolo periodo con la descrizione di tutti i costrutti, i paradigmi dei verbi, le particolarità ecc. ecc. Solo chi sopravviveva a questa bella setacciata poteva cominciare a tradurre in italiano.
Dopodiché spesso ti dava un pezzo da tradurre lì su due piedi senza vocabolario né niente perché dovevi pure sapere a memoria un bel po' di lessico.
Per non parlare delle frasi italiane da tradurre in latino, quella era la parte più difficile.
Quindi, in buona sostanza, copiare non serviva a niente se non avevi già una robusta preparazione pregressa.
Internet allora non c'era ma capite che non avrebbe fatto nessuna differenza...
Non so quale sia la vostra esperienza con le lingue straniere.
Di fatto, aver studiato latino mi sta facilitando molto nell'apprendimento delle lingue straniere.
Molte parole inglesi derivano dal latino. Inoltre, in alcuni casi, anche la struttura di alcune frasi ha una chiara derivazione latina.
Mi ha aiutato moltissimo imparando lo spagnolo.
Studiando queste due lingue, mi trovavo spesso a memorizzare alcune regole o strutture semplicemente perchè erano uguali al latino.
Ora che sto imparando il danese, nonostante si tratti di una lingua del tutto diversa, capita di trovare strutture e parole derivanti dal latino.
Inoltre, la conoscenza del latino è importante perchè insegna a strutturare frasi e discorsi in maniera logica e chiara.
Di fatto, aver studiato latino mi sta facilitando molto nell'apprendimento delle lingue straniere.
Molte parole inglesi derivano dal latino. Inoltre, in alcuni casi, anche la struttura di alcune frasi ha una chiara derivazione latina.
Mi ha aiutato moltissimo imparando lo spagnolo.
Studiando queste due lingue, mi trovavo spesso a memorizzare alcune regole o strutture semplicemente perchè erano uguali al latino.
Ora che sto imparando il danese, nonostante si tratti di una lingua del tutto diversa, capita di trovare strutture e parole derivanti dal latino.
Inoltre, la conoscenza del latino è importante perchè insegna a strutturare frasi e discorsi in maniera logica e chiara.
"Fioravante Patrone":
(cosa distinta da quel loro micro-settore che solo le "lettere antiche")
Quel micro-settore è più vasto di quanto si creda... Almeno come volume di pubblicazioni, più vasto dell'intera matematica.
A me il latino al liceo è piaciuto per due motivi: 1) è una lingua estremamente elegante e armoniosa: ero (sono...?) un patito della variatio sallustiana e dello stile virgiliano 2) l'averla imparata mi ha permesso di arricchire il mio vocabolario e, come diceva Martino, di approfondire l'etimologia (ad esempio, ho capito perchè gli avverbi di modo finiscono con "-mente"!), quindi non mi sento di denigrare la sua presenza nel liceo scientifico, ma la mia idea è che a partire dal III - IV andrebbe tolto per far spazio alla matematica. Io ho seguito un corso p.n.i. (5 ore di matematica a settimana), che mi ha dato buone basi, ma i miei colleghi del "tradizionale" erano davvero tragici in materia, dall'alto delle loro... 2 ore settimanali!! Che diavolo, si tratta di un liceo scientifico oppure no? Inoltre, vorrei aggiungere che il mio rapporto con le versioni per casa era un pò conflittuale, o meglio lo è stato finchè ho scoperto il mitico progettovi*io.it (l'ampia censura è per quelli che ancora studiano latino: non vi permetterò di rovinarvi!
); conflittuale non perché non mi riuscissero, anzi avevo una certa padronanza e libertà nella traduzione, ma semplicemente perchè non avevo voglia! Del resto, mi piace(va) la matematica. Non approvo però quanto affermato da alvinlee88:
Se fossi in te, più che fiero mi sentirei deluso per essermi imposto in passato una simile chiusura; dopotutto, se nel liceo c'è il latino bisogna fare buon viso a cattiva sorte. Dopotutto si tratta di un'esperienza educativa che è in grado di arricchirci, e io in fin dei conti mi sento pentito per aver visitato il suddetto sito ogni lunedì, perchè mi ha impedito di andare al fondo di certe regole grammaticali. Inoltre, mi trovi in disaccordo con questa frase:
A che serve saper fare gli integrali? Derive è bravissimo...
Fermo restando, alvinlee88, che queste sono mie opinioni personali, e tu sei liberissimo di pensarla come vuoi.

Se zoppicavo in latino era decisamente per scelta: mi sono sempre imposto di non studiarlo, per i motivi detti sopra. E sono piuttosto fiero (per quanto io disprezzi usare questa parola in quasi ogni altro contesto, in questa ci sta benissimo) di esserci riuscito. Come dire: la mia volontà ha vinto contro un'imposizione inutile e frustrante, mi sono proposto con convinzione di non perdere tempo e non far annoiare il cervello con queste cose e ci sono riuscito. E' per me motivo d'orgoglio, dato che mi sembra di saper ragionare un pochino lo stesso.
Se fossi in te, più che fiero mi sentirei deluso per essermi imposto in passato una simile chiusura; dopotutto, se nel liceo c'è il latino bisogna fare buon viso a cattiva sorte. Dopotutto si tratta di un'esperienza educativa che è in grado di arricchirci, e io in fin dei conti mi sento pentito per aver visitato il suddetto sito ogni lunedì, perchè mi ha impedito di andare al fondo di certe regole grammaticali. Inoltre, mi trovi in disaccordo con questa frase:
Per quanto riguarda l'etimologia, a me piace sapere il significato delle parole. Difatti basta un qualunque dizionario etimologico: a che serve saper a memoria l'etimologia delle parole?
A che serve saper fare gli integrali? Derive è bravissimo...
Fermo restando, alvinlee88, che queste sono mie opinioni personali, e tu sei liberissimo di pensarla come vuoi.
Ho l'impressione che molti degli interventi contro il latino siano influenzati dalla preferenze personali, piuttosto che da un'analisi approfondita.
Aggiungo che molti utenti di questo forum vedono il latino come colui che ruba il posto alla matematica, e quindi vedono di buon occhio una sua eliminazione, nella speranza che questo fatto comporti un aumento di ore per le discipline scientifiche.
Non lasciamoci ingannare, però tutto ciò è furviante.
Io ad esempio non amo lo studio delle lingue moderne, probabilmente perchè non ho grande predisposizione per esso (me la cavo un po' con lo scritto, ma la mia pronuncia e pessima e il mio lessico ridotto, nonostante abbia studiato l'inglese per otto anni e il francese per cinque). Non mi sono minimamente però di bollare come inutile lo studio delle lingue straniere.
Ho insegnato matematica e fisica nel triennio del liceo scientifico, e so quanto sia difficile svolgere tutti quegli argomenti con solo tre ore settimanali, nelle quali non puoi solo spiegare o svolgere esercizi e problemi, ma devi anche interrogare e fare compiti in classe. E trovavo assurdo che il collega di latino avesse lo stesso numero di ore a disposizione, per fare per lo più letteratura in LINGUA ITALIANA, spesso senza alcun riferimento ai testi originali.
Ma allora parliamo di riformulazione dei piani orario, o di revisione dei metodi di insegnamento, ma non di abrogazione del latino! Non commettiamo l'errore opposto (e nello stesso tempo simile) a quello che fecero Gentile e Croce, che consideravano la scienza una attività meramente pratica, mentre la vera cultura era solo quella umanistica.
Il latino fa parte, per ragioni che tutti conosciamo, della cultura europea. Ma questo da solo non basterebbe a giustificarne la necessità del suo studio: la traduzione di un passo latino mette in campo una serie di capacità logiche, e per certi versi, nel campo umanistico gioca il ruolo della matematica nell'ambito scientifico.
Certo, tali abilità logiche possono essere coltivate anche con lo studio di altre discipline (ad esempio l'informatica), ma non dimentichiamoci che il liceo scientifico è innanzi tutto un liceo, e che quindi la cultura umanistica deve avere un largo spazio. Chi ha altri interessi o altre attitudini può sempre scegliere altri istituti nei quali lo studio del latino non è previsto.
Aggiungo che molti utenti di questo forum vedono il latino come colui che ruba il posto alla matematica, e quindi vedono di buon occhio una sua eliminazione, nella speranza che questo fatto comporti un aumento di ore per le discipline scientifiche.
Non lasciamoci ingannare, però tutto ciò è furviante.
Io ad esempio non amo lo studio delle lingue moderne, probabilmente perchè non ho grande predisposizione per esso (me la cavo un po' con lo scritto, ma la mia pronuncia e pessima e il mio lessico ridotto, nonostante abbia studiato l'inglese per otto anni e il francese per cinque). Non mi sono minimamente però di bollare come inutile lo studio delle lingue straniere.
Ho insegnato matematica e fisica nel triennio del liceo scientifico, e so quanto sia difficile svolgere tutti quegli argomenti con solo tre ore settimanali, nelle quali non puoi solo spiegare o svolgere esercizi e problemi, ma devi anche interrogare e fare compiti in classe. E trovavo assurdo che il collega di latino avesse lo stesso numero di ore a disposizione, per fare per lo più letteratura in LINGUA ITALIANA, spesso senza alcun riferimento ai testi originali.
Ma allora parliamo di riformulazione dei piani orario, o di revisione dei metodi di insegnamento, ma non di abrogazione del latino! Non commettiamo l'errore opposto (e nello stesso tempo simile) a quello che fecero Gentile e Croce, che consideravano la scienza una attività meramente pratica, mentre la vera cultura era solo quella umanistica.
Il latino fa parte, per ragioni che tutti conosciamo, della cultura europea. Ma questo da solo non basterebbe a giustificarne la necessità del suo studio: la traduzione di un passo latino mette in campo una serie di capacità logiche, e per certi versi, nel campo umanistico gioca il ruolo della matematica nell'ambito scientifico.
Certo, tali abilità logiche possono essere coltivate anche con lo studio di altre discipline (ad esempio l'informatica), ma non dimentichiamoci che il liceo scientifico è innanzi tutto un liceo, e che quindi la cultura umanistica deve avere un largo spazio. Chi ha altri interessi o altre attitudini può sempre scegliere altri istituti nei quali lo studio del latino non è previsto.