Gallieno
qualcuno può spiegarmi tutte le riforme di Gallieno???
Miglior risposta
RIFORMA DELL'ESERCITO
Resosi conto dell'impossibilità di proteggere contemporaneamente tutte le province dell'impero con una statica linea di uomini posizionati a ridosso della frontiera, Gallieno sviluppò una pratica che era iniziata verso la fine del II secolo sotto Settimio Severo (con il posizionamento di una legione, la legio II Parthica, a pochi chilometri da Roma, ovvero posizionando una riserva strategica di soldati ben addestrati pronti ad intervenire, dove serviva nel minor tempo possibile (contingenti di cavalleria a Mediolanum, Sirmio, Poetovio e Lychnidos. Attorno agli anni 264-268 costituì questa riserva strategica centrale (che sarà alla base della futura riforma dell'esercito di Diocleziano), formata prevalentemente da unità di cavalleria pesante dotate di armatura (i cosiddetti promoti, tra cui spiccavano gli equites Dalmatae e gli equites Mauri), poiché queste percorrevano distanze maggiori in minor tempo della fanteria legionaria o ausiliaria. Ed ogni volta che i barbari sfondavano il limes romano e s'inoltravano nelle province interne, la "riserva strategica" poteva così intervenire con forza dirompente. La base principale scelta da Gallieno per la nuova armata fu posta a Milano, punto strategico equidistante da Roma e dalle vicine frontiere settentrionali della Rezia e del Norico. Si trattava di un'iniziativa resasi necessaria anche a causa della perdita degli Agri decumates tra il Reno ed il Danubio, che aveva portato i vicini Germani a trovarsi più vicini alla penisola italica, centro del potere imperiale.
La riforma di Gallieno, inoltre, toglieva ai senatori ogni carica militare; se in passato i comandanti delle legioni (legatus legionis) provenivano dal Senato a parte quelli che comandavano le legioni egiziane, ora provenivano dalla classe equestre (praefectus legionis). Gallieno non fece altro che formalizzare una pratica che già esisteva dall'epoca di Augusto relativamente alle legioni di stanza in Egitto ed ampliata con Settimio Severo, riguardo a quelle di stanza nella nuova provincia di Mesopotamia (come la I e III Parthica) ed in Italia presso il castrum sui colli Albani, a sud di Roma (Legio II Parthica). Questo punto della riforma eliminò ogni legame tra le legioni e l'Italia, poiché i nuovi comandanti, che erano spesso militari di carriera partiti dai gradi più bassi e arrivati a quelli più alti, erano interessati più al proprio tornaconto o al massimo agli interessi della provincia d'origine ma non a Roma.
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Gallieno#Riforma_dell.27esercito
RIFORMA MONETARIA
Con Gallieno, imperatore romano dal 253 al 260 d.C. assieme al padre Valeriano, poi da solo dal 260 fino alla morte sotto le mura di Milano nel 268, si chiude un'epoca: quella basata sulla solidita' dell'Impero Romano.
In seguito, difficolta' di ogni sorta resero sempre piu' difficili i traffici internazionali, e si prepararono le condizioni per la grande recessione medioevale. La politica di Gallieno fu diretta, da una parte, a difendere i confini europei contro i barbari, dall'altra a difendere il suo trono contro gli usurpatori che continuamente vi attentavano: Ingenuo, Regaliano, Macriano padre e figlio, Valente, Emiliano, per non nominarne che alcuni. A tale scopo l'Imperatore potenzio' l'esercito, strinse onerosi patti con i capi delle tribu' circonvicine, e varo' una fondamentale riforma dell'organizzazione dello Stato, escludendo i Senatori da tutti i posti di comando. L'antoniniano di Gallieno rappresenta l'estremo simbolo della potenza economica e commerciale dell'Alto Impero, e l'ultimo testimone della estesa rete del suo commercio internazionale, che copriva, dall'Asia centrale all'Africa occidentale, tutto il bacino del Mediterraneo.
Fonte: http://roth37.it/COINS/Gallieno/index.html
Resosi conto dell'impossibilità di proteggere contemporaneamente tutte le province dell'impero con una statica linea di uomini posizionati a ridosso della frontiera, Gallieno sviluppò una pratica che era iniziata verso la fine del II secolo sotto Settimio Severo (con il posizionamento di una legione, la legio II Parthica, a pochi chilometri da Roma, ovvero posizionando una riserva strategica di soldati ben addestrati pronti ad intervenire, dove serviva nel minor tempo possibile (contingenti di cavalleria a Mediolanum, Sirmio, Poetovio e Lychnidos. Attorno agli anni 264-268 costituì questa riserva strategica centrale (che sarà alla base della futura riforma dell'esercito di Diocleziano), formata prevalentemente da unità di cavalleria pesante dotate di armatura (i cosiddetti promoti, tra cui spiccavano gli equites Dalmatae e gli equites Mauri), poiché queste percorrevano distanze maggiori in minor tempo della fanteria legionaria o ausiliaria. Ed ogni volta che i barbari sfondavano il limes romano e s'inoltravano nelle province interne, la "riserva strategica" poteva così intervenire con forza dirompente. La base principale scelta da Gallieno per la nuova armata fu posta a Milano, punto strategico equidistante da Roma e dalle vicine frontiere settentrionali della Rezia e del Norico. Si trattava di un'iniziativa resasi necessaria anche a causa della perdita degli Agri decumates tra il Reno ed il Danubio, che aveva portato i vicini Germani a trovarsi più vicini alla penisola italica, centro del potere imperiale.
La riforma di Gallieno, inoltre, toglieva ai senatori ogni carica militare; se in passato i comandanti delle legioni (legatus legionis) provenivano dal Senato a parte quelli che comandavano le legioni egiziane, ora provenivano dalla classe equestre (praefectus legionis). Gallieno non fece altro che formalizzare una pratica che già esisteva dall'epoca di Augusto relativamente alle legioni di stanza in Egitto ed ampliata con Settimio Severo, riguardo a quelle di stanza nella nuova provincia di Mesopotamia (come la I e III Parthica) ed in Italia presso il castrum sui colli Albani, a sud di Roma (Legio II Parthica). Questo punto della riforma eliminò ogni legame tra le legioni e l'Italia, poiché i nuovi comandanti, che erano spesso militari di carriera partiti dai gradi più bassi e arrivati a quelli più alti, erano interessati più al proprio tornaconto o al massimo agli interessi della provincia d'origine ma non a Roma.
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Gallieno#Riforma_dell.27esercito
RIFORMA MONETARIA
Con Gallieno, imperatore romano dal 253 al 260 d.C. assieme al padre Valeriano, poi da solo dal 260 fino alla morte sotto le mura di Milano nel 268, si chiude un'epoca: quella basata sulla solidita' dell'Impero Romano.
In seguito, difficolta' di ogni sorta resero sempre piu' difficili i traffici internazionali, e si prepararono le condizioni per la grande recessione medioevale. La politica di Gallieno fu diretta, da una parte, a difendere i confini europei contro i barbari, dall'altra a difendere il suo trono contro gli usurpatori che continuamente vi attentavano: Ingenuo, Regaliano, Macriano padre e figlio, Valente, Emiliano, per non nominarne che alcuni. A tale scopo l'Imperatore potenzio' l'esercito, strinse onerosi patti con i capi delle tribu' circonvicine, e varo' una fondamentale riforma dell'organizzazione dello Stato, escludendo i Senatori da tutti i posti di comando. L'antoniniano di Gallieno rappresenta l'estremo simbolo della potenza economica e commerciale dell'Alto Impero, e l'ultimo testimone della estesa rete del suo commercio internazionale, che copriva, dall'Asia centrale all'Africa occidentale, tutto il bacino del Mediterraneo.
Fonte: http://roth37.it/COINS/Gallieno/index.html
Miglior risposta