Doppio volto di Giolitti (209374)

lattore
agli esami di maturità, parlando del tema della maschera, contrasto tra realtà e apparenza devo parlare , in storia, di Giolitti, solo che mla prof mi ha detto di motivare la mia scelta, non solo inquadrandolo dal punto di vista storico, ma mamche parlando tipo del doppio volto di Giolitti, mi potete aiutare????

Risposte
eleo
Secondo me la realtà è nell'affrontare i problemi del nord, infatti i suoi interventi per il nord sono molto decisivi e così si diffonde il benessere; mentre l'apparenza è per le questioni del sud, perché fa finta di interessarsene ma poi alla fine si limita ad interventi minimi, che non riescono a risolvere i grossi problemi del meridione.

lattore
ma quale si può considerare " l'apparenza" e quale la realtà"?

eleo
Ecco cosa sono riuscita a trovare:

Il doppio volto di Giolitti
L’azione di governo di Giolitti fu caratterizzata da una profonda contraddizione. Il suo modo di far
politica venne definito del “doppio volto”: un volto aperto e democratico nell’affrontare i
problemi del Nord; un volto conservatore e corrotto nello sfruttare i problemi del Sud.
Al Nord Giolitti consentì gli scioperi ed ebbe una posizione neutrale nei confronti dei sindacati.
Secondo lui non esisteva in Italia un reale pericolo rivoluzionario, a meno che il governo non avesse
spinto i lavoratori alla rivoluzione armata, questo sarebbe accaduto se i lavoratori non avessero
trovato altre forme legali di protesta, come lo sciopero. Oltre a consentire gli scioperi varò alcune
riforme per migliorare le condizioni di vita degli operai:
 l’orario di lavoro fu abbassato ad un massimo di dieci ore,
 venne riorganizzata la Cassa nazionale per l’invalidità e la vecchiaia dei lavoratori,
 vennero presi dei provvedimenti per tutelare la maternità delle lavoratrici e dei fanciulli (età
minima per il lavoro elevata a dodici anni).
Con la lotta sindacale si ottenne anche un aumento dei salari dei lavoratori che poterono così
cominciare ad acquistare non solo prodotti alimentari, ma anche prodotti industriali (macchine da
cucire, biciclette etc.). Di conseguenza nel nord si andò diffondendo quel benessere economico
tipico delle società di massa.
Altre riforme di Giolitti riguardarono la statalizzazione delle ferrovie e la nazionalizzazione delle
assicurazioni sulla vita. Purtroppo non attuò una riforma tributaria e non affrontò la drammatica
questione meridionale.
L’azione di Giolitti nei confronti del meridione ebbe carattere sporadico, tolta la costruzione
dell’acquedotto pugliese, gli interventi si limitarono a “leggi speciali” per porre rimedio a situazioni
particolari, come nel caso dei vari terremoti che si succedettero in questo periodo. Gran parte del
denaro destinato al sud alimentò clientele e corruzione. Di fronte agli scioperi del sud Giolitti non
fu affatto neutrale. Fece intervenire duramente le forze dell’ordine, attuando una pesante
repressione con numerose vittime. Il Sud per Giolitti era politicamente un serbatoio di voti da
controllare in modo spregiudicato con vari mezzi: attraverso i prefetti (i rappresentanti dello stato nelle province), che per suo ordine impedivano i comizi degli oppositori di governo, per mezzo
delle forze dell’ordine che arrestavano i sindacalisti, ricorrendo alle minacce e ai brogli per fare
eleggere parlamentari a lui fedeli.
Per tutto questo Giolitti fu aspramente criticato dall’opposizione.
Fonte: http://www.itis-faraday.it/files/materiale_didattico/2013-2014/castiello/l_eta_giolittiana.pdf

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