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lumostar
Fateor grammaticae praeceptiones initio austeras esse magisque necessarias esse quam iucundus. Verum his quoque bonam molestiae partem adimet praeceptoris dexteritas. Optima tantum primum ac simplicissima praecipienda sunt.Nonnulli litteratores, ut ostendent eruditionem suam, solent studiose nonnihil difficultates addere. Quod vitium reddit paene disciplinarum omnium initia perplexa molestaque. Vitanda est igitur omni difficultas vel non necessaria , vel intempestiva. Mollius fit quod suo tempore geritur. Verum ubi iam devoranda est necessaria difficultas, praeceptori imitandi sunt probi et amici medici, qui cum absinthiatum pharmacum porrecturi sunt, ut inquit Lucretius, poculorum oras melle illinunt, quo puer illectus dulcedinis voluptate salutiferam amaritudinem non reformidet.

Risposte
italocca
ecco
Riconosco che i precetti della grammatica all'inizio siano severi e più necessari che piacevoli. In verità a questi toglie una buona parte di fastidio l'abilità del istitutore. All'inizio bisogna insegnare le cose migliori e più semplici. Alcuni letterati, per mostrare la propria erudizione, sono soliti aggiungere di proposito alcune difficoltà. Tale vizio porta a degli inizi difficili e perplessi di molte discipline. Bisogna dunque evitare ogni difficoltà o non necessaria o inopportuna. Diventa più facile quello che è fatto nel suo tempo. In verità quando deve essere divorata la difficoltà necessaria allora bisogna imitare i buoni maestri e gli amici medici che stanno per porgere il farmaco dell'assenzio, come dice Lucrezio, ungono con il miele la bocca da cui il bambino abbagliato dal dolce desiderio non temi la salubre amarezza

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