Vi prego aiutatemi con la versione di latino di Giustino

tokioeni@hotmail.it
ciao a tutti potreste darmi la traduzione di "MITRIDATE" l'autore è GIUSTINO
del libro "PRIMUS LIBER"... è importante mi servirebbe x gg grazie
qui c'è il testo in latino:Mithridatis futuram magnitudinem etiam caelestia ostenta praedixerant. Nam et eo anno quo natus est eo qo primum regnavit, stele cometes septuagenis diebus ita luxit, ut caelum omne conflagrare viderentur. Nam et magnitudine sua quartam partem caeli occupaverat et fulgore suo solis notorem vicerat; et cum oreretur occumberetque, IIII horarum spatium consumebat.
Per tutorum insidias passus est, qui eum fero equo impositum equitare iaculatique cogebant; cum autem suum propositum adsecuti non essent, veneno eumadpetivere. Sed ille, id metuens, antidota saepius bibit et ita se adversus insidias exquisitis fortibus remediis stagnavit, ut ne senex quidem, volutariam mortem quaerens, veneno mori potuerit. Veritus deinde ne inimici ferro peragerent id, quod veveno non potuerant, venationis maximum studium simulavit et per septem anns neque urbis neque ruris tecto usus est, sed per silvas vagatus diversis montium regionibus pernoctabat, adsuetus feras cursu aut fugere aut persegui, cum omnes ignorarent ubi esset.
His rebus et insidias vitavit et corpus ad omnem patietiam duravit.


vi prego :(

Risposte
Scoppio
Bene!
Chiudo :hi

tokioeni@hotmail.it
:love grazie di cuore

Stress
Si predisse la futura grandezza e il meraviglioso pronostico di Mitridate. Infatti da quell'anno, in cui fu prodotto, una stella cometa brillò per settanta giorni così che tutto il cielo apparve bruciasse. Quando era fanciullo, morti i genitori, i suoi tutori, desiderosi del regno, tesero insidie i quali lo ponevano sopra un selvaggio e pfrenato cavallo e (lo) costringevano a cavalcare. Ma tentando quello (di cavalcare) dopo averli beffati - infatti reggeva il cavallo con mano ottima e ferma - i tutori agognarono al veleno. Ma quello, temendo pericolo, spesso aveva bevuto gli antidoti e così si fortificava contro i veleni e resisteva non volendo che potesse morire appunto dopo il veleno. In seguito ritenendo che i nemici avrebbero condotto a terminare con le armi ciò che non avevano potuto con con il veleno, finse il desisderio di cacciare e visse per sette anni nelle selve lontano dagli uomini. In tale modo sia evitò le insidie dei nemici sia fortificò il corpo alla pazienza delle fatiche.

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