Versioni di latino da tradurre 4

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1-Il tradimento di Tarpea
Sabini bellum adversum Romanos susceperunt;ad urbem procedebant cum Tarpeiam virginem invenerunt.Illius virgisnpater arcis Romanae custos erat.Titus Tatius,Sabinorum dux,ut viam ad Capitolium cognosceret,Tarpeiae haec dixit:"Praemium quod optabis,tibi dabitur,si exercitus meus in Capitolium a te perductus erit".Illa petiit id quod a Sabinis in sinistris manibus gerebatur,scilicet anuli et armillae.Rex promisit et hostes a Tarpeia in arcem ducti sunt et illa praemium suum a Tatio petiit.Sed repente Tatius suis imperavit ut scutis virgo obrueretur:nam Sabini scuta quoque in sinistris manibus habebant .Sic puella misere periit

2-Catilina sprona i suoi soldati
Exercitus hostium duo,unus ab urbe ,alter a Gallia obstant;frumenti atque aliarum rerum egestas prohibet esse diutius in his locis.Hac causa vos moneo ut forti et parato animo sitis;vos enim in dexteris vestris divitias,decus,gloriam,praeterea libertatem atque patriam portatis.Si vincimus,omnia haec nobis erunt tuta ;commeatus abunde,municipia atque coloniae patebunt;si metu cesserimus,illa fient adversa neque locus neque amicus nos teget.Praeterea,milites,hoc memoria tenete :nos pro patria,pro libertate,pro vita certamus;illis est supervacuum pugnare pro potentia paucorum.Quapropter audacius pugnate,memores pristinae virtutis.

3-Trionfo di L.Emilio Paolo
Cum Perseo,Macedonum regeille Aemilius Paulus consul dimicavit et hostem vicit.Equitatus cum rege integer fugit.Illae urbes Macedoniae,quas rex tenuerat,Romanis se dediderunt;rex,quod amici eum deseruerant,venit in Pauli potestatem.Sed honorem illi Aemilius Paulus consul habuit.Mox septuaginta civitates Epiri,quae rebellaverant,cepit,et praedam militibus distribuit.Romam ingenti pompa revertit in navi Persei.Triumphavit autem magnificentissime in curru aureo cum duobus filiis.Regis filii et Perseus ante currum procedebant.

4-Cicerone avverte con nostalgia la mancanza di Attico
Tu,Attice,qui saepissime curam et angorem animi mei sermone et consilio levasti tuo,qui mihi et in re publica socius,et in privatis ominibus meorum sermonum et consiliorum particeps esse soles,ubinam es?Ego ab omnibus destitutus sum et mihi sola est requies quae cum uxore et filiola et mellito Cicerone consumitur.Nam illae ambitiosae nostrae fucosaeque amicitiae sunt in splendore forensi;fructum domesticum non habent.Itaque,cum bene completa domus est tempore matutino,cum ad forum stipati gregibus amicorum descendimus,reperimus ex magna turba neminem quocum aut libere iocari aut suspirare familiariter possimus.Quare te exspectamus,te desideramus,te iam etiam arcessimus:multa sunt enim ea quibus ego sollicitor et angor.

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Il tradimento di Tarpea

I Sabini intrapresero una guerra contro i Romani; avanzavano verso la città quando trovarono la fanciulla Tarpea. Il padre di quella fanciulla era il custode della rocca di Roma. Tito Tazio, comandante dei Sabini, per sapere la strada per il Campidoglio, disse queste cose a Tarpea: “Ti sarà data la ricompensa che desidererai, se il mio esercito verrà condotto da te sul Campidoglio”. Ella chiese ciò che dai Sabini era portato sulle mani sinistre, ovvero anelli e bracciali. Il re promise e i nemici furono condotti da Tarpea sulla rocca ed ella reclamò la sua ricompensa da Tazio. Ma all’improvviso Tazio ordinò ai suoi che la fanciulla venisse oppressa con gli scudi: infatti i Sabini avevano nelle mani sinistre anche gli scudi. Così la misera fanciulla morì.



Catilina sprona i suoi soldati

Due eserciti dei nemici mi ostacolano uno dalla città, l’altro dalla Gallia; la mancanza di frumento e di altre cose impedisce di restare più a lungo in questi luoghi. Per questo motivo vi esorto ad essere d’animo pronto e forte; voi infatti nelle (mani) destre portate la ricchezza, la dignità, la gloria, inoltre la libertà e la patria. Se vinciamo, tutte queste cose saranno per noi sicure; rifornimenti in abbondanza, i municipi e le colonie si apriranno. Se ci ritireremo per la paura, quelle cose diventeranno ostili e nessun luogo né amico ci proteggerà. Inoltre, soldati, tenete questo a mente: noi combattiamo per la patria, per la libertà, per la vita; per loro è superfluo combattere per la potenza di pochi. Per questo combattete con molta audacia, memori della virtù passata.



Trionfo di Lucio Emilio Paolo

Quel celebre console Emilio Paolo combatté con Perseo, re dei Macedoni, e sconfisse il nemico. La cavalleria fuggì illesa con il re. Quelle città della Macedonia, che il re aveva controllato, si consegnarono ai Romani; il re, poiché gli amici l’avevano abbandonato, venne in potere di Paolo. Ma il console Emilio Paolo gli fece onore. Subito dopo conquistò settanta città dell'Epiro, che si erano ribellate, e distribuì il bottino ai soldati. Tornò a Roma con un gran corteo sulla nave di Perseo. Inoltre trionfò magnificamente su un carro d'oro con i due figli. I figli del re e Perseo procedevano davanti al carro.



Cicerone avverte con nostalgia la mancanza di Attico


Tu, Attico, che spessissimo hai alleviato la preoccupazione e l’angoscia del mio animo con la tua parola e il tuo consiglio, che sei solito essere per me un compagno nella vita pubblica e partecipe in tutte le questioni private dei miei discorsi e dei miei piani, dove sei? Io sono stato abbandonato da tutti e ora ho la sola quiete che viene trascorsa con la moglie, la figliola e il dolcissimo Cicerone. Infatti quelle nostre ambiziose e ingannevoli amicizia sono nello splendore nel Foro; non hanno utilità domestica. E così, quando di mattina la casa è ben piena, quando scendo a Foro circondato da schiere di amici, tra la gran folla non trovo nessuno con cui posso scherzare liberamente o lamentarmi familiarmente. Per questo ti aspetto, ti desidero, ormai ti chiamo anche: sono molte infatti le cose da cui sono turbato e angosciato.




:hi
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