Versione...aiuto please

superkikka
ciao a tutti... stavo facendo una versione ma vi giuro nn ci capisco nnt...potreste darmi una mano... vi prego...
nella versione ci sn i seguenti argomenti:comparativi e superlativi; particolarità della comparazione; coniugazione attiva e passiva; cum + narrativo; preposizioni relative, infinitive; complementi di argomento, causa, modo, mezzo, paragone.

Ecco la versione:

UN CONDOTTIERO ARDIMENTOSO

"Ex multis, quae de Caesaris ingenio narrantur, facile perspici potest(= si può capire) eum magis mitem quam severum interdum fuisse, cum militibus suis persaepe consuluisset( + dat. =provvedere a)humanius quam pro eorum meritis.
Cum enim, innumerabili multitudine ferocique impetu Nerviorum, inclinari aciem suam videret, timidius pugnanti militi scutum detraxit, eoque tectus acerrime proeliari coepit( = iniziò a combattere): ita fortitudinem per totum exercitum diffudit labentemque belli fortunam praeclaro animi ardore restituit.
In alio proelio autem Caesar legionis Martiae aquiliferum, ad fugam iam conversum, faucibus comprehensum, in contrariam partem dexerit dexteramque ad hostem tendens >, inquit( =disse), >. Et quidem non solum unum militem, adhortatione vero tam acri, sed etiam omnium legionum trepidationem correxit et eas ad victoria duxit."

Grazie a tutti... un bacione....

Giorgia...

Risposte
SuperGaara
Bene, allora chiudo il thread :)

superkikka
tranquillo grazie mille... un bacio....

klight
Dalle molte cose che si narrano sull’ingeno di Cesare, si può facilmente percepire che egli era talvolta più mite che severo, avendo deciso spessissimo con i suoi soldati più umanamente dei loro meriti.
Vedendo infatti che per l’innumerevole moltitudine ed il feroce assalto dei Nervi il suo esercito veniva piegato, tolse chi più timidamente combatteva e nascostolo cominciò a combattere molto vigorosamente: diffuse così coraggio in tutto l’esercito e restaurò con l’egregio ardore dell’animo la cadente fortuna della guerra. In un’altra battaglia poi Cesare, presolo per la gola, diresse l’aquilifero della legione Marzia, già voltosi alla fuga, verso la parte contraria e, tendendo la mano destra verso il nemico disse: “ Dove te ne stai andando? Lì sono quelli con i quali combattiamo”. E certamente non solo un unico soldato, ma anche la tredipazione di tutte le legioni corresse con l’esortazione invero così aspra, e le condusse alla vittoria.
Ciao!é una traduzione letterale!

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