Versione x ddomani

Annapirrosi
Grata erat Alexandro pietas amicorum; itaque dixit: ” Vobis quidem, o fidi piique cives atque amici, grates ago habeoque: hodie salutem meam vestrae praeponitis et a primordiis belli nullum erga me benevolentiae pignus atque iudicium omisistis. Ego benevolentiam vestram virtute merui. Vos enim diuturnum fructum ex me, forsitan etiam perpetuum percipere cupitis. Ego non annos meos, sed victorias numero: si munera fortunae bene computo, diu vixi. Imperium Graeciae teneo, Thraciam et Illyrios subegi, Asiam possideo. Iamque haud procul absum fine mundi: aliam naturam, alium orbem aperire mihi statuit. Ego dabo nobilitatem ignobilibus locis. Vos modo me ab intestina fraude et domesticorum insidiis praestate securum: belli Martisque discrimen impavidus subibo “. Ac tum quidem amicos dimisit.

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ShattereDreams
La devozione degli amici era gradita ad Alessandro; pertanto disse: "Certamente, o fedeli e devoti concittadini e amici, vi ringrazio e sono riconoscente: oggi preponete la mia salvezza alla vostra e dall'inizio della guerra non avete tralasciato nessuna prova di affetto nei miei confronti. Io ho meritato la vostra benevolenza con il valore. Voi infatti desiderate raccogliere un frutto duraturo, forse anche eterno, da me. Io non conto i miei anni, ma le vittorie: se calcolo bene i doni della sorte, ho vissuto a lungo. Ho il dominio della Grecia, ho sottomesso la Tracia e gli Illiri, possiedo l'Asia. Ormai non sono lontano dal confine del mondo: ho deciso di scoprire un'altra natura, un altro mondo. Io darò dignità a luoghi sconosciuti. Ora voi assicuratemi dalla trama interna e dalle insidie dei familiari: affronterò impavido il pericolo della guerra e dell'esito della guerra". E allora congedò gli amici.


:hi
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