VERSIONE URGENTE PER DOMANI: LA GUERRA FRA OTTAVIANO E SESTO POMPEO.
Grazie mille :hi
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La guerra fra Ottaviano e Sesto Pompeo
Nel trattato di pace si stabilì di concedere la Sicilia e l'Acaia a Pompeo. In questo periodo di tempo Marco Antonio sposò Ottavia, sorella di Cesare. Pompeo era ritornato in Sicilia, Antonio nelle province d'oltremare.
Nel frattempo Cesare durante questo periodo, affinché l'ozio, cosa nemica alla disciplina, non debilitasse i soldati, con frequenti spedizioni nell'Illirico e in Dalmazia fortificava l'esercito con la sopportazione dei pericoli e la pratica della guerra.
Crescevano nei giorni sia la flotta che la gloria di Pompeo: pertanto Cesare decise di addossarsi il peso della guerra per vincere Pompeo. M. Agrippa, luogotenente di Cesare, nel lago Averno e Lucrino, con quotidiane esercitazioni, condusse i soldati e i rematori alla più alta conoscenza dell'arte militare e marittima, affinché combattessero valorosamente. Con questa flotta Cesare dichiarò guerra a Pompeo e alla Sicilia. Ma in quella circostanza la fortuna rovinò un uomo mai vinto dall'azione umana: il venti Africo (o Libeccio) abbatté gran parte della flotta nei presso di Velia e del promontorio di Palinuro. Infatti la flotta, distrutta dalla tempesta e dall'imprevisto arrivo di Pompeo, sotto gli occhi di Cesare, riceve una grave sconfitta vicino a Taormina. Le legioni a terra furono pressoché sbaragliate da Pompeo. Ma l'esito della difficile situazione fu raddrizzato opportunamente dalla virtù: privato di quasi tutte le navi, Pompeo fuggì in Asia.
:hi
Nel trattato di pace si stabilì di concedere la Sicilia e l'Acaia a Pompeo. In questo periodo di tempo Marco Antonio sposò Ottavia, sorella di Cesare. Pompeo era ritornato in Sicilia, Antonio nelle province d'oltremare.
Nel frattempo Cesare durante questo periodo, affinché l'ozio, cosa nemica alla disciplina, non debilitasse i soldati, con frequenti spedizioni nell'Illirico e in Dalmazia fortificava l'esercito con la sopportazione dei pericoli e la pratica della guerra.
Crescevano nei giorni sia la flotta che la gloria di Pompeo: pertanto Cesare decise di addossarsi il peso della guerra per vincere Pompeo. M. Agrippa, luogotenente di Cesare, nel lago Averno e Lucrino, con quotidiane esercitazioni, condusse i soldati e i rematori alla più alta conoscenza dell'arte militare e marittima, affinché combattessero valorosamente. Con questa flotta Cesare dichiarò guerra a Pompeo e alla Sicilia. Ma in quella circostanza la fortuna rovinò un uomo mai vinto dall'azione umana: il venti Africo (o Libeccio) abbatté gran parte della flotta nei presso di Velia e del promontorio di Palinuro. Infatti la flotta, distrutta dalla tempesta e dall'imprevisto arrivo di Pompeo, sotto gli occhi di Cesare, riceve una grave sconfitta vicino a Taormina. Le legioni a terra furono pressoché sbaragliate da Pompeo. Ma l'esito della difficile situazione fu raddrizzato opportunamente dalla virtù: privato di quasi tutte le navi, Pompeo fuggì in Asia.
:hi
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Grazie mille, ti adoro :thx :hi