Versione simila a Scipione ed Annibale ( latino )
Save a tutti, una settiamana fá la mia classe ha fatto un compito di latino ma io ero assente e domani devo recuperarlo. Faccio il secondo liceo scientifico e la versione della settimana scorsa era: Scipione e Annibale.
mi chiedevo se conoscevate versioni simili che potrebbe assegnarmi.
Grazie Smooky.
mi chiedevo se conoscevate versioni simili che potrebbe assegnarmi.
Grazie Smooky.
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Ho trovato questa con lo stesso titolo, ma non so quanto possa essere utile :)
Cum Hannibal, quem Scipio apud Zamam profligaverat, ad Antiochum, Syriae regem, confugisset, senatus ad Antiochum legatos misit. Erat inter eos etiam Scipio Africanus, qui in colloquio venit cum Hannibale eumque his verbis interrogavit: «Quem putas maximum omnium temporum imperatorem?». «Alexandrum,» inquit ille, «quia tanta virtute peritiaque pugnavit, ut parva militum manu innumerabiles exercitus vicerit». Cum quaesivisset deinde Scipio quem secundum poneret «Pyrrhum,» inquit Hannibal, «quod summa peritia castra locavit». Quaesivit demum Scipio quem tertium putaret, dixitque Hannibal se ipsum. Tum Scipio «Quid igitur tu diceres, si me vicisses?». Et Hannibal: «Me vero et ante Alexandrum et ante Pyrrhum posuissem».
Essendosi Annibale, che Scipione aveva sconfitto presso Zama, rifugiato presso Antioco, re della Siria, il senato mandò ambasciatori da Antioco. Tra loro c'era anche Scipione l'Africano, che si presentò a colloquio con Annibale e lo interrogò con queste parole: «Chi credi sia il comandante più grande di tutti i tempi?». «Alessandro», disse quello, «poiché combatté con così grande virtù e perizia da vincere con un piccolo manipolo di soldati innumerevoli eserciti». Avendo poi Scipione chiesto chi ritenesse il secondo, disse: «Pirro, perché ha posto l'accampamento con grande perizia». Infine Scipione chiese chi ritenesse il terzo, e Annibale disse se stesso. Allora Scipione: «Dunque cosa diresti, se mi avessi vinto?». E Annibale: «Mi sarei posto davanti ad Alessandro e a Pirro».
Cum Hannibal, quem Scipio apud Zamam profligaverat, ad Antiochum, Syriae regem, confugisset, senatus ad Antiochum legatos misit. Erat inter eos etiam Scipio Africanus, qui in colloquio venit cum Hannibale eumque his verbis interrogavit: «Quem putas maximum omnium temporum imperatorem?». «Alexandrum,» inquit ille, «quia tanta virtute peritiaque pugnavit, ut parva militum manu innumerabiles exercitus vicerit». Cum quaesivisset deinde Scipio quem secundum poneret «Pyrrhum,» inquit Hannibal, «quod summa peritia castra locavit». Quaesivit demum Scipio quem tertium putaret, dixitque Hannibal se ipsum. Tum Scipio «Quid igitur tu diceres, si me vicisses?». Et Hannibal: «Me vero et ante Alexandrum et ante Pyrrhum posuissem».
Essendosi Annibale, che Scipione aveva sconfitto presso Zama, rifugiato presso Antioco, re della Siria, il senato mandò ambasciatori da Antioco. Tra loro c'era anche Scipione l'Africano, che si presentò a colloquio con Annibale e lo interrogò con queste parole: «Chi credi sia il comandante più grande di tutti i tempi?». «Alessandro», disse quello, «poiché combatté con così grande virtù e perizia da vincere con un piccolo manipolo di soldati innumerevoli eserciti». Avendo poi Scipione chiesto chi ritenesse il secondo, disse: «Pirro, perché ha posto l'accampamento con grande perizia». Infine Scipione chiese chi ritenesse il terzo, e Annibale disse se stesso. Allora Scipione: «Dunque cosa diresti, se mi avessi vinto?». E Annibale: «Mi sarei posto davanti ad Alessandro e a Pirro».
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