Versione: Lo sparviero e le colombe da Nova Officina N98 Pag.147
Lo sparviero e le colombe
complementi predicativi, partitivi, di luogo, mezzo, agente - pronomi personali, riflessivi, dimostrativi, determi-
nativi, interrogativi, relativi - proposizioni narrative, finali, causali, temporali, interrogative indirette, relative -voci passive
Le colombe si fanno ingannare da uno sparviero e accettano di affidarsi a lui per essere difese, ma lo sparviero le divora ad una ad una. Questo brano e quello di pag. 278 hanno lo stesso contenuto. Utile sarà confronto tra i due testi per rilevare le differenze sintattiche.
Qui se committit homini improbo, dum requirit quomodo defendatur, exitium invenit. Cum columbae saepe fugissent milvi insidias et velocitate alarum vitavissent necem, ille consilium su um (il suo piano) vertit ad fallaciam, ut videret num eas dolo decipere posset. Venit ergo ad eas et dixit: «Cur sollicitam vitam ducitis neque me regem accipitis ut a me periculis et iniuriis defendamini?». Illae fidem iniquo praestantes, se milvo crediderunt. At ille, ubi rex creatus est, incepit singulas devorare et exer-
cere imperium saevis unguibus. Tunc una de superstitibus sic exclamavit: «Merito plectimur, tuia non vidimus qui esset dolus huius fallacis regis».
Grazie mille!
complementi predicativi, partitivi, di luogo, mezzo, agente - pronomi personali, riflessivi, dimostrativi, determi-
nativi, interrogativi, relativi - proposizioni narrative, finali, causali, temporali, interrogative indirette, relative -voci passive
Le colombe si fanno ingannare da uno sparviero e accettano di affidarsi a lui per essere difese, ma lo sparviero le divora ad una ad una. Questo brano e quello di pag. 278 hanno lo stesso contenuto. Utile sarà confronto tra i due testi per rilevare le differenze sintattiche.
Qui se committit homini improbo, dum requirit quomodo defendatur, exitium invenit. Cum columbae saepe fugissent milvi insidias et velocitate alarum vitavissent necem, ille consilium su um (il suo piano) vertit ad fallaciam, ut videret num eas dolo decipere posset. Venit ergo ad eas et dixit: «Cur sollicitam vitam ducitis neque me regem accipitis ut a me periculis et iniuriis defendamini?». Illae fidem iniquo praestantes, se milvo crediderunt. At ille, ubi rex creatus est, incepit singulas devorare et exer-
cere imperium saevis unguibus. Tunc una de superstitibus sic exclamavit: «Merito plectimur, tuia non vidimus qui esset dolus huius fallacis regis».
Grazie mille!
Risposte
Qui se committit homini tutandum improbo,
auxilia dum requirit, exitium invenit.
Columbae saepe cum fugissent milvum,
et celeritate pinnae vitassent necem,
consilium raptor vertit ad fallaciam,
et genus inerme tali decepit dolo:
'Quare sollicitum potius aevum ducitis
quam regem me creatis icto foedere,
qui vos ab omni tutas praestem iniuria?'
Illae credentes tradunt sese milvo.
Qui regnum adeptus coepit vesci singulas,
et exercere imperium saevis unguibus.
Tunc de reliquis una 'Merito plectimur,
huic spiritum praedoni quae commisimus'.
Il nibbio e le colombe
Chi chiede protezione ad un malvagio, cerca soccorso ma trova la rovina.
Essendo le colombe ripetutamente sfuggite al nibbio ed avendo evitato la morte grazie alla celerità delle ali,
il predatore ricorse alla menzogna e illuse quelle indifese con questo inganno: “Perché vivere sempre inquiete,
invece che venire a patti e farmi re in modo che io vi protegga da ogni aggressione?”. Quelle si fidarono e si
consegnarono al nibbio. Ma egli, ottenuto il regno, cominciò a divorarle una per una e a governarle con
i terribili artigli. Allora una delle superstiti [gridò]: “Ci sta bene ad essere colpite, [dato che] abbiamo
affidato la vita a questo bandito!”.
Io ho trovato questa...
auxilia dum requirit, exitium invenit.
Columbae saepe cum fugissent milvum,
et celeritate pinnae vitassent necem,
consilium raptor vertit ad fallaciam,
et genus inerme tali decepit dolo:
'Quare sollicitum potius aevum ducitis
quam regem me creatis icto foedere,
qui vos ab omni tutas praestem iniuria?'
Illae credentes tradunt sese milvo.
Qui regnum adeptus coepit vesci singulas,
et exercere imperium saevis unguibus.
Tunc de reliquis una 'Merito plectimur,
huic spiritum praedoni quae commisimus'.
Il nibbio e le colombe
Chi chiede protezione ad un malvagio, cerca soccorso ma trova la rovina.
Essendo le colombe ripetutamente sfuggite al nibbio ed avendo evitato la morte grazie alla celerità delle ali,
il predatore ricorse alla menzogna e illuse quelle indifese con questo inganno: “Perché vivere sempre inquiete,
invece che venire a patti e farmi re in modo che io vi protegga da ogni aggressione?”. Quelle si fidarono e si
consegnarono al nibbio. Ma egli, ottenuto il regno, cominciò a divorarle una per una e a governarle con
i terribili artigli. Allora una delle superstiti [gridò]: “Ci sta bene ad essere colpite, [dato che] abbiamo
affidato la vita a questo bandito!”.
Io ho trovato questa...
Viola stai attenta che non è proprio la stessa versione quella di cui mario ha trovato la traduzione! Devi sistemarla tu!
Grazie!
Poichè le colombe spesso sfuggivano al falco e con la velocità delle ali evitavano la morte, il predone tornò al piano ingannevole e ingannò con un enorme inganno il genere. Perchè conducete veloce lo stormo? disse, fate me re! Vi renderò sicuri da ogni offesa. Le colombe affidarono se stesse al falco che iniziò a divorare le colombe e a esercitare il potere con le feroci unghie. Allora una delle restanti: siamo punite giustamente, perchè affidammo la vita ad un predone. Chi affida se stesso all'uomo malvagio, mentre cerca aiuto trova la fine.
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