Versione latino x domani AIUTOOOOOO
ragazzi qualkuno ke mi aiuti kn la versione x domani...pleaseeeeeee::hi
Aristoteles ait aquam marinam spissiorem esse quam aquam dulcem;immo marinam esse faeculentam,dulcem vero puram atqua subtilem.Hinc facilius imperitos natationis mare sustinet,cum fluvialis aqua mox cedat et in imum pondera transmittat.Ergo aquam dulcem Aristoteles dixit celerius immergere indumenta et sordium maculas absrahere;marinam vero crassiorem non facile penetrare purgando propter densitatem suam nec multum sordium maculas trahere.
Aristoteles ait aquam marinam spissiorem esse quam aquam dulcem;immo marinam esse faeculentam,dulcem vero puram atqua subtilem.Hinc facilius imperitos natationis mare sustinet,cum fluvialis aqua mox cedat et in imum pondera transmittat.Ergo aquam dulcem Aristoteles dixit celerius immergere indumenta et sordium maculas absrahere;marinam vero crassiorem non facile penetrare purgando propter densitatem suam nec multum sordium maculas trahere.
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Oh bene! :move perfetto chiudo
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee:kiss
Aristoteles ait aquam marinam spissiorem esse quam aquam dulcem; immo marinam esse faeculentam, dulcem vero puram atqua subtilem. Hinc facilius imperitos natationis mare sustinet, cum fluvialis aqua mox cedat et in imum pondera transmittat. Ergo aquam dulcem Aristoteles dixit celerius immergere indumenta et sordium maculas abstrahere; marinam vero crassiorem non facile penetrare purgando propter densitatem suam nec multum sordium maculas trahere.
Aristotele asserisce che l'acqua di mare possiede maggior densità [lett. spissiorem, è più densa] rispetto all'acqua dolce; o meglio [immo], che (quella) di mare è "limacciosa" [faeculentam], mentre [vero] (quella) dolce è pura e limpida [subtilem]. Ne consegue [lett. hinc, avv., da ciò] che, in mare, chi non sa nuotare [imperitos natationis] riesce a tenersi più facilmente a galla [lett. è che il mare mantiene più facilmente a galla?], mentre l'acqua di fiume oppone poca resistenza [lett. "cede" subito], facendo affondare i corpi [pondera; propr. corpi pesanti] [lett. e fa affondare (transmittat in imum)?]. Pertanto, Aristotele ha asserito che l'acqua dolce impregna [immergere] più velocemente gl'indumenti e toglie via lo sporco [lett. le macchie di?]; mentre (l'acqua) marina, (essendo appunto) più limacciosa [crassiorem], penetra non facilmente (nei tessuti), nell'atto di pulitura [purgando], a causa della sua densità e non toglie via a sufficienza [lett. multum, avv.] lo sporco.
Aristotele asserisce che l'acqua di mare possiede maggior densità [lett. spissiorem, è più densa] rispetto all'acqua dolce; o meglio [immo], che (quella) di mare è "limacciosa" [faeculentam], mentre [vero] (quella) dolce è pura e limpida [subtilem]. Ne consegue [lett. hinc, avv., da ciò] che, in mare, chi non sa nuotare [imperitos natationis] riesce a tenersi più facilmente a galla [lett. è che il mare mantiene più facilmente a galla?], mentre l'acqua di fiume oppone poca resistenza [lett. "cede" subito], facendo affondare i corpi [pondera; propr. corpi pesanti] [lett. e fa affondare (transmittat in imum)?]. Pertanto, Aristotele ha asserito che l'acqua dolce impregna [immergere] più velocemente gl'indumenti e toglie via lo sporco [lett. le macchie di?]; mentre (l'acqua) marina, (essendo appunto) più limacciosa [crassiorem], penetra non facilmente (nei tessuti), nell'atto di pulitura [purgando], a causa della sua densità e non toglie via a sufficienza [lett. multum, avv.] lo sporco.
é un adattamento, non trovo la vers tradotta
:cryNoooooooooooooo vabbè grazie lo stesso
Uff nulla :dontgetit
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