VERSIONE LATINO per oggi
Ragazzi grazie in anticipo vi chiedo un ultimo favore prima dell'inizio della scuola , la traduzione della vers 14/15/20/21
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Enea nel Lazio
I Greci avevano distrutto e incendiato la città di Troia. Enea, il più valoroso e coscienzioso tra i cittadini, per volere degli dei, lasciò la città con il padre Anchise e il figlioletto Ascanio e andò via con una piccola flotta, dirigendo la rotta verso l'Italia. Ma Giunone non aveva deposto l'odio nei confronti dei Romani e, potentissima e audacissima, con ogni mezzo teneva lontano Enea e i compagni dalle coste del Lazio. I Troiani, dopo molte tempeste e tantissimi pericoli, approdano alle rive del Tevere. Lì Latino, re del Lazio, accoglie Enea con benevola ospitalità e gli promette come moglie la figlia Lavinia. Allora, a causa della gelosia di Turno, scoppiano grandi guerre. Ma l'eroe Troiano vince, uccide il re dei Rutili, sposa Lavinia e fonda una nuova città.
Aggiunto 7 minuti più tardi:
Lo stato Romano
Lo Stato dei Romani in un primo tempo fu molto piccolo, in seguito (fu) molto grande e potente. I Romani furono i più esperti di strategia di tutti i popoli antichi e combatterono sempre con grande forza e coraggio per la patria. Mai combatterono con più ardore e con esito più negativo che presso Canne: lì i fanti dei Romani non temettero i violentissimi attacchi dei Cartaginesi e i cavalieri attaccarono assai rapidamente i nemici; ma in battaglia la sorte avversa vinse il ragguardevole valore dei soldati e il grande amore per la patria. Allora i Cartaginesi vinsero, ma i Romani sopportarono la sventura con animo forte. La gloria dei Romani fu più grande di quella di molti popoli dell'antichità.
Aggiunto 20 minuti più tardi:
Una guerra per la fame dell'oro
Il triumviro Crasso desiderava moltissimo una ricchezza più grande. Perciò dichiarò guerra ai Persiani, i più ricchi di tutti i popoli, e condusse l'esercito nelle zone più interne della Persia. Le legioni Romane riportarono parecchie vittorie, più per il valore dei soldati che per l'abilità del comandante. Tuttavia non vinsero mai completamente i Persiani. I nemici infatti erano abilissimi arcieri e avevano cavalli molto veloci. Perciò condussero l'esercito Romano in luoghi molto scoscesi. Nel frattempo l'inverno si avvicinava e le legioni non avevano quartieri invernali. Crasso dunque riporta le truppe in Siria e riprende la guerra nei primi giorni di primavera. Allora scoppiò una battaglia assai violenta e moltissimi Romani morirono in campo. Anche Crasso perse la vita tra le serratissime schiere dei nemici.
Aggiunto 9 minuti più tardi:
Il meeting dello sport a Olimpia
I Greci onoravano gli dei anche con giochi pubblici. I più celebri di tutti erano le gare che Ercole stesso per primo aveva celebrato a Olimpia. Infatti da tutte le città di radunavano a Olimpia moltissimi uomini, che lo spettacolo dei giochi dilettava. Nel periodo in cui gli atleti gareggiavano, in tutta la Grecia cessavano le guerre e i tribunali erano chiusi: tutti custodivano serenamente la pace. I giovani, i cui corpi erano più robusti, gareggiavano accanitamente nella corsa e guidavano i carri, che veloci cavalli tiravano, e in tutti i modi cercavano di superare i rivali. Dopo le gare, quelli che avevano vinto andavano davanti ai magistrati: essi (= i magistrati) donavano loro le corone, premi per la vittoria. Spesso i poeti più illustri celebravano con poesie i vincitori; e i cittadini nelle piazze delle città ponevano statue, che tramandavano il ricordo della vittoria.
:hi
I Greci avevano distrutto e incendiato la città di Troia. Enea, il più valoroso e coscienzioso tra i cittadini, per volere degli dei, lasciò la città con il padre Anchise e il figlioletto Ascanio e andò via con una piccola flotta, dirigendo la rotta verso l'Italia. Ma Giunone non aveva deposto l'odio nei confronti dei Romani e, potentissima e audacissima, con ogni mezzo teneva lontano Enea e i compagni dalle coste del Lazio. I Troiani, dopo molte tempeste e tantissimi pericoli, approdano alle rive del Tevere. Lì Latino, re del Lazio, accoglie Enea con benevola ospitalità e gli promette come moglie la figlia Lavinia. Allora, a causa della gelosia di Turno, scoppiano grandi guerre. Ma l'eroe Troiano vince, uccide il re dei Rutili, sposa Lavinia e fonda una nuova città.
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Lo stato Romano
Lo Stato dei Romani in un primo tempo fu molto piccolo, in seguito (fu) molto grande e potente. I Romani furono i più esperti di strategia di tutti i popoli antichi e combatterono sempre con grande forza e coraggio per la patria. Mai combatterono con più ardore e con esito più negativo che presso Canne: lì i fanti dei Romani non temettero i violentissimi attacchi dei Cartaginesi e i cavalieri attaccarono assai rapidamente i nemici; ma in battaglia la sorte avversa vinse il ragguardevole valore dei soldati e il grande amore per la patria. Allora i Cartaginesi vinsero, ma i Romani sopportarono la sventura con animo forte. La gloria dei Romani fu più grande di quella di molti popoli dell'antichità.
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Una guerra per la fame dell'oro
Il triumviro Crasso desiderava moltissimo una ricchezza più grande. Perciò dichiarò guerra ai Persiani, i più ricchi di tutti i popoli, e condusse l'esercito nelle zone più interne della Persia. Le legioni Romane riportarono parecchie vittorie, più per il valore dei soldati che per l'abilità del comandante. Tuttavia non vinsero mai completamente i Persiani. I nemici infatti erano abilissimi arcieri e avevano cavalli molto veloci. Perciò condussero l'esercito Romano in luoghi molto scoscesi. Nel frattempo l'inverno si avvicinava e le legioni non avevano quartieri invernali. Crasso dunque riporta le truppe in Siria e riprende la guerra nei primi giorni di primavera. Allora scoppiò una battaglia assai violenta e moltissimi Romani morirono in campo. Anche Crasso perse la vita tra le serratissime schiere dei nemici.
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Il meeting dello sport a Olimpia
I Greci onoravano gli dei anche con giochi pubblici. I più celebri di tutti erano le gare che Ercole stesso per primo aveva celebrato a Olimpia. Infatti da tutte le città di radunavano a Olimpia moltissimi uomini, che lo spettacolo dei giochi dilettava. Nel periodo in cui gli atleti gareggiavano, in tutta la Grecia cessavano le guerre e i tribunali erano chiusi: tutti custodivano serenamente la pace. I giovani, i cui corpi erano più robusti, gareggiavano accanitamente nella corsa e guidavano i carri, che veloci cavalli tiravano, e in tutti i modi cercavano di superare i rivali. Dopo le gare, quelli che avevano vinto andavano davanti ai magistrati: essi (= i magistrati) donavano loro le corone, premi per la vittoria. Spesso i poeti più illustri celebravano con poesie i vincitori; e i cittadini nelle piazze delle città ponevano statue, che tramandavano il ricordo della vittoria.
:hi
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