Versione latino (correzione)!!!
ciao avrei bisogno della traduzione di qst versione:
la morte valorosa di Epaminonda di Giustino
Cum Epaminonda decedit, vires quoque rei publicae ceciderunt. Nam ablato duce Thebanorum rei quoque publicae vires habetatae sunt, ut non tam illum amisisse quam cum illo interisse viderentur. Fuit autem incertum, vir melior an dux esset. Nam et imperium non sibi semper, sed patriae quaesivit, et pecuniae adeo parcus fuit, ut sumptus funeri defuerit. Gloriae quoque non cupidior quam pecuniae; recusanti enim omnia imperia ingesta sunt honoresque ita gessit, ut ornatum non accipere, sed ipse dare ipsi dignitati videretur. Iam litterarum studium, iam philosophiae doctrina tanta, ut mirabile videretur tam insignem militiae scientiam homini esse inter litteras duo. Neque ab hoc vitae proposito mortis ratio dissensit. Nam, ut relatus in castra semianimis vocem spiritumque collegit, id unum a circumstantibus requisivit, num cadenti sibi scutum ademisset hostis. Quod ut servatum audivit, sibi adferri iussit atque veluti gloriae socium osculatus est; iterum quaesivit utri vicissent. Ut audivit Thebanos, bene habere se rem dixit atque ita velut gratulabundus patriae expiravit.
morendo Epaminonda anche le forze dello stato caddero. infatti morto il comandante dei tebani le forze dello stato furono indebolite così che sembrò non tanto di aver perso quello ma di essere morti con lui.
fu tuttavia incerto di essere o l'uomo migliore o il comandante migliore. infatti chiese potere non per sè ma per la patria e fu talmente parsimonioso di ricchezza che non partecipò ai funerali a spese pubbliche, non fu neanche più desidoroso di gloria che di ricchezza.....
grazie mille!
la morte valorosa di Epaminonda di Giustino
Cum Epaminonda decedit, vires quoque rei publicae ceciderunt. Nam ablato duce Thebanorum rei quoque publicae vires habetatae sunt, ut non tam illum amisisse quam cum illo interisse viderentur. Fuit autem incertum, vir melior an dux esset. Nam et imperium non sibi semper, sed patriae quaesivit, et pecuniae adeo parcus fuit, ut sumptus funeri defuerit. Gloriae quoque non cupidior quam pecuniae; recusanti enim omnia imperia ingesta sunt honoresque ita gessit, ut ornatum non accipere, sed ipse dare ipsi dignitati videretur. Iam litterarum studium, iam philosophiae doctrina tanta, ut mirabile videretur tam insignem militiae scientiam homini esse inter litteras duo. Neque ab hoc vitae proposito mortis ratio dissensit. Nam, ut relatus in castra semianimis vocem spiritumque collegit, id unum a circumstantibus requisivit, num cadenti sibi scutum ademisset hostis. Quod ut servatum audivit, sibi adferri iussit atque veluti gloriae socium osculatus est; iterum quaesivit utri vicissent. Ut audivit Thebanos, bene habere se rem dixit atque ita velut gratulabundus patriae expiravit.
morendo Epaminonda anche le forze dello stato caddero. infatti morto il comandante dei tebani le forze dello stato furono indebolite così che sembrò non tanto di aver perso quello ma di essere morti con lui.
fu tuttavia incerto di essere o l'uomo migliore o il comandante migliore. infatti chiese potere non per sè ma per la patria e fu talmente parsimonioso di ricchezza che non partecipò ai funerali a spese pubbliche, non fu neanche più desidoroso di gloria che di ricchezza.....
grazie mille!
Risposte
Quindi dopo pochi giorni morì Epaminonda con il quale caddero anche le forze dello stato.Infatti come se avrai spezzato la punta di un'arma, avrai tolto al ferro rimanente la forza di nuocere, così morto quel comandante Tebano, come se fosse la punta dell'arma, anche le forze dello stato furono indebolite a tal punto che sembrava non tanto che lo avessero perduto, quanto che fossero tutte morte con lui.Fu tuttavia incerto se fosse migliore come uomo o come comandante.Infatti sia cercò il comando sempre non per sè ma per lo stato, sia fu così povero di denaro che gli mancò il denaro per il funerale.Non fu anche più desideroso di gloria che di denaro;infatti a lui che rifiutava furono conferiti tutti tutti i comandi e ricoprì le cariche in modo tale che sembrava che non ricevesse lustro ma che lo desse alla carica stessa.Ebbe sia la passione per le lettere sia tanta dottrina filosofica che sembrava straordinario da dove derivasse un tanto eccellente conoscenza della milizia in un uomo nato fra le lettere.E il modo di morire non dissentì da questo proposito di vita.Infatti quando fu riportato esanime all'accampamento riunì la voce e il respiro e chiese solo questo a coloro che lo attorniavano, se il nemico gli avesse sottratto lo scudo mentre cadeva.Quando udì che esso era stato salvato e che gli era stato portato lo baciò come un compagno di fatiche e di gloria e chiese per la seconda volta chi dei due avesse vinto.Quando sentì che avevano vinto i Tebani, disse che la cosa andava bene e così come felicitandosi con la patria spirò.