Versione latino

babi98
Nexum centaurum, cum Herculis uxorem, cui Deianira nomen erat, violare temptabat, Hercules trafixit sagittis Hydrae Lernaeae felle tinctis. Centaurus moriens Deianirae sanguinem suum ex vulneribus exceptum dedit "Philtrum est - dixit - quo coniugis vestem perunges cum Hercules te spreverit". At sanguis possiedebat Hydrae venenosam vim. Post aliquot annos Deianira, suspiciosa, marito venenatam tunicam misit, quam Hercules incaute induit. Statim potens venenum in corpus penetravit.
Amens atroci dolore, Hercules lignorum struem incendit, in rogum inscendit et feroci animo vitae dolorique finem imposuit.
Atrox et infelix sic fuit tanti viri finis, cui mirabiles res gestae sempiternam gloriam paraverunt.

Miglior risposta
ShattereDreams
Ercole trafisse con delle frecce intinte nel veleno dell'Idra di Lerna il centauro Nesso, poiché tentava di violare sua moglie, che si chiamava Deianira. Il centauro morendo diede a Deianira il suo sangue raccolto dalle ferite e disse: "E' un filtro con cui bagnerai la veste del coniuge quando Ercole ti disprezzerà". Ma il sangue aveva la potenza velenosa dell'Idra. Dopo alcuni anni Deianira, sospettosa, mandò al marito una tunica avvelenata, che Ercole, incautamente, indossò. Subito il potente veleno penetrò nel corpo. Folle per l'atroce dolore, Ercole accese una catasta di legna, salì sul rogo e con animo impetuoso pose fine alla vita e al dolore. Fu atroce e infelice la fine di un così grande uomo, al quale le straordinarie imprese procurarono una gloria eterna.


:hi
Miglior risposta
Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.