Versione "la battaglia di Salamina"
Cum Xerxes bellum universae moverat Europae cum tantis copiis, quantas neque ante neque postea habuit quisquam(alcuno),Athenienses oraculum Delphicum consuluerunt. Pythia respondit ut (una volitiva "che")Athenienses moenibus ligneis se munirent. Quia responsum nemo(nessuno) intellexerat, Themisctocles eis persuasit ut naves longas aedificarent et in naves onerarias e suaque conferrent(portassero). Athenienses Themisctoclis consilium probant oppidumque relinquunt. cum Leonidas, Lacedaemoniorum rex, qui Thermopylas occupaverat, vim hostium non sustinuisset,classis communis Graeciae trecentarum navium primum apud Artemisium inter Euboeam continentemque terram cum classiariis regis conflixit;deinde exadversum Athenarum portus apud Salamina classem Themistocles disposuit et dolo-nam noctu fidelem servum at regem misit ut nuntiaret Atheniensum fugam- in alienum hostibus locum barbaros allexit. Persarum rex adeo angusto mari conflixit ut suarum navium multitudinem explicare non potuerit; ita Themistocles victoriae fructus percepit callidoque consilio magnam Xerxis potentiam vicit.
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Ed ecco finalmente l'ultima traduzione:
Poichè Serse aveva mosso guerra a tutta quanta l'Europa con tanto grandi milizie quante né prima nè poi ebbe alcuno, gli Ateniesi consultarono l'oracolo Delfico (di Delfi).
Pitia rispose (dette responso) che gli Ateniesi si fortificassero (difendessero) con mura di legno.
Poichè nessuno aveva capito il responso, Temistocle li persuase affinchè costruissero delle lunghe da guerra (navis longa= nave da guerra) e portassero i loro averi (sua, suorum = i propri beni/averi) nelle navi da carico.
Gli Ateniesi approvano il piano (l'intenzione, il consiglio) di Temistocle e lasciano la città. Non avendo Leonida, re dei Lacedemoni (spartani), che aveva occupato le Termopili, sostenuto (retto) la forza dei nemici, la flotta comune della Grecia di trecento navi combatté prima presso l'Artemisio tra l'Eubea e la terra ferma con i marinai del re; poi Temistocle dispose la flotta di fronte al porto di Atene presso Salamina e con l'inganno -infatti nottetempo mandò un servo fedele dal re affinchè annunciasse la fuga degli Ateniesi- attirò i barbari in un luogo estraneo (oppure: sfavorevole) ai nemici.
Il re dei Persiani combattè in un mare talmente stretto che non poté schierare la moltitudine delle sue navi; così Temistocle ottenne i frutti della vittoria e vinse la grande potenza di Serse con un astuto piano (consiglio).
Ecco fatto, Romy!
Quest'anno a scuola devi fare scintille in latino, mi raccomando!!!
Poichè Serse aveva mosso guerra a tutta quanta l'Europa con tanto grandi milizie quante né prima nè poi ebbe alcuno, gli Ateniesi consultarono l'oracolo Delfico (di Delfi).
Pitia rispose (dette responso) che gli Ateniesi si fortificassero (difendessero) con mura di legno.
Poichè nessuno aveva capito il responso, Temistocle li persuase affinchè costruissero delle lunghe da guerra (navis longa= nave da guerra) e portassero i loro averi (sua, suorum = i propri beni/averi) nelle navi da carico.
Gli Ateniesi approvano il piano (l'intenzione, il consiglio) di Temistocle e lasciano la città. Non avendo Leonida, re dei Lacedemoni (spartani), che aveva occupato le Termopili, sostenuto (retto) la forza dei nemici, la flotta comune della Grecia di trecento navi combatté prima presso l'Artemisio tra l'Eubea e la terra ferma con i marinai del re; poi Temistocle dispose la flotta di fronte al porto di Atene presso Salamina e con l'inganno -infatti nottetempo mandò un servo fedele dal re affinchè annunciasse la fuga degli Ateniesi- attirò i barbari in un luogo estraneo (oppure: sfavorevole) ai nemici.
Il re dei Persiani combattè in un mare talmente stretto che non poté schierare la moltitudine delle sue navi; così Temistocle ottenne i frutti della vittoria e vinse la grande potenza di Serse con un astuto piano (consiglio).
Ecco fatto, Romy!
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