Versione! grazie

dado__xx
Viri quantas pecunias ab uxoribus,dotis nomine,acceperunt,tantas ex suis bonis,postquam aestimatio facta est,cum dotibus communicant.Huius omnis pecuniae coniunctim ratio habetur fructusque servantur.Ad illum qui coniugi superat,pars utriusque cum fructibus pervenit.Viri in uxores,sicut in liberos,vitae necisque habent potestatem.Cum pater familias illustris decessit,eius propinqui conveniunt et,si de morte res in suspicionem venit,de uxoribus quaestionem habent et,si compertum est,igne atque omnibus tormentis excruciatas,interfeciunt.Funera sunt magnifica et sumptuosa et omnia quae grata vivis erant,etiam animalia,in ignem inferunt.

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ShattereDreams
I mariti mettono in comune con le doti, fatta una stima, tanto denaro dai propri beni, quanto ne hanno ricevuto dalle mogli a titolo di dote. Di tutto questo denaro si tiene l'amministrazione in comune e si conservano gli interessi; quello dei due che sopravvive, a lui tocca la parte di entrambi con gli interessi. I mariti hanno poteri di vita e di morte sulle mogli come sui figli. Quando un padre di famiglia di stirpe nobile è morto, i suoi parenti si radunano e, se viene una cosa in sospetto circa la morte, aprono un'inchiesta sulle mogli e, se si scopre qualcosa, le uccidono dopo averle torturate col fuoco con ogni tormento. I funerali sono magnifici e sontuosi e gettano nel fuoco tutte le cose che erano gradite ai vivi, anche animali.
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dado__xx
grazie mille! :hi

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