Versione Fabio Massimo e Annibale
Versione Fabio Massimo e Annibale
prime frasi: Hannibal, Pyrenaeis Alpibusque superatis, in planitiem descendit.
ultime frasi: Tamen haud grata erat Romanis Fabii cunctatio: eius prudentia enim imperitia atque ignavia putabatur.
Grazie in anticipo!
A presto, Viking :hi
prime frasi: Hannibal, Pyrenaeis Alpibusque superatis, in planitiem descendit.
ultime frasi: Tamen haud grata erat Romanis Fabii cunctatio: eius prudentia enim imperitia atque ignavia putabatur.
Grazie in anticipo!
A presto, Viking :hi
Risposte
chiudo
pregoooooooooooo;)
Grazie mille italocca! :)
Annibale, dopo aver attraversato (varcato) i Pirenei e le Alpi, scese nella vasta. Poi, dopo aver fatto fuori Scipione, dopo aver messo in fuga Sempronio presso il fiume Trebbia, dopo aver allontanato Flaminio presso il lago Trasimeno, si mise in cammino verso l’Italia meridionale.
Inviato contro il nemico tante volte vincitore, il supremo Q. Fabio Massimo, temporeggiando, fronteggiò (represse) l’attacco di Annibale; e infatti, ben informato dalle precedenti gravi sconfitte, modificò il modulo di guerra. Conduceva l’esercito attraverso luoghi eminenti e impervi, non si affidava all'esito in nessuna situazione, non tratteneva mai le truppe nell’accampamento.
Eccitava in modo continuo l’esercito di Annibale ma non dava al nemico alcun motivo di battaglia. All’improvviso attaccava i soldati che uscivano dall’alloggiamento di Annibale per fare atto, indebolendo grande moltitudine ordinate e facendo prigionieri i soldati disorientati.
Così il vincitore scappò dalle breve polemice(lett. piccoli combattimenti). Tuttavia l'atto di Fabio non era accolto con piacere ai Romani: la sua prudenza, infatti, era considerata mancanza di pratica e codardia.
Inviato contro il nemico tante volte vincitore, il supremo Q. Fabio Massimo, temporeggiando, fronteggiò (represse) l’attacco di Annibale; e infatti, ben informato dalle precedenti gravi sconfitte, modificò il modulo di guerra. Conduceva l’esercito attraverso luoghi eminenti e impervi, non si affidava all'esito in nessuna situazione, non tratteneva mai le truppe nell’accampamento.
Eccitava in modo continuo l’esercito di Annibale ma non dava al nemico alcun motivo di battaglia. All’improvviso attaccava i soldati che uscivano dall’alloggiamento di Annibale per fare atto, indebolendo grande moltitudine ordinate e facendo prigionieri i soldati disorientati.
Così il vincitore scappò dalle breve polemice(lett. piccoli combattimenti). Tuttavia l'atto di Fabio non era accolto con piacere ai Romani: la sua prudenza, infatti, era considerata mancanza di pratica e codardia.
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