Versione di latino x dmn!!!!
salve raga mi servirebbe questa versione di latino: Il nodo di Gordio di Curzio Rufo
INIZIO:Goridum nome est urbi,quam Sangarius amnis praeterfluit pari intervallo pontico et cilicio mari distantem.Inter haec maria angustissimus asiae spatium esse comperimus,utroque in artas fauces conpellente terram.
FINE:solvere adgressus iniecerat curam ei ne omen verteretur irritum inceptum.ille nequaquam diu luctatus cum latentibus nodis:"nihil"inquit"interest quomodo solvantur",gladioque ruptis omnibus loris oraculi sortem vel elusit veol implevit.
grazie!!!!!!!
INIZIO:Goridum nome est urbi,quam Sangarius amnis praeterfluit pari intervallo pontico et cilicio mari distantem.Inter haec maria angustissimus asiae spatium esse comperimus,utroque in artas fauces conpellente terram.
FINE:solvere adgressus iniecerat curam ei ne omen verteretur irritum inceptum.ille nequaquam diu luctatus cum latentibus nodis:"nihil"inquit"interest quomodo solvantur",gladioque ruptis omnibus loris oraculi sortem vel elusit veol implevit.
grazie!!!!!!!
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Prego
chiudo
chiudo
grazie mille mario!
Superveniunt deinde legati Atheniensium, petentes ut capti apud Granicum amnem redderentur sibi. Ille non hos modo, sed etiam ceteros Graecos restitui suis iussurum respondit finito Persico bello. Ceterum Dareo imminens, quem nondum Euphratem superasse cognoverat, undique omnes copias contrahit totis viribus tanti belli discrimen aditurus. Phrygia erat, per quam ducebatur exercitus, pluribus vicis quam urbibus frequens; tunc habebat nobilem quondam Midae regiam. Gordium nomen est urbi, quam Sangarius amnis praeterfluit pari intervallo Pontico et Cilicio mari distantem. Inter haec maria angustissimum Asiae spatium esse conperimus, utroque in artas fauces conpellente terram. Quae quia continenti adhaeret, sed magna ex parte cingitur fluctibus, speciem insulae praebet, ac, nisi tenue discrimen obiceret, quae nunc dividit maria committeret. Alexander, urbe in dicionem suam redacta, Iovis templum intrat. Vehiculum quo Gordium, Midae patrem, vectum esse constabat, aspexit, cultu haud sane a vilioribus vulgatisque usu abhorrens. Notabile erat iugum adstrictum conpluribus nodis in semetipsos inplicatis et celantibus nexus. Incolis deinde adfirmantibus editam esse oraculo sortem, Asiae potiturum, qui inexplicabile vinculum solvisset, cupido incessit animo sortis eius explendae. Circa regem erat et Phrygum turba et Macedonum, illa explicatione suspensa, haec sollicita ex temeraria regis fiducia, quippe series vinculorum ita adstricta, ut unde nexus inciperet quove se conderet nec ratione nec visu perspici posset; solvere adgressus iniecerat curam ei ne in omen verteretur irritum inceptum. Ille nequaquam diu luctatus cum latentibus nodis: "Nihil", inquit, "interest quomodo solvantur", gladioque ruptis omnibus loris oraculi sortem vel elusit vel implevit.
Sopraggiungono allora degli inviati da Atene, per chiedere la consegna di coloro che erano stati fatti prigionieri presso il fiume Granico. Alessandro risponde che, a guerra contro i Persiani ultimata, avrebbe provveduto a restituire non solo quelli, ma anche tutti gli altri Greci. Per il resto, stando alle calcagna di Dario, che sapeva non aver ancora attraversato l’Eufrate, concentra da ogni parte le sue truppe, per affrontare con tutte le sue forze il momento decisivo di una guerra tanto impegnativa. La Frigia, attraverso la quale veniva condotto l’esercito, era più ricca di villaggi che di città. Allora un nobilotto locale deteneva il potere, che una volta era appartenuto a Mida. La città si chiama Gordio, attraversata dal fiume Sangario, che dista ugualmente dal mare del Ponto e da quello della Cilicia. È noto che proprio tra questi due mari si trova lo spazio più stretto dell’Asia, ed entrambi riducono la terraferma ad un angusto istmo, il quale, anche se è contiguo al continente, ma è circondato per la maggior parte dal mare, presenta le caratteristiche di un’isola e, se non opponesse la sua sottile barriera che ora separa i mari, questi si confonderebbero. Alessandro, dopo aver conquistato la città, fece il suo ingresso nel tempio di Giove. Vide il carro su cui era stato trasportato Gordio, il padre di Mida, non adatto davvero ad un utilizzo comune ed ordinario. Notevole era il giogo, serrato da parecchi nodi, intrecciati tra loro e che nascondevano i capi della corda. Poiché gli abitanti raccontavano che da parte dell’oracolo era stato vaticinato che sarebbe diventato padrone dell’Asia colui che fosse riuscito a sciogliere l’inestricabile groviglio, nel suo animo si fece strada il desiderio di esaudire quel vaticinio. Attorno al re si era fatta una calca sia di Frigi che di Macedoni, gli uni col fiato sospeso, gli altri preoccupati per la temeraria fiducia del loro re: poiché la serie di nodi era così fitta da non lasciar immaginare, né col ragionamento né con la vista, da dove prendesse origine la corda né per dove si sviluppasse, l’impresa di scioglierli aveva ingenerato in lui la preoccupazione che non fosse interpretato come cattivo augurio il tentativo senza successo. Allora, senza nemmeno iniziare a confrontarsi con l’inestricabile groviglio, disse: “Non importa il modo in cui siano sciolti” e spezzando tutti i vincoli con la spada aggirò oppure esaudì il vaticinio dell’oracolo.
Sopraggiungono allora degli inviati da Atene, per chiedere la consegna di coloro che erano stati fatti prigionieri presso il fiume Granico. Alessandro risponde che, a guerra contro i Persiani ultimata, avrebbe provveduto a restituire non solo quelli, ma anche tutti gli altri Greci. Per il resto, stando alle calcagna di Dario, che sapeva non aver ancora attraversato l’Eufrate, concentra da ogni parte le sue truppe, per affrontare con tutte le sue forze il momento decisivo di una guerra tanto impegnativa. La Frigia, attraverso la quale veniva condotto l’esercito, era più ricca di villaggi che di città. Allora un nobilotto locale deteneva il potere, che una volta era appartenuto a Mida. La città si chiama Gordio, attraversata dal fiume Sangario, che dista ugualmente dal mare del Ponto e da quello della Cilicia. È noto che proprio tra questi due mari si trova lo spazio più stretto dell’Asia, ed entrambi riducono la terraferma ad un angusto istmo, il quale, anche se è contiguo al continente, ma è circondato per la maggior parte dal mare, presenta le caratteristiche di un’isola e, se non opponesse la sua sottile barriera che ora separa i mari, questi si confonderebbero. Alessandro, dopo aver conquistato la città, fece il suo ingresso nel tempio di Giove. Vide il carro su cui era stato trasportato Gordio, il padre di Mida, non adatto davvero ad un utilizzo comune ed ordinario. Notevole era il giogo, serrato da parecchi nodi, intrecciati tra loro e che nascondevano i capi della corda. Poiché gli abitanti raccontavano che da parte dell’oracolo era stato vaticinato che sarebbe diventato padrone dell’Asia colui che fosse riuscito a sciogliere l’inestricabile groviglio, nel suo animo si fece strada il desiderio di esaudire quel vaticinio. Attorno al re si era fatta una calca sia di Frigi che di Macedoni, gli uni col fiato sospeso, gli altri preoccupati per la temeraria fiducia del loro re: poiché la serie di nodi era così fitta da non lasciar immaginare, né col ragionamento né con la vista, da dove prendesse origine la corda né per dove si sviluppasse, l’impresa di scioglierli aveva ingenerato in lui la preoccupazione che non fosse interpretato come cattivo augurio il tentativo senza successo. Allora, senza nemmeno iniziare a confrontarsi con l’inestricabile groviglio, disse: “Non importa il modo in cui siano sciolti” e spezzando tutti i vincoli con la spada aggirò oppure esaudì il vaticinio dell’oracolo.
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