Versione di latino. Urgente. Per questa sera!!!!

lorynzo2
Ciao raga avrei bisogno della traduzione di questa versione.

TITOLO: La colpa della rivolta non è solo dei capi!

AUTORE: Cesare.

VERSIONE:
Bellovaci mittunt ad Caesarem legatos petuntque ut ea poena hostium sit contentus quam sine dimicatione inferre posset. Afflictas opes equestri proelio Bellovacorum esse; delectorum peditum multa milia interisse, vix refugisse nuntios caedis. Tamen magnum, in tanta calamitate, bellovacos eo proelio commodum esse consecutos, quod Correus, auctor belli, concitator multitudinis, esset interfectus. Heac orantibus legatis commemorat Caesar: eodem tempore, superiore anno, Bellovacos ceterasque Galliae civitates suscepisse bellum; pertinacissime hos in sententia remansisse neque ad sanitatem deditione reliquorum perductos esse. Scire atque intellegere se causam peccati facillime mortuis delegari. Neminem vero tantum pollere ut, omnibus bonis repugnantibus, infirma manu plebis bellum concitare et gerere posset; sed tamen se contentum fore ea poena, quam sibi ipsi contraxissent.



GRAZIE MILLE!!!! :thx:thx:thx:cry:cry:cry:hi:hi:hi:hi

Risposte
lorynzo2
Grazie mille!!!!:hi:hi:hi:hi

freddytvb
Ceteri e vestigio mittunt ad Caesarem legatos petuntque, ut ea poena sit contentus hostium, quam si sine dimicatione inferre integris posset, pro sua clementia atque humanitate numquam profecto esset illaturus. Adflictas opes equestri proelio Bellovacorum esse; delectorum peditum multa milia interisse, vix refugisse nuntios caedis. Tamen magnum ut in tanta calamitate Bellovacos eo proelio commodum esse consecutos, quod Correus, auctor belli, concitator multitudinis, esset interfectus. Numquam enim senatum tantum in civitate illo vivo quantum imperitam plebem potuisse.
22. Haec orantibus legatis commemorat Caesar: Eodem tempore superiore anno Bellovacos ceterasque Galliae civitates suscepisse bellum: pertinacissime hos ex omnibus in sententia permansisse neque ad sanitatem reliquorum deditione esse perductos. Scire atque intellegere se causam peccati facillime mortuis delegari. Neminem vero tantum pollere, ut invitis principibus, resistente senatu, omnibus bonis repugnantibus infirma manu plebis bellum concitare et gerere posset. Sed tamen se contentum fore ea poena quam sibi ipsi contraxissent.
Gli altri mandano immediatamente ambasciatori a Cesare e gli chiedono di ritenersi ormai soddisfatto di una punizione che egli stesso, nella sua bontà e clemenza, non avrebbe mai inflitto se, senza aver dovuto combattere, si fosse trovato di fronte a nemici che avessero ancora tutte le loro forze intatte. La potenza dei Bellovaci era stata annientata con la battaglia equestre, molte migliaia di fanti scelti erano caduti, a stento erano scampati coloro che erano venuti ad annunciare la disfatta. In una così grande disgrazia, i Bellovaci avevano tuttavia conseguito un grande vantaggio, perché Correo, H responsabile della guerra, l'agitatore del popolo, era rimasto ucciso; mai infatti, finché era stato vivo, il potere del senato aveva potuto contrastare quello della plebe ignorante. 22. Agli ambasciatori che così lo pregavano Cesare rammenta che l'anno precedente i Bellovaci avevano partecipato alla guerra insieme alle altre nazioni della Gallia e che, soli tra tutti, erano rimasti caparbiamente ostili, senza lasciarsi ricondurre alla ragione dalla resa degli altri. Era troppo facile, se ne rendeva conto, attribuire ai morti la responsabilità dei propri errori. In realtà nessuno è così potente da suscitare e condurre una guerra col solo appoggio della plebaglia, contro il volere dei capi, con l'opposizione del senato e la resistenza di tutti i cittadini per bene. Ciò nonostante si sarebbe ritenuto soddisfatto del castigo che essi stessi si erano procurati.

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