Versione di latino (38932)

albeSTAR
chiedo gentilmente se potete tradurre questo testo, vorrei solo confrontarlo poichè domani mi interrogheranno...grz ragazzi!
Marcellus,Romanorum imperator, Syracusas cepit post lungam obsidionem. Urbs diu defensa erat artificiosis machinis Archimedis, clari mathematici, sed Marcellus Romanis militibus imperaverat ut, expugnationis die, docto viro parcerent nec pulchram urbem vastarent. Ut scriptores narrant, res tamen ex sententia nn evenit. Cum enim Romani urbem Syracusa occuparent,Archimedes in horto suo erat et in arena geometricas formas stilo describebat. Miles quidam,cum in hortum intravisset, tacitus ad Archimedem appropinquavit, sed vir non animadvertit militis adventum: nam in cogitationibus suis defixit erat. Denique, cum miles eum interrogaret, Archimedes oculos humo allevavit et acriter dixit:>. Tunc miles iratus gladium strinxit et Archimedis caput percussit. Ita doctus clarusque vir necatus est et cum Marcelli victoria magnis laudibus celebrata esset,tamen macula stulti sceleris foedata est.
se e possibile entro gg!!!!

Risposte
albeSTAR
grz anche a te.....haha

Giugina04
Marcello, comandante dei Romani, prese Siracusa dopo un lungo assedio. Per lungo tempo la città era stata difesa dalle ingeniose macchine di Archimede, del famoso matematico,ma Marcello ai soldati Romani aveva comandato che, nel giorno dell'espugnazione, avessero riguardo per il dotto uomo e non devastassero la bella città. Come narrano gli storici, i fatti tuttavia non avvennero secondo il desiderio(sott. suo). Mentre infatti i Romani occupavano la città Siracusa, Archimede era nel suo giardino e nel terreno sabbioso raffigurava con una bacchetta forme geometriche. Un certo soldato, quando lo intravise nel giardino, avvicinò silenziosamente Archimede, ma l'uomo non s'accorse dell'arrivo del soldato: infatti era immerso profondamente nelle sue riflessioni. Finalmente, poichè il soldato l'aveva chiamato, Archimede levò gli occhi dal suolo e disse aspramente: "Non cancellare i miei disegni!" Allora l'irato soldato sguainò la spada e trafisse la testa di Archimede. Così fu ucciso il dotto e famoso uomo e la vittoria di Marcello fu sporcata dalla macchia dello sciocco delitto.

albeSTAR
grz...ma l'hai riscritta perchè è diversa nel tuo libro????

alessandroass
Marcellus, Romanorum imperator, Syracusas cepit post longam obsidionem. Urbs diu defensa erat artificiosis machinis Archimedis, clari mathematici, sed Marcellus Romanis militibus imperaverat ut, expugnationis die, docto viro parcerent nec pulchram urbem vastarent. Ut scriptores narrant, res tamen ex sententia non evenitt. Cum enim Romani urbem Syracusas occuparent, Archimedes in horto suo erat et in arena geometricas formas stilo describebat. Miles quidam, cum in hortum intravisset, tacitus ad Archimedem appropinquavit, sed vir non animadvertit militis adventum: nam in cogitationibus suis defixus erat. Denique, cum miles eum interrogaret, Archimedes oculos humo allevavit et acriter dixit:" Ne deleveris formas meas!" Tunc miles iratus gladium strinxit et Archimedis caput percussit. Ita doctus clarusque vir necatus est et Marcelli victoria macula stulti sceleris foedata est.

Marcello, comandante dei Romani, prese Siracusa dopo un lungo assedio. Per lungo tempo la città era stata difesa dalle ingeniose macchine di Archimede, del famoso matematico,ma Marcello ai soldati Romani aveva comandato che, nel giorno dell'espugnazione, avessero riguardo per il dotto uomo e non devastassero la bella città. Come narrano gli storici, i fatti tuttavia non avvennero secondo il desiderio(sott. suo). Mentre infatti i Romani occupavano la città Siracusa, Archimede era nel suo giardino e nel terreno sabbioso raffigurava con una bacchetta forme geometriche. Un certo soldato, quando lo intravise nel giardino, avvicinò silenziosamente Archimede, ma l'uomo non s'accorse dell'arrivo del soldato: infatti era immerso profondamente nelle sue riflessioni. Finalmente, poichè il soldato l'aveva chiamato, Archimede levò gli occhi dal suolo e disse aspramente: "Non cancellare i miei disegni!" Allora l'irato soldato sguainò la spada e trafisse la testa di Archimede. Così fu ucciso il dotto e famoso uomo e la vittoria di Marcello fu sporcata dalla macchia dello sciocco delitto.

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