VERS. DI CICERONE postata da pryk009

silmagister
Titolo: Il possibile e' cio che e' o che sara' vero
Fonte:Cicerone, De Fato
Genere: Filosofico
Difficolta: ****(=e' la massima difficolta presente nel mio libro)


Placet igitur Diodoro id solum fieri posse, quod aut verum sit aut verum futurum sit. Qui locus attingit hanc quaestionem, nihil fieri, quod non necesse fuerit, et, quicquid fieri possit, id aut esse iam aut futurum esse, nec magis commutari ex veris in falsa posse ea, quae futura, quam ea, quae facta sunt; sed in factis inmutabilitatem apparere, in futuris quibusdam, quia non apparet, ne inesse quidem videri, ut in eo, qui mortifero morbo urgeatur, verum sit. , at hoc idem si vere dicatur in eo, in quo vis morbi tanta non appareat, nihilo minus futurum sit. Ita fit, ut commutatio ex vero in falsum ne in futuro quidem ulla fieri possit. Nam talem vim habet, ut, quamquam de futuro dicitur, tamen ut id non possit convertere in falsum; de homine enim dicitur, cui necesse est mori.


Traduzione
Diodoro decide allora che egli e' capace di diventare la base per il fatto che o e' vero o sara' vero. Quale posizione tocco' questo argomento, nessuno ne consegui', poiche' non fu necessario, e chiunque lo pote' conseguire. Questa ormai o era o sarebbe stato, non e' tanto cambiata cio' che dalle verita puo' (?diventare?) alla falsita, che futuro e', che cosa e', che diventarono, ma l'immobilita' appare nell'essere, uno nel futuro, poiche' non appare, non gli appartiene certamente il pensare, per essere egli nel giusto, il quale e' oppresso da una dolorosa malattia, ma questa stessa (malattia), se veramente e' detta che e' in egli, che la forza della malattia non apparve in tanta (?Grandezza?,?potenza?), non sara' per nulla. Cosi divento' come se con la mutazione dal vero in falso, non pote' in futuro certamente diventare di qualcuno. Infatti

Risposte
silmagister
Spiegazione
infinitive
infinitive epesegetiche o esplicative

Le proposizioni infinitive "epesegetiche" ( = che spiegano ) sono infinitive particolari più vicine alla categoria delle proposizioni "completive/sostantive".
Esse, come tutte le completive, INTEGRANO, COMPLETANDOLO, IL SENSO DEL VERBO O DI UN TERMINE DELLA REGGENTE
O
SPIEGANO QUANTO E' GENERICAMENTE ESPRESSO NELLA REGGENTE DA UN PRONOME O DA UN AVVERBIO
.




ESEMPI

1- ...hoc primum nobis persuadeamus neminem nostrum esse sine culpa (Sen.)
...di questo per prima cosa convinciamoci, cioè che nessuno di noi è senza colpa.

in questo caso l'infinitiva "spiega" il pronome « hoc »




2 - pellantur ergo istae ineptiae paene aniles, ante tempus mori miserum esse ( Cic.)
si scaccino dunque queste sciocchezze quasi da vecchiette, che cioè sia sventurato morire prima del tempo.

in questo caso l'infinitiva "spiega" il sostantivo « ineptiae »




chiaro pryk009 ? :hi

pryk009
Versione:
non ho toccato la tua traduzione... verifica tu gli errori...ma mi sembra che sia completamente fuori senso e testo...


Lo può ben dire, e' tutta sbagliata e fuori dal nesso logico, specialmente in alcune frasi che sembrano presi da una traduzione del tutto differente e non coerente al contesto.

Consiglio:
ripeto...pryk...non bisogna partire da questi testi...

Lo so, soltanto volevo vedere se il mio nuovo metodo di traduzione era un po sbrigativo e altrettante efficace, e se poteva aiutarmi anche con questa versione che era difficilissima.
Il mio metodo mi e' stato molto utile, ho riconosciuto tutte le proposizioni, ma non ne sono stato capace di tradurlo correttamente.:cry

Spiegazione:

infinitive
infinitive epesegetiche o esplicative

Scusa non ne ho mai sentite parlare, che cosa sono? Preferisco continua col programma che ti avevo inviato, ma un anteprima non fa male.:satisfied

Aiuto:
ti posterò io una versione di Cicerone

Grazie

grazie mille per l'aiuto^^

silmagister
caro pryk
certo che potevi scegliere un passo un po' meno complicato... Non è certo da queto tipo di brano che si deve partire per comprendere il latino....

Placet [1] igitur Diodoro // id solum fieri posse [2], // quod aut verum sit aut verum futurum sit [3]. Qui locus attingit hanc quaestionem [4], nihil fieri [5], quod non necesse fuerit [6]et, quicquid fieri possit [7], id aut esse iam aut futurum esse [8], nec magis commutari ex veris in falsa posse ea [9], quae futura [10], quam ea [11], quae facta sunt [12];

A Diodoro dunque sembra giusto[1] che possa accadere solo ciò [2], che è vero o sarà vero [3]. Questa considerazione tocca questa questione [4], che cioè nulla accade [5], che non sia stato inevitabile [6] e che, qualsiasi cosa possa accadere [7], o è già o sarà [8], e che non possono essere mutati da veri a falsi di più gli eventi [9], che accadranno [10], di quelli [11] che sono avvenuti [12];

principali
relative
infinitive
infinitive epesegetiche o esplicative




sed in factis inmutabilitatem apparere [13], in futuris quibusdam [14], // quia non apparet, [15] // ne inesse quidem videri [16], // ut in eo [17], // qui mortifero morbo urgeatur [18], // verum sit [19]: [20], at hoc idem si vere dicatur in eo [21], in quo vis morbi tanta non appareat [22], nihilo minus futurum sit [23]. Ita fit [24], // ut commutatio ex vero in falsum ne in futuro quidem ulla fieri possit [25]. Nam talem vim habet [26], ut [27], // quamquam de futuro dicitur [28], // tamen ut id non possit convertere in falsum [29]; de homine enim dicitur [30], // cui necesse est mori.[31]

ma mentre appare chiara l'immutabilità negli eventi passati (factis) [13], in quelli futuri a certi [14] sembra che essa non vi sia insita [16], perchè non è evidente [15], al punto che per colui [17], che è oppresso da una malattia mortale [18], è vero il detto [19]: « Costui morirà di questa malattia » [20], ma anche se si dice sul serio questa stessa cosa per colui [21], nel quale non appaia una così grande virulenza del male[22], ciò nonostante la cosa è destinata ad accadere.[23] Così accade [24] che non possa esserci alcuna trasformazione da vero a falso neppure nel futuro.[25] Infatti «Scipione morirà» ha una tale validità [26], che [27], benchè si parli del futuro [28], tuttavia non può volgersi al falso [29]; si parla infatti di un uomo [30], per il quale è inevitabile morire [31].


infinitive rette dal 'placet' iniziale
causale
relative
consecutive
ipotetica
completiva
concessiva




Traduzione
Diodoro decide allora che egli e' capace di diventare la base per il fatto che o e' vero o sara' vero. Quale posizione tocco' questo argomento, nessuno ne consegui', poiche' non fu necessario, e chiunque lo pote' conseguire. Questa ormai o era o sarebbe stato, non e' tanto cambiata cio' che dalle verita puo' (?diventare?) alla falsita, che futuro e', che cosa e', che diventarono, ma l'immobilita' appare nell'essere, uno nel futuro, poiche' non appare, non gli appartiene certamente il pensare, per essere egli nel giusto, il quale e' oppresso da una dolorosa malattia, ma questa stessa (malattia), se veramente e' detta che e' in egli, che la forza della malattia non apparve in tanta (?Grandezza?,?potenza?), non sara' per nulla. Cosi divento' come se con la mutazione dal vero in falso, non pote' in futuro certamente diventare di qualcuno. Infatti

pryk009
Grazie tanto per avermela postata:satisfied.
Su questa versione ho trovato molta difficoltà, ho fatto questa versione in 2 ore, cercando di pensare di essere nel mio esame di recupero del debito, so che la versione e' andata male, non ha un filo logico, e ho trovato molto difficile usare la giusta parola nel contesto della versione.
Aspetto con ansia la correzione con magari un voto, so che e' intorno al 4.

Cordiali saluti, Pryk009.:hi

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