Verisone Dedalo e Icaro LATINO
Mercoledi ho l'interrogazione di latino!. Vi prego aiutatemi con questa versione
Potete scrivermi anche quali sono i verbi e la loro analisi? ( a che caso appartengono, se sono plurali-singolari, la loro traduzione e se sono maschili-femminili )
Vi Prego siete l'ultima soluzione che ho per recuperare Latino
Postquam Theseus Minotaurum interfecit, Daedalus Atheniensis, vir eximia arte clarus, a Minoe rege in labyrinthum cum filio Icaro coniectus est, quia civi auxilium non negavit. Sic artifex operis sui muris a patria arcebatur neque insulam Cretam longumque exilium usquam tolerabat: "Tenet Minos terras", inquit "tenet etiam pelagus altum. At caelum liberum patet: per caelum, fili mi, e carcere effugiemus".Dixit et in novas artes animum dimisit: pennas in ordine posuit, deinde medias (pennas) lino, imas ceris alligat atque parvo curvamine flectit.Filium deinde monuit: "Medio caelo curre, Icare, quia pennae infra maris unda gravari, supra solis igni aduri possunt (=possono)". Alas pueri umeris accomodavit: senis genae lacrimis maduere , tremuere patris manus (=da manus, -us, nom. plur.). Dedit tandem oscula filio et uterque (= l'uno e l'altro, nom.) pennis volavit in altum. Et iam leva parte Samus insula erat, sacra Iunoni, dextra Lebinthos (Lebinto, isola dell'Egeo). Subito autem puer ducem deseruit caelique cupidine nimis altum egit iter: rapidus sol pennarum vincula, e cera perfecta, mollivit: tabuerunt cerae et puer in mare praecipitavit.
Potete scrivermi anche quali sono i verbi e la loro analisi? ( a che caso appartengono, se sono plurali-singolari, la loro traduzione e se sono maschili-femminili )
Vi Prego siete l'ultima soluzione che ho per recuperare Latino
Postquam Theseus Minotaurum interfecit, Daedalus Atheniensis, vir eximia arte clarus, a Minoe rege in labyrinthum cum filio Icaro coniectus est, quia civi auxilium non negavit. Sic artifex operis sui muris a patria arcebatur neque insulam Cretam longumque exilium usquam tolerabat: "Tenet Minos terras", inquit "tenet etiam pelagus altum. At caelum liberum patet: per caelum, fili mi, e carcere effugiemus".Dixit et in novas artes animum dimisit: pennas in ordine posuit, deinde medias (pennas) lino, imas ceris alligat atque parvo curvamine flectit.Filium deinde monuit: "Medio caelo curre, Icare, quia pennae infra maris unda gravari, supra solis igni aduri possunt (=possono)". Alas pueri umeris accomodavit: senis genae lacrimis maduere , tremuere patris manus (=da manus, -us, nom. plur.). Dedit tandem oscula filio et uterque (= l'uno e l'altro, nom.) pennis volavit in altum. Et iam leva parte Samus insula erat, sacra Iunoni, dextra Lebinthos (Lebinto, isola dell'Egeo). Subito autem puer ducem deseruit caelique cupidine nimis altum egit iter: rapidus sol pennarum vincula, e cera perfecta, mollivit: tabuerunt cerae et puer in mare praecipitavit.
Risposte
Dopo che Teseo uccise il Minotauro, l'Ateniese Dedalo, uomo celebre per la straordinaria arte, fu imprigionato da re Minosse nel Labirinto con il figlio Icaro, poiché non negò aiuto ai cittadini. Così l'artefice della sua opera era tenuto lontano dalla patria e non sopportava l'isola di Creta e il lungo esilio: "Minosse domina le terre", disse "domina anche il mare profondo. Ma il cielo si estende libero: figlio mio, fuggiremo dalla prigionia attraverso il cielo". Disse e si dedicò a nuove opere: mise in ordine le penne, poi lega le penne centrali con il lino e le più basse con la cera e le flette con una piccola curvatura. Poi ammonisce il figlio: "Procedi in mezzo al cielo, Icaro, poiché le penne possono essere appesantite sotto le onde del mare e sopra bruciate dal calore del sole". Pose le ali sulle spalle del ragazzo: le guance del vecchio si bagnarono di lacrime, tremarono le mani del padre. Diede infine un bacio al figlio ed entrambi volarono in alto con le penne. E già sulla sinistra c'era l'isola di Samo, sacra a Giunone, sulla destra Lebinto. All'improvviso il ragazzo abbandonò la guida (il padre) e per il desiderio del cielo volò troppo alto: rapido il sole ammorbidì i vincoli delle piume, fatti di cera: le cere si sciolsero e il ragazzo precipitò in mare.
interfecit: uccise, 3^persona singolare, perfetto indicativo attivo
coniectus est: fu imprigionato, 3^ persona singolare, perfetto indicativo passivo
negavit: negò, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
arcebatur: era tenuto lontano, 3^ persona singolare, imperfetto indicativo passivo
tolerabat: sopportava, 3^ persona singolare, imperfetto indicativo attivo
tenet: domina, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
patet: si estende, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
effugiemus: fuggiremo, 1^ persona plurale, futuro indicativo attivo
dixit: disse, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
dedit: si dedicò, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
posuit: mise, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
alligat: lega, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
flectit: flette, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
monuit: ammonì, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
curre: procedi, 2^ persona singolare, imperativo
gravari: essere appesantite, infinito passivo
aduri: essere bruciate, infinito passivo
possunt: possono, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
Mi so scocciata :drop
interfecit: uccise, 3^persona singolare, perfetto indicativo attivo
coniectus est: fu imprigionato, 3^ persona singolare, perfetto indicativo passivo
negavit: negò, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
arcebatur: era tenuto lontano, 3^ persona singolare, imperfetto indicativo passivo
tolerabat: sopportava, 3^ persona singolare, imperfetto indicativo attivo
tenet: domina, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
patet: si estende, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
effugiemus: fuggiremo, 1^ persona plurale, futuro indicativo attivo
dixit: disse, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
dedit: si dedicò, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
posuit: mise, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
alligat: lega, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
flectit: flette, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
monuit: ammonì, 3^ persona singolare, perfetto indicativo attivo
curre: procedi, 2^ persona singolare, imperativo
gravari: essere appesantite, infinito passivo
aduri: essere bruciate, infinito passivo
possunt: possono, 3^ persona singolare, presente indicativo attivo
Mi so scocciata :drop
per adesso la traduzione, ti ho sottolineato i verbi, appena ho un po' di tempo gli analizzo.
Postquam Theseus Minotaurum interfecit, Daedalus Atheniensis, vir eximia arte clarus, a Minoe rege in labyrinthum cum filio Icaro coniectus est, quia civi auxilium non negavit. Sic artifex operis sui muris a patria arcebatur neque insulam Cretam longumque exilium usquam tolerabat: "Tenet Minos terras", inquit "tenet etiam pelagus altum. At caelum liberum patet: per caelum, fili mi, e carcere effugiemus".Dixit et in novas artes animum dimisit: pennas in ordine posuit, deinde medias (pennas) lino, imas ceris alligat atque parvo curvamine flectit.Filium deinde monuit: "Medio caelo curre, Icare, quia pennae infra maris unda gravari, supra solis igni aduri possunt (=possono)". Alas pueri umeris accomodavit: senis genae lacrimis maduere , tremuere patris manus (=da manus, -us, nom. plur.). Dedit tandem oscula filio et uterque (= l'uno e l'altro, nom.) pennis volavit in altum. Et iam leva parte Samus insula erat, sacra Iunoni, dextra Lebinthos (Lebinto, isola dell'Egeo). Subito autem puer ducem deseruit caelique cupidine nimis altum egit iter: rapidus sol pennarum vincula, e cera perfecta, mollivit: tabuerunt cerae et puer in mare praecipitavit.
Dopo che Teseo uccise il minotauro, Dedalo l'ateniese dal re Minosse fu imprigionato con il figlio Icaro nel labirinto, poichè non aveva negato aiuto al cittadino. Così l'artefice della sua opera era tenuto lontano dalla patria e non tollerava l'isola di Creta e il lungo esilio: Minosse domina in terra, disse, tiene anche il profondo mare. Ma il cielo è libero: noi fuggiremo dalla prigione attraverso il cielo. Disse e si dedicò ad una nuova arte: dopo che pose le penne in ordine, allora lega le penne centrali con il lino e le corsparge di cera e le flette con delle piccole pieghe. Ammonì quindi il figlio: corri in mezzo al cielo, o Icaro, poichè le penne possono essere gravate dalle onde del mare, e sciogliersi per il calore del sole; mentre da i precetti al figlio mette le ali sulle spalle, iniziò a piangere e le mani del padre a tremare.Diede un bacio al figlio e entrambi volavano con le ali in alto. E già era alta l'isola di Samo, sacra a Giunone, a destra di Lebinto, quando il figlio trascurò il precetto e iniziò per desiderio un viaggio troppo alto: il sole rapidamente ammollì la cera e i legami delle penne, dunque, appena la cera si sciolse, il fanciullo precipitò in mare.
:hi
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Postquam Theseus Minotaurum interfecit, Daedalus Atheniensis, vir eximia arte clarus, a Minoe rege in labyrinthum cum filio Icaro coniectus est, quia civi auxilium non negavit. Sic artifex operis sui muris a patria arcebatur neque insulam Cretam longumque exilium usquam tolerabat: "Tenet Minos terras", inquit "tenet etiam pelagus altum. At caelum liberum patet: per caelum, fili mi, e carcere effugiemus".Dixit et in novas artes animum dimisit: pennas in ordine posuit, deinde medias (pennas) lino, imas ceris alligat atque parvo curvamine flectit.Filium deinde monuit: "Medio caelo curre, Icare, quia pennae infra maris unda gravari, supra solis igni aduri possunt (=possono)". Alas pueri umeris accomodavit: senis genae lacrimis maduere , tremuere patris manus (=da manus, -us, nom. plur.). Dedit tandem oscula filio et uterque (= l'uno e l'altro, nom.) pennis volavit in altum. Et iam leva parte Samus insula erat, sacra Iunoni, dextra Lebinthos (Lebinto, isola dell'Egeo). Subito autem puer ducem deseruit caelique cupidine nimis altum egit iter: rapidus sol pennarum vincula, e cera perfecta, mollivit: tabuerunt cerae et puer in mare praecipitavit.
Dopo che Teseo uccise il minotauro, Dedalo l'ateniese dal re Minosse fu imprigionato con il figlio Icaro nel labirinto, poichè non aveva negato aiuto al cittadino. Così l'artefice della sua opera era tenuto lontano dalla patria e non tollerava l'isola di Creta e il lungo esilio: Minosse domina in terra, disse, tiene anche il profondo mare. Ma il cielo è libero: noi fuggiremo dalla prigione attraverso il cielo. Disse e si dedicò ad una nuova arte: dopo che pose le penne in ordine, allora lega le penne centrali con il lino e le corsparge di cera e le flette con delle piccole pieghe. Ammonì quindi il figlio: corri in mezzo al cielo, o Icaro, poichè le penne possono essere gravate dalle onde del mare, e sciogliersi per il calore del sole; mentre da i precetti al figlio mette le ali sulle spalle, iniziò a piangere e le mani del padre a tremare.Diede un bacio al figlio e entrambi volavano con le ali in alto. E già era alta l'isola di Samo, sacra a Giunone, a destra di Lebinto, quando il figlio trascurò il precetto e iniziò per desiderio un viaggio troppo alto: il sole rapidamente ammollì la cera e i legami delle penne, dunque, appena la cera si sciolse, il fanciullo precipitò in mare.
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