Urgente (5207)
per piacere mi potete fare questa versione:vitiorum peccaturmque nostrorum omnem a philosophia petimus correctionem.o vitae philosophia dux, o virtutis indagatrix expultrixque vitiorum; tu urbes peperisti, tu dissipatos homines in societatem vitae convocavisti, tu eos inter se primo domiciliis, deinde coniugiis, tum litterarum et vocum communione iunxsti, tu inventrix legum,tu magistra morum, tum litterarum et disciplinae fuisti; ad te opem petimus,tibi nos nunc penitus totosque tradimus. (cicerone)
Risposte
ok grazie per l'aiuto!te ne sono riconoscente
non è che puoi farmela uguale? per piacere?
qguarda puoi riprendere le frasi dal testo è molto semplice purtroppo nn posso rifartela identica :lol
è un riadattamento di questa:
Sed et huius culpae et ceterorum vitiorum peccatorumque nostrorum omnis a philosophia petenda correctio est. Cuius in sinum cum a prirnis temporibus aetatis nostra voluntas studiumque nos compulisset, his gravissimis casibus in eundem portum, ex quo eramus egressi, magna iactati tempestate confugimus. 0 vitae philosophia dux, o virtutis indagatrix expultrixque vitiorum! quid non modo nos, sed omnino vita hominum sine te esse potuisset? Tu urbis peperisti, tu dissipatos homines in societatem vitae convocasti, tu eos inter se primo domiciliis, deinde coniugiis, tum litterarum et vocum communione iunxisti, tu inventrix legum, tu magistra morum et disciplinae fuisti; ad te confugimus, a te opem petimus, tibi nos, ut antea magna ex parte, sic nunc penitus totosque tradimus.
________________________________________________________________________
Ma ogni correzione sia di questa colpa sia degli altri nostri vizi ed errori bisogna richiederla alla filosofia. Avendomi spinto la mia volontà e il mio desiderio tra le sue braccia fin dalla prima giovinezza, in questa tragica situazione, colpito dalla forte tempesta, mi sono rifugiato nello stesso porto dal quale ero salpato. O guida della vita, filosofia, che riveli la virtù e cacci i vizi! Senza te, che cosa avrebbe potuto essere non soltanto la mia vita, ma quella degli uomini in generale? Tu hai generato le città, tu hai chiamato gli uomini dispersi alla vita comune, tu li hai uniti tra loro prima con le case poi con il matrimonio, infine con la comunanza della scrittura e del parlare, tu inventrice delle leggi, tu ti sei posta come insegnante di morale e di regole di vita; presso te mi rifugio, a te chiedo aiuto, a te, come prima in gran parte, così ora proprio completamente mi affido. Un solo giorno vissuto bene e secondo i tuoi insegnamenti vale più di un'immortalità nell'errore.
Sed et huius culpae et ceterorum vitiorum peccatorumque nostrorum omnis a philosophia petenda correctio est. Cuius in sinum cum a prirnis temporibus aetatis nostra voluntas studiumque nos compulisset, his gravissimis casibus in eundem portum, ex quo eramus egressi, magna iactati tempestate confugimus. 0 vitae philosophia dux, o virtutis indagatrix expultrixque vitiorum! quid non modo nos, sed omnino vita hominum sine te esse potuisset? Tu urbis peperisti, tu dissipatos homines in societatem vitae convocasti, tu eos inter se primo domiciliis, deinde coniugiis, tum litterarum et vocum communione iunxisti, tu inventrix legum, tu magistra morum et disciplinae fuisti; ad te confugimus, a te opem petimus, tibi nos, ut antea magna ex parte, sic nunc penitus totosque tradimus.
________________________________________________________________________
Ma ogni correzione sia di questa colpa sia degli altri nostri vizi ed errori bisogna richiederla alla filosofia. Avendomi spinto la mia volontà e il mio desiderio tra le sue braccia fin dalla prima giovinezza, in questa tragica situazione, colpito dalla forte tempesta, mi sono rifugiato nello stesso porto dal quale ero salpato. O guida della vita, filosofia, che riveli la virtù e cacci i vizi! Senza te, che cosa avrebbe potuto essere non soltanto la mia vita, ma quella degli uomini in generale? Tu hai generato le città, tu hai chiamato gli uomini dispersi alla vita comune, tu li hai uniti tra loro prima con le case poi con il matrimonio, infine con la comunanza della scrittura e del parlare, tu inventrice delle leggi, tu ti sei posta come insegnante di morale e di regole di vita; presso te mi rifugio, a te chiedo aiuto, a te, come prima in gran parte, così ora proprio completamente mi affido. Un solo giorno vissuto bene e secondo i tuoi insegnamenti vale più di un'immortalità nell'errore.
Questa discussione è stata chiusa