Una versine...xfavore...

frà93
ciao a tutti...mi potreste fare un grande favore??ho 20 versioni da tradurre...x favore ki mi può tradurre qst?grazie in anticipo a ki lo farà...un bacio....


IL DIO TEVERE APPARE IN SOGNO A ENEA


Risposte
IPPLALA
Era buio, per tutta la terra un sonno profondo annientava ogni specie di cose animate
e gli uccelli e gli animali a quattro zampe, quando Enea padre, turbato dalla triste idea della guerra, si lasciò andare sulle rive del fiume, sotto il cielo lontano e gelido, dando riposo alle membra. Ed ecco gli sembrò che Tiberino stesso, Dio del luogo, sollevasse dalla chiara corrente la testa, tra le fronde di pioppo, e gli parlasse consolatore e pietoso, in figura d'un vecchiodal capo coronato di canna ombrosa, cinto di un leggero mantello azzurro, trasparente: "O nato da stirpe divina, che Troia salvasti portandola qui, serbando in eterno il nome di Pergamo, lungamente eri atteso dal suolo di Laurent e dai campi latini. Non devi aver paura, la tua patria è qui, i tuoi Penati qui staranno al sicuro. Non devi temere minacce di guerra, svanita è l'ira dei Celesti.E perché tu non creda che il sonno t'inganni con visioni bugiarde ne avrai conferma, troverai distesa a terra sotto le querce della riva, stanca del parto, una candida scrofa con trenta candidi porcellini a succhiarne le mammelle. Proprio in quel luogo un giorno fabbricherai una città e il tuo penare avrà tregua: finché dopo trent'anni Ascanio se ne andrà per fornare Alba Longa dal grande nome. È sicuro. Ma adesso sta' attento, ti dirò in breve in che modo sarai vittorioso. Su queste spiagge hanno posto la loro sede una stirpe di Arcadi, che hanno Pallante per capostipite e Evandro
per condottiero: la loro città è costruita sui colli e dal nome dell'avo si chiama Pallanteo.
Siccome sono sempre in guerra con la gente latina devi farteli amici, stringere patti con loro. Io stesso ti guiderò lungo le rive del fiume, ti aiuterò ad avanzare coi remi controcorrente. Alzati, figlio di Dea, e appena tramontatele prime stelle, supplice, secondo il rito, prega Giunone, allontanandone coi voti le minacce. Dopo, quando avrai vinto, mi renderai onore: perché sono il Tevere azzurro, fiume gratissimo al cielo che tu vedi lambire le sponde con ampia distesa d'acqua, tagliando le ricche campagne lavorate. Qui è la mia reggia, il mio capo nasce fra alte città." Il Dio scomparve, tuffandosi nella corrente e calando a fondo; notte e sonno abbandonarono Enea che si alzò e, volto ai pallidi raggi del sole nascente, secondo il rito attinse nel cavo delle mani acqua di fiume, pregando: "O Ninfe di Laurento da cui le sorgenti zampillano, e tu padre Tevere con la tua santa corrente, accogliete Enea, finalmente salvatelo dai pericoli. Fiume bellissimo che ti commuovi per me, dovunque tu sia nato, dovunque il tuo sereno flusso prorompa, sempre t'onorerò di doni, fiume lunato sovrano dei mari d'Esperia. Ma assistimi, confermami nella tua volontà." Dopo questa preghiera sceglieva dalla flotta due biremi gemelle, fornendole di remi, ed armava i compagni.

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