Un coraggioso filosofo
ciao mi servirebbe per martedì la versione "Un coraggioso filosofo" di Valerio Massimo.
dal libro nuovo comprendere e tradurre..
inizia così: Zenon Eleatis, cum esset in dispicienda rerum natura naximae prudentiae..
dal libro nuovo comprendere e tradurre..
inizia così: Zenon Eleatis, cum esset in dispicienda rerum natura naximae prudentiae..
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Zenon Eleatis, cum esset in dispicienda rerum natura naximae prudentiae et promptissimus in excitandis ad vigorem invenum animis, praeceptorum fidem exemplo virtutis suae publicavit. Nam a patria, in qua frui secura libertate poterat, profectus est petitum agrigentum, quod eo tempore miserabili servitute opprimebatu, arbitratus sibi feritatem Phalaridis tyranni mitigandam esse. Sed postquan animadvertit apud illum plus consuetudinem dominationis quam philosophiae consilia salutaria valere, nobilissimos eius civitatis adulescentes cupiditate liberandae patriae inflammavit. Qua re cognita, Phalaris tyrannus in forum populum convocavit et - horribile visu - torquere Zenonem vario cruciatus genere coepit, subinde (ripetutamente) quaerens quosnam consilii partecipes haberet. At ille neque eorum quemquamnominavit et proximum quemque ac fidissimum tyranno sospectum reddidit; increpitansque Agrigentinis ignaviam ac timiditatem effecit ut subito, mentis impulsu concitati, Phalarim Lapidibus prosternerent.
Zenone di Elea, poichè era di notevole saggezza nello sdegnare la natura ed estremamente attivo nello stimolare gli animi dei giovani all'attività, manifestò l'autorità dei precettori con un esempio di virtù. Infatti, partì dalla patria, nella quale poteva godere di sicura libertà, per dirigersi ( petitum ) ad Agrigento, che in quel tempo era oppressa da una triste schiavitù, ritenendo ( arbitratus) di dover placare ( mitigandam esse sibi ) la crudeltà di Falaride. Ma dopo che si accorse che presso di lui aveva più valore ( plus valere ) l'abitudine del potere che i salutari consigli della filosofia, incendiò i più nobili giovani di quella città del desiderio di liberare la patria. Conosciuto questo fatto, il tiranno Falaride convocò il popolo in piazza e - cosa orribile a vedersi - iniziò a torturare Zenone con vari tipi di tormento, ripetutamente chiedendogli chi mai avesse come partecipi al suo progetto. Ma quello non nominò nessuno di loro e rese sospetti al tiranno tutti i più vicini e i più fedeli ( proximum quemque ac fidissimum ) a lui; e, rimproverando agli Agrigentini viltà e paura fece in modo che improvvisamente, spinti dall'impulso della mente, abbattessero Falaride a suon di pietre.
ciao sanny93kiss :hi
Zenone di Elea, poichè era di notevole saggezza nello sdegnare la natura ed estremamente attivo nello stimolare gli animi dei giovani all'attività, manifestò l'autorità dei precettori con un esempio di virtù. Infatti, partì dalla patria, nella quale poteva godere di sicura libertà, per dirigersi ( petitum ) ad Agrigento, che in quel tempo era oppressa da una triste schiavitù, ritenendo ( arbitratus) di dover placare ( mitigandam esse sibi ) la crudeltà di Falaride. Ma dopo che si accorse che presso di lui aveva più valore ( plus valere ) l'abitudine del potere che i salutari consigli della filosofia, incendiò i più nobili giovani di quella città del desiderio di liberare la patria. Conosciuto questo fatto, il tiranno Falaride convocò il popolo in piazza e - cosa orribile a vedersi - iniziò a torturare Zenone con vari tipi di tormento, ripetutamente chiedendogli chi mai avesse come partecipi al suo progetto. Ma quello non nominò nessuno di loro e rese sospetti al tiranno tutti i più vicini e i più fedeli ( proximum quemque ac fidissimum ) a lui; e, rimproverando agli Agrigentini viltà e paura fece in modo che improvvisamente, spinti dall'impulso della mente, abbattessero Falaride a suon di pietre.
ciao sanny93kiss :hi
mi serve urgentissimo!!!potreste tradurmela???grazie mille
Zenon Eleatis, cum esset in dispicienda rerum natura naximae prudentiae et promptissimus in excitandis ad vigorem invenum animis, praeceptorum fidem exemplo virtutis suae publicavit. Nam a patria, in qua frui secura libertate poterat, profectus est petitum agrigentum, quod eo tempore miserabili servitute opprimebatu, arbitratus sibi feritatem Phalaridis tyranni mitigandam esse. Sed postquan animadvertit apud illum plus consuetudinem dominationis quam philosophiae consilia salutaria valere, nobilissimos eius civitatis adulescentes cupiditate liberandae patriae inflammavit. Qua re cognita, Phalaris tyrannus in forum populum convocavit et - horribile visu - torquere Zenonem vario cruciatus genere coepit, subinde (ripetutamente) quaerens quosnam consilii partecipes haberet. At ille neque eorum quemquamnominavit et proximum quemque ac fidissimum tyranno sospectum reddidit; increpitansque Agrigentinis ignaviam ac timiditatem effecit ut subito, mentis impulsu concitati, Phalarim Lapidibus prosternerent.
ciao strale..:hi
cortesemente la puoi scrivere...? grazie..
cortesemente la puoi scrivere...? grazie..