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marigio007
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Achilles ancillam pulcherrimam, briseidem, diligebat, praemium pretiosissimum tot( di tante) proeliorum et durissimorum laborum. Agamemnon, rex potentior quam prudentior, puellam achilli eripuit. Heros doluti gravissimam iniuriam et, ob iram et dolorem, pugna abstinuit. Achilli amicus erat, patroclus, carissimus ex fidissimis comitibus. Patroclus achillis arma induit ut mirmidones ad pugnam duceret. Sed cum hector, troiugenum clarissimus, fortior patroclo esset, adulescentulum acerrimo certamine necavit. Achilles ob acerbissimum dolorem diu erravit iuxta pelagi ripas, ut matrem divinam invocaret. Thetis e caeruleis undis emersit ut suavissimi filii dolorem leniret et promisit satisfactionem de iniuria ab agamemnone et hectoris ultionem.

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ShattereDreams
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Achille amava una bellissima schiava, Briseide, premio preziosissimo di tanti combattimenti e di durissime fatiche. Agamennone, re più potente che prudente, strappò via ad Achille la fanciulla. L'eroe si lamentò della gravissima offesa e, per l'ira e il dolore, si astenne dalla battaglia. Ad Achille era amico Patroclo, il più caro tra i fedeli compagni. Patroclo indossò le armi di Achille per condurre [è una proposizione finale!!] i mirmidoni alla battaglia.
Ma, poiché [cum hector fortior Patroclo esset è un cum narrativo!] Ettore, il più illustre dei Troiani, era più forte di Patroclo, uccise il giovane in un durissimo scontro. Achille per il fortissimo dolore errò a lungo vicino alle rive del mare per invocare [è un'altra proposizione finale!!] la madre divina. Teti emerse dalle cerulee onde per lenire [è una proposizione finale!] con dolcissime parole il dolore del figlio e promise ['promisit' è un indicativo perfetto, perché tradurlo con un gerundio??] la soddisfazione per l'offesa [compiuta] da Agamennone e la vendetta per Ettore.



:hi
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marigio007
GRAZIE !!!

antoniosilvia12
Achille amava una bellissima fanciulla, Briseide, premio preziosissimo dei combattimenti e delle durissime fatiche. Agamennone re più potente che prudente, strappò via ad Achille la fanciulla. L'eroe si lamentò della gravissima offesa e, per l'ira e il dolore, si astenne dalla battaglia. Ad Achille era amico, Patroclo, il più caro tra i fedeli compagni. Patroclo indossò le armi di Achille e condusse i mirmidoni alla battaglia.
Ma Ettore, il più illustre dei troiani, era più forte di Patroclo e uccise il giovane in un durissimo scontro. Achille per il fortissimo dolore errò a lungo vicino alle rive del mare invocando la madre divina. Teti emerse dalle cerulee onde e con dolcissime parole lenì il dolore del figlio promettendo la giusta vendetta all'offesa di Agamennone e Ettore

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