Scusate avevo dimenticato c'è anche questo grazie..
Germani geges ex nobilitate, duces ex virtute sumunt. Nec regibus inest infinita aut libera potestas. Duces vero, pugnantes ante aciem magis exemplo quam imperio praesunt. Sacerdotes solum possunt reos vincire aut verberare. Quod, ut putant, deus adest pugnantibus, effigies et signa in pugnam portant. Non casus nec fortuita conglobatio facit turmam aut cuneum, sed familiae et propinquitates. In proximo loco sunt pignora amoris: illinc feminarum ululatus, illinc infanitum vagitus ad aures pugnantium perveniunt: ad matres et ad coniuges vulnera ostendunt, et illae cibos consiliaque pugnantibus praebent.
Aggiunto 54 secondi più tardi:
non è geges è reges
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non è geges è reges
Risposte
I Germani scelgono i re per la nobiltà, i comandanti per il valore. I re non hanno potere illimitato o arbitrario. I comandanti inoltre, combattendo davanti all'esercito, giovano più con l'esempio che con l'autorità. Solo i sacerdoti possono imprigionare o sferzare i colpevoli. Poiché, come credono, la divinità assiste i combattenti, portano in battaglia immagini e simboli. Non il caso o il fortuito raggruppamento crea uno squadrone o una schiera, ma le famiglie e i clan. In un luogo vicino ci sono i loro cari: da lì giungono alle orecchie dei combattenti gli ululati delle donne, i vagiti dei neonati: alle madri e alle mogli mostrano le ferite, e quelle offrono cibo ed esortazioni ai combattenti.
:hi
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