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Phantomae
- Cicero, cum in exilio esset, uxori Terentiae, in Urbe viventi, scripsit ut saluti suae consuleret.
-Cum saepe etiam nos homines loquaces et importuni simus, ceteros tolerare debemus.
- In equestri certamine spectatorum silentium requritur, ne, cum multitudo clamet,ingenti clamore equi terreantur.
- Hannibal, cum homo mendax et infidus esset, saepe fallacia et vera verba miscebat, ne ex suo ore veritas cognosceretur.
- Cum Hannibal Sagantum omnibus copiis suis obsideret, senatus non tempestive.
- Cum in gravi periculo Corcyra esset, Caesar, celeri navigatione advolans, ad insulam pervenit, ut hostium classis praeveniretur.
Vi ringrazio in anticipo!



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Pinchbeck
Cicerone, quando era in esilio, scrisse alla moglie Terenzia, che viveva a Roma, di preoccuparsi della sua salute
Poiché spesso anche noi uomini siamo loquaci e inopportuni, dobbiamo tollerare gli altri
Durante una gara equestre è richiesto il silenzio degli spettatori, affinché i cavalli non siano spaventati dal grande clamore, quando la folla (moltitudine) grida
Annibale, poiché era un uomo bugiardo e sleale, spesso mischiava parole false e parole vere, affinché non si riconoscesse la verità dalla sua bocca
Quando Annibale assediava Sagunto con tutte le sue truppe, il senato non tempestivamente (manca una parte?)
Poichè Corcira era in grave pericolo, Cesare, affrettandosi con un veloce viaggio per mare, giunse nell'isola, affinché la flotta dei nemici fosse preceduta
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