RaGa AiUtAtEmI cOl LaTiNoOoO...PeR FaVoRe!! (11682)
Titolo: ASTUZIA DI ANNIBALE
Inizio: Cum Romani Hannibalem sibi pericolosum putarent,ad speculandos actus eius legatum in Africam Cn: Servilium mittunt,eique praecipiunt ut, si posset, per aemulos eius interficeret.....
Autore: GIUSTINO
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Inizio: Cum Romani Hannibalem sibi pericolosum putarent,ad speculandos actus eius legatum in Africam Cn: Servilium mittunt,eique praecipiunt ut, si posset, per aemulos eius interficeret.....
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Cum Romani Hannibalem sibi pericolosum putarent, ad speculandos actus eius legatum in Africam Cn. Servilium mittunt, eique praecipiunt ut, si posset, per aemulos eius interficeret. Sed res Hannibalem diu non latuit, virum quem prudentia numquam defecit, ita ut nullae insidiae imparatum numquam eum deprehenderent. Igitur toto die civibus legatoque Romano se in foro Carthaginiensium ad negotia intentum ostendit, ut eos cinsiluim suum celaret. Adpropinquante autem vespere, servos equum proposcit simulans se, extra urbe equitando reficere velle, quasi eum laboris pertaesum esset. At, cum equum conscendisset, rus suburbanum, quod parvum spatium a mari aberat, protinus petiit. Habebat ibi navem cum remigibus occulto sinu litoris absconditam; erat et grandis pecunia in eo agro praeparata, quae fugam iuvaret. Lectis igitur servis iuvenibus, navem conscendit cursumque ad Antiochum, Syriae regem, dirigit.
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I Romani titenendo Annibale pericoloso per loro stessi, mandarono l'ambasciatore Cn. Servilio in Africa per osservare le sue azioni, gli consigliarono, se avesse potuto, di ucciderlo tramite i suoi emuli. Ma il fatto non potè essere nascosto a lungo ad Annibale, uomo a cui la prudenza non mancò mai, al punto che nessun attacco lo colse mai impreparato. Quindi tutto il giorno si mostrava ai cittadini e all'ambasciatore romano intento nel compiere affari (lett. in affari) nel foro dei Cartaginesi, per celare a loro il suo piano.
Avvicinandosi la sera, fingendosi un servo chiese un cavallo, voleva ristorarsi cavalcando fuori città, come se fosse di ristoro alle fatiche. E, dopo essere sceso da cavallo, nel suburbano, che era poco distante dal mare, ripartì immediatamente. Qui aveva una nave con i remi nell'insenatura nascosta del litorale; c'era molto denaro ottenuto nel suo campo, che lo avrebbe giovato (nella)alla fuga. Dunque scelti giovani servi, salì sulla nave(si imbarcò) e si diresse da Antioco, re della Siria.
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I Romani titenendo Annibale pericoloso per loro stessi, mandarono l'ambasciatore Cn. Servilio in Africa per osservare le sue azioni, gli consigliarono, se avesse potuto, di ucciderlo tramite i suoi emuli. Ma il fatto non potè essere nascosto a lungo ad Annibale, uomo a cui la prudenza non mancò mai, al punto che nessun attacco lo colse mai impreparato. Quindi tutto il giorno si mostrava ai cittadini e all'ambasciatore romano intento nel compiere affari (lett. in affari) nel foro dei Cartaginesi, per celare a loro il suo piano.
Avvicinandosi la sera, fingendosi un servo chiese un cavallo, voleva ristorarsi cavalcando fuori città, come se fosse di ristoro alle fatiche. E, dopo essere sceso da cavallo, nel suburbano, che era poco distante dal mare, ripartì immediatamente. Qui aveva una nave con i remi nell'insenatura nascosta del litorale; c'era molto denaro ottenuto nel suo campo, che lo avrebbe giovato (nella)alla fuga. Dunque scelti giovani servi, salì sulla nave(si imbarcò) e si diresse da Antioco, re della Siria.
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