Per 911

orrfeos
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, vanno allo stesso ruscello.
Il lupo sta più in alto e, un po' più lontano, in basso, l'agnello.
Allora il malvagio, incitato dalla gola insaziabile, cerca una causa di litigio.
"Perché - dice - mi hai fatto diventare torbida l'acqua che sto bevendo?
E l'agnello, tremando:
"Come posso - dice - fare quello che lamenti, lupo? L'acqua scorre da te alle mie sorsate!"
Quello, respinto dalla forza della verità:
"Sei mesi fa - aggiunge - hai parlato male di me!"
Risponde l'agnello:
"Ma veramente… non ero ancora nato!"
"Per Ercole! Tuo padre - dice - ha parlato male di me!"
E così, lo afferra e lo uccide dandogli una morte ingiusta.
Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con falsi pretesti.
Lupus et agnus---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi.
Superior stabat lupus, longeque inferior agnus.
Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit:
"Cur - inquit - turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?"
Laniger contra timens :
"Qui possum - quaeso - facere quod quereris, lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor."
Repulsus ille veritatis viribus:
"Ante hos sex menses male - ait - dixisti mihi".
Respondit agnus:
"Equidem natus non eram!"
"Pater, hercle, tuus - ille inquit - male dixit mihi!"
Atque ita correptum lacerat iniusta
nece.
Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.
Questa narrazione è testimone che spesso le cose che hai disprezzato si scoprono più utili di quelle lodate. Un cervo, avendo bevuto, si fermò presso la fonte e vide nell’acqua la sua immagine. Qui mentre ammirandole lodava le corna ramose e disprezzava la troppa magrezza delle zampe, atterrito improvvisamente dalle voci dei cacciatori, cominciò a fuggire per la campagna e con la corsa leggera eluse i cani. La selva poi lo accolse selvaggio; ma in questa, bloccato dalle corna trattenute cominciò ad essere sbranato dai crudeli morsi dei cani. Allora si dice che morendo abbia espresso questa frase: ”O me infelice, che ora finalmente capisco, quanto mi siano state utili le cose che avevo disprezzato, e, quelle che avevo lodato, quanto (di )lutto abbiano recato.


ho dovuto aprire un nuovo tread perchè non mi rispondevi, anche sollecitato con pm!!

Risposte
orrfeos
cmq non si vede bene ma fra:

,,,Atque ita correptum lacerat iniusta
nece.Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt.

ci vorrebbe uno spazio perchè quella che segue è l'altra versione i cui non t'ho messo il testo latino

Questa narrazione è testimone che spesso le cose che hai disprezzato si scoprono più utili ,,,

IPPLALA
Si si, capito!! Credevo ti servisse a te!! ahah

orrfeos
a uno che aveva chiesto due verione e gli ho chiesto lìautore,,poi l'ho trovate anche senza ma lui non rispondendomi mi ha costretto ad aprire un'altro tread perchè c'è la protezione!!!capito,,,??

IPPLALA
Ma a chi stai a dì?

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