Mi servirebbe una versione! aiutoo
La punizione di Niobe:
Nioba quattuordecim liberos genuerat et non solum numero sed etiam pulchritudine suorum liberorum stulte superbiebat. Sed superbia matri infiniti doloris causa fuit, liberis miserandae calamitatis. Olim in Thebanorum urbe sacerdotes sacrificia parabant Latonae, Apollinis et Dianae matri, cum Nioba, superbia mota, temeraria verba dixit: "Cur duorum tantum liberorum matri tot immolatis victimas? Liberos ego quattuordecim genui, generis divini ego quoque sum, nam pater meus Tantalus filius Iovis est. Cur non mihi potius sacrificia facite?". Dixit, et tam stulta verba iram Latonae excitaverunt, quae a liberis suis ultionem petivit. Statim Apollo et Diana in arcem Thebarum advolant, et quattuordecim Niobae liberos sub oculis matris sagittis trucidant.
Grazie mille in anticipo.
Nioba quattuordecim liberos genuerat et non solum numero sed etiam pulchritudine suorum liberorum stulte superbiebat. Sed superbia matri infiniti doloris causa fuit, liberis miserandae calamitatis. Olim in Thebanorum urbe sacerdotes sacrificia parabant Latonae, Apollinis et Dianae matri, cum Nioba, superbia mota, temeraria verba dixit: "Cur duorum tantum liberorum matri tot immolatis victimas? Liberos ego quattuordecim genui, generis divini ego quoque sum, nam pater meus Tantalus filius Iovis est. Cur non mihi potius sacrificia facite?". Dixit, et tam stulta verba iram Latonae excitaverunt, quae a liberis suis ultionem petivit. Statim Apollo et Diana in arcem Thebarum advolant, et quattuordecim Niobae liberos sub oculis matris sagittis trucidant.
Grazie mille in anticipo.
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Nioba quattuordecim liberos genuerat et non solum numero sed etiam pulchritudine suorum liberorum stulte superbiebat. Sed superbia matri infiniti doloris causa fuit, liberis miserandae calamitatis. Olim in Thebanorum urbe sacerdotes sacrificia parabant Latonae, Apollinis et Dianae matri, cum Nioba, superbia mota, temeraria verba dixit:"cur duorum tantum liberorum matri tot immolatis victimas? Liberos ego quattuordecim genui, generis divini ego quoque sum, nam pater meus Tantalus filius Iovis est. Cur non mihi potius sacrificia facite?". Dixit, et tam stulta verba iram Latonae excitaverunt, quae a liberis suis ultionem petivit. Statim Apollo et Diana in arcem Thebarum advolant, et quattuordecim Niobae liberos sub oculis misarae matris sagittis trucidant.
Niobe generò quattordici figli ed era stoltamente orgogliosa non solo per il numero ma anche per la bellezza dei suoi figli. Ma la superbia della madre fu per la madre causa di infinito dolore, per i figli di deplorevole rovina dei figli. Un tempo nella città di Tebei dei Tebani sacerdoti preparavano sacrifici a Latona, madre di Apollo e Diana, essendo Niobe spinta dalla superbia, disse parole sconsiderate quando Niobe, spinta dalla superbia, disse (queste) avventate parole: « Perché a una madre di due figli soltanto immolate così tanti sacrifici tante vittime ? Io generai ho generato quattordici figli, anch'io sono di stirpe divina, infatti mio padre Tantalo è figlio di Giove. Perché invece non fate sacrifici a me ?.
Disse, e allora parole tanto stolte scatenarono l'ira di Latona, la quale mandò i suoi figli a vendicarsi chiese ai suoi figli vendetta. Subito Apollo e Diana volano su un' altura sulla rocca di Tebe, e trucidano massacrano con frecce i quattordici figli di Niobe sotto gli occhi della misera madre.
ciao isa. :hi
Niobe generò quattordici figli ed era stoltamente orgogliosa non solo per il numero ma anche per la bellezza dei suoi figli. Ma la superbia della madre fu per la madre causa di infinito dolore, per i figli di deplorevole rovina dei figli. Un tempo nella città di Tebei dei Tebani sacerdoti preparavano sacrifici a Latona, madre di Apollo e Diana, essendo Niobe spinta dalla superbia, disse parole sconsiderate quando Niobe, spinta dalla superbia, disse (queste) avventate parole: « Perché a una madre di due figli soltanto immolate così tanti sacrifici tante vittime ? Io generai ho generato quattordici figli, anch'io sono di stirpe divina, infatti mio padre Tantalo è figlio di Giove. Perché invece non fate sacrifici a me ?.
Disse, e allora parole tanto stolte scatenarono l'ira di Latona, la quale mandò i suoi figli a vendicarsi chiese ai suoi figli vendetta. Subito Apollo e Diana volano su un' altura sulla rocca di Tebe, e trucidano massacrano con frecce i quattordici figli di Niobe sotto gli occhi della misera madre.
ciao isa. :hi
Nioba quattuordecim liberos genuerat et non solum numero sed etiam pulchritudine suorum liberorum stulte superbiebat. Sed superbia matri infiniti doloris causa fuit, liberis miserandae calamitatis. Olim in Thebanorum urbe sacerdotes sacrificia parabant Latonae, Apollinis et Dianae matri, cum Nioba, superbia mota, temeraria verba dixit:"cur duorum tantum liberorum matri tot immolatis victimas? Liberos ego quattuordecim genui, generis divini ego quoque sum, nam pater meus Tantalus filius Iovis est. Cur non mihi potius sacrificia facite?". Dixit, et tam stulta verba iram Latonae excitaverunt, quae a liberis suis ultionem petivit. Statim Apollo et Diana in arcem Thebarum advolavat, et quattuordecim Niobae liberos sub oculis misarae matris sagittis trucidant.
Niobe generò quattordici figli e era orgogliosa non solo per il numero ma anche per la bellezza dei suoi figli. Ma la superbia della madre fu causa di infinito dolore, della deplorevole rovina dei figli. Un tempo nella città di Tebei sacerdoti preparavano sacrifici a Latona, madre di Apollo e Diana, essendo Niobe spinta dalla superbia, disse parole sconsiderate: Perché a una madre di due figli immolate così tanti sacrifici? Io generai quattordici figli, io sono anche di stirpe divina, infatti mio padre è Tantalo figlio di Giove. Piuttosto perché non fate a me sacrifici?.
Disse, e allora le stolte parole scatenarono l'ira di Latona, la quale mandò i suoi figli a vendicarsi. Subito Apollo e Diana vola su un' altura, e trucidano con le frecce i quattordici figli di Niobe sotto gli occhi della madre.
Niobe generò quattordici figli e era orgogliosa non solo per il numero ma anche per la bellezza dei suoi figli. Ma la superbia della madre fu causa di infinito dolore, della deplorevole rovina dei figli. Un tempo nella città di Tebei sacerdoti preparavano sacrifici a Latona, madre di Apollo e Diana, essendo Niobe spinta dalla superbia, disse parole sconsiderate: Perché a una madre di due figli immolate così tanti sacrifici? Io generai quattordici figli, io sono anche di stirpe divina, infatti mio padre è Tantalo figlio di Giove. Piuttosto perché non fate a me sacrifici?.
Disse, e allora le stolte parole scatenarono l'ira di Latona, la quale mandò i suoi figli a vendicarsi. Subito Apollo e Diana vola su un' altura, e trucidano con le frecce i quattordici figli di Niobe sotto gli occhi della madre.