Latino,mi distruggi. (107698)

Enea :)
Non est autem consentaneum qui metu non frangatur eum frangi cupiditate nec qui invictum se a labore praestiterit vinci a voluptate. Quam ob rem et haec vitanda et pecuniae fugienda cupiditas; nihil enim est tam angusti animi tamque parvi quam amare divitias nihil honestius magnificentiusque quam pecuniam contemnere si non habeas si habeas ad beneficentiam liberalitatemque conferre. Cavenda etiam est gloriae cupiditas ut supra dixi; eripit enim libertatem pro qua magnanimis viris omnis debet esse contentio.Vacandum autem omni est animi perturbatione cum cupiditate et metu tum etiam aegritudine et voluptate nimia et iracundia ut tranquillitas animi et securitas adsit quae affert cum constantiam tum etiam dignitatem. Multi autem et sunt et fuerunt qui eam quam dico tranquillitatem expetentes a negotiis publicis se removerint ad otiumque perfugerint in his et nobilissimi philosophi longeque principes et quidam homines severi et graves.



Me la potete correggere? e mi servirebbero paradigmi e analisi verbi.Vi ringrazio.

D'altra parte, non sarebbe ragionevole che chi non si lascia abbattere dalla paura, si lasciasse abbattere dalla cupidigia, e chi si è mostrato invincibile alla fatica, si lasciasse vincere dal piacere. Bisogna perciò evitare queste contraddizioni, e rifuggire anche dall'avidità del denaro: non c'è cosa che dimostri grettezza e bassezza d'animo quanto l'amor delle ricchezze; al contrario, nulla è più onesto e più nobile del disprezzo verso il denaro, se non lo possiedi; se lo possiedi, impiegarlo in una benefica elagizione. Bisogna anche guardarsi, come ho già detto, da uno sfrenato desiderio di gloria, perché ci toglie la libertà dello spirito, quella libertà che gli uomini magnanimi devono conquistare e difendere con forza.
Sia l'animo tuo sgombro da ogni passione, non solo dalla cupidigia e dalla paura, ma anche, e specialmente, dalla tristezza, dalla eccessiva allegria e dalla collera, perché tu abbia quella tranquilla serenità che porta con sé fermezza e soprattutto dignità. Molti sono e molti furono quelli che, aspirando a questa tranquillità di cui parlo, rinunziarono ai pubblici uffici per cercare un rifugio nella pace d'una vita appartata: fra questi troviamo celebratissimi filosofi, veri principi del sapere, e certi uomini austeri e autorevoli.

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ShattereDreams
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