LATINO: versione + frasi

Viking
Ciao a tutti!
Ho bisogno della versione "una contrastata storia d'amore (II)"
prime frasi: Postquam hic me domum ad se deduxit, video amicam eri mei.
ultime frasi: Itaque ego paravi hic intus magnas machinas, ut amantes convenirent.

1.A Mario Cimbri proelio victi sunt; ab eodem Teutonesc profligati sunt.
2.Dum Caesar consulatum gerit, inter eum et Pompeium et Crassum societas facta est, quae non solum urbi orbique terrarum sed etiam ipsis exitiabilis fuit.
3.Pompeius in Asia bellum contra Mithridatem gerebat. Per idem tempus a Q.Metello insula Creta in populi Romani potestatem redacta est.
4.Luculli et Metelli triumphus propter ipsorum singularem virtutem omnibus civibus gratissimus fuit.
5.Avarus ipse miseriae suae causa est.
6.Te oro ut, quoniam me ipsum semper amavisti, eodem amore sis. Ego enim idem sum. Inimici mei mea mihi, non me ipsum ademerunt.

Grazie in anticipo per l'aiuto! A presto, Viking :hi

Risposte
djbranko
ed ecco le frasi:
1)da Mario i Cimbri vennero vinti in combattimento e nello stesso tempo vennero sconfitti i teutoni
2)mentre Cesare fa il consolato, tra quello e Pompeo e Crasso venne fatta una alleanza, che non fu solo (exitiabilis) alla città e al mondo ma anche a loro stessi
3)Pompeo in asia facevano guerra contro Mitridate, per questo tempo da Metello venne portata al potere del popolo romano l'isola di Creta
4)il trionfo di Lucullo e Metello per la singolare virtù degli stessi fu assai gradito a tutti i cittadini
5)l'avaro stesso è causa della sua miseria
6)Ti prego, poichè hai sempre amato me stesso, di amarmi della stessa cosa. Io infatti sono sempre lo stesso. I miei nemici hanno amato le mie cose non me stesso.

ciao :hi

Viking
Grazie mille SuperGaara!!! :)

SuperGaara
Trovata, ma è meglio se la ricontrolli :)

Postquam hic me domum ad se deduxit, video amicam mei eri. Sed ea cum me aspexit, oculis mihi signum dedit , ne se appellarem. Deinde, cum occasio est, mulier fortunam suam mecum deplorat; dicit se athenas fugere cupere ex hac domu, sese amare illum, qui athenis meus erus fuerat, neque peius quemquam odisse quam istum militem. ego, quoniam mulieris sententiam cognovi, epistulam scripsi, consignavi et clam dedi mercatori ut eam deferret ad erum, ut is huc veniret. Is non sprevit nuntium; nam et venit et hic est apud suum paternum hospitem, lepidum senem. ille nos opera consolioque iuvat. itaque ego paravi hic intus magnas machinas, ut amantes convenirent.

Dopo che mi condusse da lui, vedo che c'è una mia amica. Ma quella quando mi vide, mi fece segno con gli occhi, affinchè non la chiamassi. Infine, quando vi è l'occasione, la donna si lamenta con me della sua sorte, dice che lei desidera fuggire ad Atene da questa casa, che lei ama quello, che era stato il mio padrone ad Atene, nè che lo odia in maniera peggiore di quando odia questo soldato. Io, poichè ho capito la sentenza della donna, ho scritto una lettera, l'ho consegnata e data di nascosto ad un commerciante affinchè la portasse al padrone in modo che quello venisse qui. Egli non disprezzò la notizia, infatti sia venne sia si trova qui presso il suo ospite paterno, un vecchio scherzoso . Quello ci aiuta con la sua opera e consiglio. E così io ho preparato grandi macchine, per fare unire gli amanti.

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