Diritto di Guerra, Cicerone
per favore ragazzi, qualcuno può darmi la traduzione di questa versione entro oggi? Sono disperata e domani ho interrogazione....
DIRITTO DI GUERRA
In re publica maxime conservanda sunt iura belli. nam cum sint duo genera decertandi, unum per disceptationem, alterum per vim, cumque illud proprium sit hominis, hoc beluarum, confugiendum est ad posterius, si non potest adhiberi superius.
Quare suscipienda quidem bella sunt nobis ii qui non crudeles in bello, non immanes fuerunt; nam maioeres nostri Tuscolanus, Aequos, Volscos, Sabinos, Hernicos in civitatem etiam acceperunt, at Carthaginem et Numantiam funditus eruerunt. Illi ita fecerunt, credo, ob hanc considerationem: illae urbes bellum cum exercitu Romano morurae erant. Mea quidem sententia semper opera danda est paci, quae insidiarum nihil habitura sit.
Grazie 1000 anticipatamente!!
DIRITTO DI GUERRA
In re publica maxime conservanda sunt iura belli. nam cum sint duo genera decertandi, unum per disceptationem, alterum per vim, cumque illud proprium sit hominis, hoc beluarum, confugiendum est ad posterius, si non potest adhiberi superius.
Quare suscipienda quidem bella sunt nobis ii qui non crudeles in bello, non immanes fuerunt; nam maioeres nostri Tuscolanus, Aequos, Volscos, Sabinos, Hernicos in civitatem etiam acceperunt, at Carthaginem et Numantiam funditus eruerunt. Illi ita fecerunt, credo, ob hanc considerationem: illae urbes bellum cum exercitu Romano morurae erant. Mea quidem sententia semper opera danda est paci, quae insidiarum nihil habitura sit.
Grazie 1000 anticipatamente!!
Risposte
prego:)
Grazie 10,000,000!!!!
Ma sopra tutto nei rapporti fra Stato e Stato si debbono osservare le leggi di guerra. In verità, ci sono due maniere di contendere: con la ragione e con la forza; e poiché la ragione è propria dell’uomo e la forza è propria delle bestie, bisogna ricorrere alla seconda solo quando non ci si può valere della prima. Si devono perciò intraprendere le guerre al solo scopo di vivere in sicura e tranquilla pace; ma, conseguita la vittoria, si devono risparmiare coloro che durante la guerra, non furono né crudeli né spietati. Così, i nostri padri concessero perfino la cittadinanza ai Tusculani, agli Equi, ai Volsci, ai Sabini, agli Èrnici; ma distrussero dalle fondamenta Cartagine e Numanzia; non avrei voluto la distruzione di Corinto; ma forse essi ebbero le loro buone ragioni, soprattutto la felice posizione del luogo, temendo che appunto il luogo fosse, o prima o poi, occasione e stimolo a nuove guerre. A mio parere, bisogna procurar sempre una pace che non nasconda insidie. E se in ciò mi si fosse dato ascolto, noi avremmo, se non un ottimo Stato, almeno uno Stato, mentre ora non ne abbiamo nessuno.
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