Deinde Argivi, Palamede incitante, Agamemnone duce, legatos ad Misiam ceterosque locos mittunt, ut exercitui commeatus suppeditetur. Deinde signo dato, naves solvunt et tota classis accedit ad Troiae
chiedo la versione di ...Deinde Argivi, Palamede incitante, Agamemnone duce, legatos ad Misiam ceterosque locos mittunt, ut exercitui commeatus suppeditetur. Deinde signo dato, naves solvunt et tota classis accedit ad Troiae litora. Troianis fortiter pugnantibus, Protesilaus primus in terram processit, fugans caedensque plurimus hostes. Cui Hector obviam cum venisset, eum interfecit ceterosque perturbavit: unde Hector recedebat, ibi Troiani fugabantur. Post magnam caedem utriusque exercitus, ad fuit Achilles, qui totum exercitum in fugam convertit. Nox proelium dirimit. Postridie duces, acie instructa, proelium acerrimum utrimque committunt: fortissimus quisque in primis cadit. Contra Hectorem, qui, cum Patroclum occidisset, eum armis spoliare volebat, Merion (Merione) ex acie processit. Quem cum similiter armis spoliare vellet Hector, advenit suppetias Mnestheus atque Hectoris femur sauciat, qui, saucis quoque, multa milia hostium interfecit. Postridie Graiugenae indutias petiverunt ut Achilles Patroclum lugeret et ei magnificos faceret ludos.
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Poi gli Argivi, su incitamento di Palamede, sotto la guida di Agamennone, mandano ambasciatori in Misia e in altri luoghi affinché venissero forniti approvvigionamenti all'esercito. Poi, dato il segnale, le navi salpano e tutta la flotta si dirige verso i litorali di Troia. Protesilao per primo avanzò sulla terra, mentre i Troiani combattevano valorosamente, fugando e uccidendo moltissimi nemici. Essendogli andato incontro Ettore, lo uccise e turbò gli altri: da dove Ettore indietreggiava, lì i Troiani venivano messi in fuga. Dopo una grande carneficina di entrambi gli eserciti, sopraggiunse Achille, che mise tutto l'esercito in fuga. La notte interruppe il combattimento. Il giorno dopo i comandanti, schierato l'esercito, intraprendono un combattimento durissimo da entrambe le parti: tutti i più forti cadono per primi. Merione procede dal campo contro Ettore, che, dopo aver ucciso Patroclo, voleva spogliarlo delle armi. Poiché Ettore voleva allo stesso modo spogliarlo delle armi, arriva Mnesteo in soccorso e ferisce la coscia di Ettore, che pure da ferito, uccide molte migliaia di nemici. Il giorno dopo i Greci chiesero una tregua affinché Achille piangesse Patroclo e facesse in suo onore magnifici spettacoli.