Aiuto x favore...mi serve x domani!

sirenetta
ciao,scusate sono nuova e non so come si fa...mi servirebbe qualcuno che mi aiutasse con una versione di latino...si chiama:le api e i fuchi,da fedro...è la seguente:

apes favos fecerant in alta quercu:fuci inertes dicebant favos esse suos.Lis deducta est ad forum,ut vespa iudicaret.Vespa,cum cognosceret pulcherrrime utrumque genus,aequam conditionem litigantibus proposuit:"Vestrum corpus simillimum est,et par est color ,ita ut res iuste venerit in dubium.Sed,ne meum iudicium peccet,accipite alveos et infundite vestrum opus in cellis, ut appareat,ex sapore mellis et forma favi,auctor favorum".Fuci recusant:apibus condicio placet.tunc vespa talem sententiam dixit:"Manifestum est non fucos sed apes favor fecisse.Quapropter restituo apibus eorum fructum.


vi prego aiutatemi...grazie 1000 =D

Risposte
Mario
Chiudo

italocca
di niente..;)

sirenetta
Grazie mille...sei stata molto gentile a rispondermi!Grazie davvero...kiss

italocca
ecco
Le api e i pecchioni, una vespa essendo (lor) giudice.
Le api avevano fatto i (lor) favi sopra una quercia alta; i pecchioni pigri dicevano che questi (favi) eran loro. La lite fu portata alla piazza (=al tribunale), una vespa essendo giudice. La quale conoscendo assai bene l'una e l'altra razza, propose questo patto alle due parti: 'Il corpo (vostro) non è dissimile e il colore uguale, talchè la cosa a ragione è venuta al tutto in dubbio.
Ma, acciocchè la mia coscienza non erri per ignoranza, prendete degli alveari e versate l'opera (vostra) nelle cere, acciocchè dal sapore del miele e dalla forma del favo l'autore di questi (favi) di cui si tratta al presente, appaia.' I pecchioni ricusano, il patto piace (invece) alle api. Allora quella pronunziò una sentenza così fatta: 'È manifesto chi non possa (fare il miele), e chi (l')abbia fatto; per la cui cosa io restituisco le api il loro prodotto.'
Avrei passato questa favolo sotto silenzio, se i pecchioni non avessero rifiutato la fede pattuita (=il patto proposto dalla vespa).


scusami ho sbagliato

questa è quella giusta

Le api avevano fatto i favi su un'alta quercia; i fuchi, buoni a nulla, dicevano che erano i loro. La lite fu portata in tribunale, giudice fu la vespa. Questa, conoscendo benissimo la razza di entrambi, presentò alle due parti la seguente proposta: "Il vostro corpo non è dissimile e uguale è il colore, quindi ben a ragione il caso è dubbioso. Ma perché io, scrupolosa come sono, non sbagli per mancanza di cautela, prendete queste arnie e versate il frutto del vostro lavoro nelle celle, in modo che dal sapore del miele e dalla forma del favo appaia chi sia l'autore dei favi, su cui ora si discute". I fuchi rifiutano, alle api invece la condizione piace. Allora la vespa pronunziò la seguente sentenza: "È palese chi non può farli e chi li ha fatti. Perciò restituisco alle api il loro prodotto". Avrei passato sotto silenzio questa favola, se i fuchi non avessero ricusato di stare ai patti.

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