Aiuto con la versione (269949)

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La versione è questa: Post viginti deinde annos Veientani rebellabant. Dictator contra ipsos mittitur Furius Camillus, qui primum eos vincebat proelio, mox etiam longa obsidione capiebat Veium, tam antiquam quam divitem civitatem. Post eam capiebat et Faliscos, non minus nobilem civitatem. Sed commovetur ei invidia, quia praeda male ab eo duce dividebatur, damnaturque ob eam causam et expellitur civitate.
Statim Galli Senones ad urbem veniunt et victos Romanos undecimo miliario a Roma apud flumen Alliam persequuntur atque urbem occupant. Propter obsidionem iam Romani fame laborabant, constituebant tum aurum eis dare, quod Galli accipiebant et recedebant. Sed a Camillo, qui in vicina civitate exulabat, Galli gravissime vincuntur.

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Poi dopo vent'anni i Veientani si ribellavano. Contro di loro viene mandato in qualità di dittatore Furio Camillo, il quale in un primo momento li sconfiggeva in battaglia, poi con un lungo assedio conquistava anche Veio, città tanto antica quanto ricca. Dopo di essa (riferito a Veio) conquistava anche Falerii, città non meno illustre. Ma gli viene provocata contro la malevolenza, poiché da quel generale il bottino veniva diviso male, e per quel motivo viene condannato e cacciato dalla città. Subito i Galli Senoni giungono presso la città e inseguono i Romani, sconfitti a undici miglia da Roma presso il fiume Allia, e occupano la città. A causa dell'assedio i Romani soffrivano ormai la fame, decidevano allora di dar loro (riferito ai Galli) dell'oro, che i Galli accettavano e si ritiravano. Ma i Galli vengono sconfitti assai pesantemente da Camillo, che viveva esule in una città vicina.
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