Aiuto con delle versioni

DJackR
Ragazzi sto qui per allegarvi 3 versioni , la 17/18/19 (notare bene: il continuo della 19 si trova nel secondo allegato) vorrei ringraziarvi in anticipo per il meraviglioso lavoro che fate.Vorrei riceverle entro domani pomeriggio massimo. Grazie ancora una volta Mattia.

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ShattereDreams
Un dono esclusivo per l'uomo

Tra tutti gli animali, gli uomini primeggiano. Infatti niente è meglio della ragione, niente è più eccelso, niente più divino. Quando Giove creò gli animali, concessi ad alcuni la forza, ad altri l'agilità, ad altri le ali. Al solo uomo non diede nessuna di queste doti. L'uomo, che era rimasto nudo, si lamentò della cosa: «Non hai tralasciato nessuno se non me: agli altri hai dato una qualche difesa contro i pericoli, a me solo non hai dato nessun aiuto». Giove rispose piuttosto adirato: «Questo non è vero. A nessuno ho dato un dono più grande. Tu infatti hai avuto la ragione, della quale nulla è più utile sia presso gli dei che presso gli uomini. La quale ragione è più potente di ogni forza e più veloce di ogni volo. Senza dubbio il possesso di nessuna cosa è più utile del possesso della ragione». Allora l'uomo apprezzò il dono di Giove e lo ringraziò.

Fauna selvatica dell'Italia

In Italia i pericoli della caccia sono meno gravi che in Africa. Nelle nostre regioni né grandi leoni, né serpenti velenosi procurano ai cacciatori una morte orribile. Orsi, né grossi, né feroci, vivono solo nelle Alpi. Più feroce dell'orso è il lupo, terribile più in inverno che in estate: infatti sui monti non trova nessun cibo. Inoltre nei boschi più fitti vivono anche i cinghiali. I cani aggrediscono la volpe, temono il cinghiale: la volpe infatti è più astuta ma meno forte dei cani da caccia; invece i cinghiali lacerano con i denti affilatissimi le membra dei cani e buttano a terra i cacciatori molto imprudenti. Ma i cacciatori non hanno paura di niente, sopportano tutto con animo sereno: la passione per la caccia è infatti più ardente della paura.

Aggiunto 21 minuti più tardi:

Un leggendario eroe greco

Achille, figlio di Teti e Peleo e comandante dei Mirmidoni, fu il più forte di tutti i Greci. Tra i boschi dei monti ebbe come maestro Chirone, il più saggio dei Centauri. La sua vita fu brevissima, ma famosissima. Quando scoppiò la guerra di Troia, Ulisse portò via Achille dalla reggia di Licomede, in cui il giovane si nascondeva con abiti femminili. Durante la guerra di Troia si procurò una grandissima gloria: infatti nelle battaglie nessuno degli uomini Greci fu più valente, nessuno più coraggioso. Achille infatti conquistò moltissime città e mise in fuga più nemici rispetto agli altri comandanti dei Greci. Infine sconfisse Ettore, il più forte tra i comandanti Troiani; ma poco dopo Apollo uccise l'illustrissimo giovane con una freccia. In Greci non furono mai in una tristezza più grande che dopo la morte di Achille, poiché nessuno lo eguagliava in valore.


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