Voi Ch'Ascoltate In Rime Sparse Il Suono,Petrarca,Canzoniere. ANALISI TESTO

micam21
Testo:
Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond'io nudriva 'l core
in sul mio primo giovenile errore
quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono,
del vario stile in ch'io piango e ragiono
fra le vane speranze e 'l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono.
Ma ben veggio or sì come al popol tutto
favola fui gran tempo, onde sovente
di me medesmo meco mi vergogno;
e del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto,
e 'l pentersi, e 'l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno.

1. Quale giudizio esprime Petrarca sull'amore giovanile e sulle sue poesie in volgare? Rispondi con precisi riferimenti al testo.

2. Ricostruisci le conseguenze che il di Petrarca ha avuto nei rapporti con gli altri.

3. Spiega la riflessione con cui si conclude il sonetto,in particolare cogli il rapporto fra la vergogna,il pentimento e la consapevolezza della fugacità dei beni terreni.

4. Petrarca nel suo sonetto usa sia il tempo passato e sia il tempo presente. Nel testo c'è una netta divisione (per esempio prima tutti al passato,poi tutti al presente) o se c'è un'alternanza fra i due tempi. Spiega il motivo di questa scelta.

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felipe
4) Il bilancio tratto nel sonetto è un confronto tra la vita passata, il tempo dell'errore, e la presente, il tempo del pentimento, per cui è essenziale e significativa nella poesia l'oscillazione dei tempi verbali, fra il passato e il presente. Fin dal sonetto del libro Petrarca mette in primo piano quella dimensione del tempo che è centrale nella sua poesia. Del tempo Petrarca sente angosciamente il fluire, che trascina con sè tutte le cose.

2)Nel sonetto chiarisce il senso dell'aggettivo 'giovanile' a cui si accoppia 'errore': la gioventù è appunto il tempo del 'vaneggiar', del correre dietro alle cose vane.

3) L'ultima terzina sintetizza il bilancio negativo, con un'implacabile concatenazione logica: l'amore è stato un 'vaneggiare', una follia nel seguire cose vane; il frutto che ne è derivato è la vergogna;conseguenza di questa è il pentimento, e del pentimento, a sua volta, la lucida consapevolezza della vanità di tutte le cose.
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