Urgentee...
mi potete dire la descrizione del carettere del innominato dei promessi sposi
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L'Innominato è una delle figure psicologicamente più complesse e interessanti del romanzo. Personaggio storicamente esistito nel quale l'autore fa svolgere un dramma spirituale che affonda le sue radice nei meandri dell'animo umano. L'Innominato, figura malvagia la cui malvagità più che ripugnanza forse incute rispetto, è il potente cui Don Rodrigo si rivolge per attuare il piano di rapire Lucia. In preda a una profonda crisi spirituale, l'Innominato scorge nell'incontro con Lucia un segno, una luce che lo porta alla conversione; solo in un animo simile, incapace di vie di mezzo, una crisi interiore può portare a una trasformazione integrale. Durante la famosa notte in cui Lucia è prigioniera nel castello, la disperazione dell'Innominato giunge al culmine, tanto da farlo pensare al suicidio, ma ecco che il pensiero di Dio e le parolo di Lucia lo salvano e gli mostrano la via della misericordia e del perdono.
L'Innominato può essere collocato all'interno del gruppo dei personaggi "tutti d'un pezzo", coerenti nel bene come nel male, capaci di resistere alle contingenze e alle suggestioni del momento; dei personaggi, insomma, che si muovono nella dimensione del sublime, a differenza degli altri che restano al livello del mediocre.
Si tratta quindi di un personaggio doppiamente sublime, in cui si incarna e prende vita un cozzo prodigioso fra le tenebre più assolute e la luce più dirompente, in cui si svolge un contrasto tra poli opposti di sapore tipicamente romantico.
Lo scrittore non rappresenta direttamente con narrazione analitica la prima parte della vita dell'Innominato, limitandosi a esporne un succinto estratto, ma sicuramente essa, se distesamente svolta, sarebbe apparsa permeata di qualità tali da attirare la stupita attenzione e a volte addirittura la simpatia dei lettori, perplessi per la crudeltà intrinseca delle opere compiute dal personaggio, ma costretti all'ammirazione dovendone constatare la lealtà, la schiettezza e la sincerità nell'uso dei mezzi. L'Innominato infatti, postosi come fine l'arbitrio e la violenza, agiva in questo senso in modo affatto scoperto, con mezzi brutali ma manifesti, mettendosi in guerra contro tutti e per cominciare contro le autorità e la classe dominante da cui egli stesso discendeva e da cui traeva la prima origine della sua potenza.
Fonte : https://www.skuola.net/manzoni/personaggi-promessi-sposi/innominato.html
L'Innominato può essere collocato all'interno del gruppo dei personaggi "tutti d'un pezzo", coerenti nel bene come nel male, capaci di resistere alle contingenze e alle suggestioni del momento; dei personaggi, insomma, che si muovono nella dimensione del sublime, a differenza degli altri che restano al livello del mediocre.
Si tratta quindi di un personaggio doppiamente sublime, in cui si incarna e prende vita un cozzo prodigioso fra le tenebre più assolute e la luce più dirompente, in cui si svolge un contrasto tra poli opposti di sapore tipicamente romantico.
Lo scrittore non rappresenta direttamente con narrazione analitica la prima parte della vita dell'Innominato, limitandosi a esporne un succinto estratto, ma sicuramente essa, se distesamente svolta, sarebbe apparsa permeata di qualità tali da attirare la stupita attenzione e a volte addirittura la simpatia dei lettori, perplessi per la crudeltà intrinseca delle opere compiute dal personaggio, ma costretti all'ammirazione dovendone constatare la lealtà, la schiettezza e la sincerità nell'uso dei mezzi. L'Innominato infatti, postosi come fine l'arbitrio e la violenza, agiva in questo senso in modo affatto scoperto, con mezzi brutali ma manifesti, mettendosi in guerra contro tutti e per cominciare contro le autorità e la classe dominante da cui egli stesso discendeva e da cui traeva la prima origine della sua potenza.
Fonte : https://www.skuola.net/manzoni/personaggi-promessi-sposi/innominato.html
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Risposte
io l'ho messa :-D
Ricordo che va messa sempre la fonte da cui si ricavano le informazioni, è una delle regole del forum.
ciao Laura!
ciao Laura!
L'Innominato è un personaggio letterario de' I promessi sposi chiamato così per il nome sconosciuto. L'Innominato è una delle figure psicologicamente più complesse e interessanti del romanzo. Personaggio storicamente esistito nel quale l'autore fa svolgere un dramma spirituale. L'Innominato, figura malvagia la cui malvagità più che ripugnanza forse incute rispetto, è il potente a cui don Rodrigo si rivolge per attuare il piano di rapire Lucia Mondella.
In preda a una profonda crisi spirituale, l'Innominato scorge nell'incontro con Lucia un segno, una luce che lo porta alla conversione; solo in un animo simile, senza vie di mezzo, una crisi interiore può portare a una trasformazione completa.La scelta di Manzoni del personaggio per attuare la conversione non è certamente casuale: infatti solo un uomo di una grandissima bontà come il cardinale può redimere l'Innominato. I due personaggi si possono descrivere, per certi aspetti, come opposti. Dopo la conversione l'Innominato cambia completamente e coglie al volo l'occasione per far del bene in maniera proporzionata al male che aveva fatto.
Il personaggio dell'Innominato e il suo "castello a cavaliere di una valle angusta e uggiosa" con la relativa ambientazione (capitolo XX) richiamano le tetre, cupe immagini del romanzo gotico del Settecento in cui era solitamente presente la figura della giovane innocente perseguitata da un tiranno malvagio, eroe del male.
In preda a una profonda crisi spirituale, l'Innominato scorge nell'incontro con Lucia un segno, una luce che lo porta alla conversione; solo in un animo simile, senza vie di mezzo, una crisi interiore può portare a una trasformazione completa.La scelta di Manzoni del personaggio per attuare la conversione non è certamente casuale: infatti solo un uomo di una grandissima bontà come il cardinale può redimere l'Innominato. I due personaggi si possono descrivere, per certi aspetti, come opposti. Dopo la conversione l'Innominato cambia completamente e coglie al volo l'occasione per far del bene in maniera proporzionata al male che aveva fatto.
Il personaggio dell'Innominato e il suo "castello a cavaliere di una valle angusta e uggiosa" con la relativa ambientazione (capitolo XX) richiamano le tetre, cupe immagini del romanzo gotico del Settecento in cui era solitamente presente la figura della giovane innocente perseguitata da un tiranno malvagio, eroe del male.