TESTO RIFLESSIVO
testo riflessivo : per essere autonomi, forti, non spaventarti all'idea di sbagliare, bisogna avere fiducia a se stessi, voler provare, porsi obiettivi anche ambiziosi, correre qualche rischio; ti è mai capitato, per esempio, che i tuoi genitori ti abbiano aiutato permettendoti di commettere qualche sbaglio, ma comunicandoti in questo modo la loro fiducia interna, la loro capacità di credere nelle tue azioni? Ti hanno mai detto: non inporta, questa volta hai sbagliato, ma la prossima andrà meglio. C'è la puoi fare.mi potete aiutare ???
Risposte
Le certezze che uno può avere nella vita sono davvero poche, ma una è certa quanto la morte: nessuno vive senza fare errori.
Ognuno di noi, dal più inconsapevole bambino al più grande stratega o santo, commette nella sua vita degli sbagli e ha, in uno o più momenti della sua esistenza, il dubbio su come agire. Poche cose sono certe come la fallibilità di ciascuno di noi, ma se questo bastasse a spaventarci non agiremmo mai, aspetteremmo di "essere vissuti" anzichè vivere.
Non oseremmo nemmeno compiere i gesti più banali, figuriamoci le grandi imprese o i progetti ambiziosi.
Eppure l'uomo aspira sempre, o almeno dovrebbe farlo, a qualcosa di "grande".
A far avverare questi folli progetti è la sicurezza in se stessi, la voglia di mettersi in gioco e di assumersi i propri rischi pur di tentare un sogno.
Bisogna innanzitutto credere in se stessi, pensare che ciò che desideriamo non è al di là delle nostre possibilit e che, se dovessimo cadeere, ci si può semrpe rialzare e ricominciare.
E' così che ci hanno insegnato i nostri genitori, fin da quando abbiamo fatto i primi passi, e quindi le rime cadute, che loro accoglievanoc on un "non fa niente, puliamo le ginocchia e riprova". In fondo è grazie a questa teoria e fiducia infusa che abbiamo fatto la prima corsa, la prima pedalata senza rotelle, la prima gara.
Forse eravamo più certi dell'amore incondizionato dei nostri genitori quando eravamo piccoli, quando non c'erano i battibecchi e le litigate dell'adolescenza, quando forse anche loro erano più disposti a dirci che avevamo ragione.
Eppure,a nceh recentemente, in un'occasione, ho potuto risentire quel senso di fiducia nei mei confronti; è difficile che io mic onfidi con i miei genitori, ma quando, l'anno scorso,......
e qui puoi inventare o di uan tua scelta di andare a fare l'anno di volontario nell'esercito una volta finita la scuola con la benedizione dei tuoi
oppure del loro sostegno in occasione di uno sciopero nel quale tu credevi ......
Ognuno di noi, dal più inconsapevole bambino al più grande stratega o santo, commette nella sua vita degli sbagli e ha, in uno o più momenti della sua esistenza, il dubbio su come agire. Poche cose sono certe come la fallibilità di ciascuno di noi, ma se questo bastasse a spaventarci non agiremmo mai, aspetteremmo di "essere vissuti" anzichè vivere.
Non oseremmo nemmeno compiere i gesti più banali, figuriamoci le grandi imprese o i progetti ambiziosi.
Eppure l'uomo aspira sempre, o almeno dovrebbe farlo, a qualcosa di "grande".
A far avverare questi folli progetti è la sicurezza in se stessi, la voglia di mettersi in gioco e di assumersi i propri rischi pur di tentare un sogno.
Bisogna innanzitutto credere in se stessi, pensare che ciò che desideriamo non è al di là delle nostre possibilit e che, se dovessimo cadeere, ci si può semrpe rialzare e ricominciare.
E' così che ci hanno insegnato i nostri genitori, fin da quando abbiamo fatto i primi passi, e quindi le rime cadute, che loro accoglievanoc on un "non fa niente, puliamo le ginocchia e riprova". In fondo è grazie a questa teoria e fiducia infusa che abbiamo fatto la prima corsa, la prima pedalata senza rotelle, la prima gara.
Forse eravamo più certi dell'amore incondizionato dei nostri genitori quando eravamo piccoli, quando non c'erano i battibecchi e le litigate dell'adolescenza, quando forse anche loro erano più disposti a dirci che avevamo ragione.
Eppure,a nceh recentemente, in un'occasione, ho potuto risentire quel senso di fiducia nei mei confronti; è difficile che io mic onfidi con i miei genitori, ma quando, l'anno scorso,......
e qui puoi inventare o di uan tua scelta di andare a fare l'anno di volontario nell'esercito una volta finita la scuola con la benedizione dei tuoi
oppure del loro sostegno in occasione di uno sciopero nel quale tu credevi ......