TEMA URGENTE DI ITALIANO

missy__
Dopo aver commentato le espressioni che Manzoni utilizza per presentare Don Abbondio, rifletti sulla figura del curato e se, a tuo avviso, le sue caratteristiche possono essere considerate ancora attuali.
«Don Abbondio (il lettore se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone. Ma, fin dai primi suoi anni, aveva dovuto comprendere che la peggior condizione, a quei tempi, era quella d’un animale senza artigli e senza zanne, e che pure non si sentisse inclinazione d’esser divorato»
«Il nostro Don Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s’era dunque accorto, prima ancora di toccar gli anni della discrezione, d’esser, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro»



BUON POMERIGGIO questo è quanto sono riuscita a scrivere, non mi viene in mente altro, potreste correggere e aggiungere qualcosa per quanto riguarda il carattere di don abbondio nelle persone di oggi

Nei Promessi Sposi Alessandro Manzoni ambienta le vicende nel XVII secolo, mettendo in risalto non solo gli avvenimenti storici ma anche i modi di vivere e le opinioni. Secondo lo scrittore, dunque la verità storica doveva essere integrata con le vicende dei personaggi inventati. L’invenzione però doveva mantenersi alla realtà, cioè fondarsi su un criterio di verosimiglianza. Nel romanzo sono tanti i personaggi che Manzoni descrive soffermandosi sui tratti principali di ciascun di essi e sui diversi moti che ne determinano azioni e atteggiamenti. I personaggi sono classificabili in due categorie: gli oppressi e gli oppressori. Alla prima appartengono i protagonisti, Renzo e Lucia; alla seconda don Rodrigo e l’innominato. Gli uni e gli altri si avvalgono di aiutanti che appartengono alla sfera religiosa: quelli positivi sono fra Cristoforo e il cardinale Borromeo, mentre appaiono negativi don Abbondio, complice del male per paura, e Gertrude, la monaca di Monza, complice perché priva della forza morale necessaria a ribellarsi.
Il primo personaggio che incontriamo è don Abbondio: è il curato del paese di Renzo e Lucia, colui che all’inizio della vicenda dovrebbe celebrare il matrimonio dei due popolani. L’autore, nel primo capitolo, non si sofferma sull’aspetto fisico ma, ci fornisce scarne informazioni anagrafiche, fra cui l’età, circa sessant’anni. In seguito all’incontro coi bravi descrive l’interiorità del personaggio. Non è un uomo coraggioso e dimostra in moltissime occasioni la sua codardia, motivi per il quale è divento sacerdote, dunque non per vocazione ma, per opportunismo. I sacerdoti dell’epoca entravano a far parte di una classe sociale riverita e forte che permetteva loro di vivere una vita tranquilla e agiata, pertanto don Abbondio rappresentava la negazione dello spirito sacerdotale. Il curato in qualunque contrasto mantiene la neutralità, non si oppone mai ai potenti e mostra verso i deboli il suo carattere meschino; ne è un esempio il dialogo con Renzo nel II capitolo, nel quale il curato, per raggirarlo, parla in latino ragion per cui agisce in maniera disonesta approfittando dell’ignoranza di Renzo. Il carattere di don Abbondio viene descritto anche attraverso alcune similitudini che sono rimaste molto celebri. La prima è una similitudine con un animale:
«Don Abbondio (il lettore se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone. Ma, fin dai primi suoi anni, aveva dovuto comprendere che la peggior condizione, a quei tempi, era quella d’un animale senza artigli e senza zanne, e che pure non si sentisse inclinazione d’esser divorato».
La seconda similitudine paragona don Abbondio ad un oggetto inanimato, ad un vaso di terracotta, che trasportato insieme a molti vasi di ferro, rischia di frantumarsi:
«Il nostro Don Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s’era dunque accorto, prima ancora di toccar gli anni della discrezione, d’esser, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro».
Nei Promessi Sposi i personaggi importanti per lo svolgimento della vicenda, incarnano vizi e virtù presenti ancora oggi nella nostra società. Uno tra questi è esattamente don Abbondio, che fin
dal principio dimostra viltà verso i potenti e la sua dedizione ai beni materiali, che sembra rappresentare il modo di agire della maggior parte delle persone del XXI secolo. Sono persone delle quali è difficile fidarsi, che potrebbero spifferare qualcosa di celato e cupo se sottoposto a delle minacce, pertanto molti preferisco assecondare, piuttosto che contrastare l’ altrui invadenza.

Miglior risposta
eleo
Doppio: https://forum.skuola.net/italiano/aiuto-correzione-tema-mi-serve-per-lunedi-294029.html chiudo.
Miglior risposta
Questa discussione è stata chiusa