Tema su pascoli

alfa2003
pascoli

Risposte
carlotta sara
http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Pascoli

mitraglietta
citare le fonti no, vero? è reato citarle, e poi di un sito nostro concorrente. :drop

con la sezione personalizzata sugli appunti che abbiamo noi di pascoli, andate a scegliere quegli appunti dei nostri concorrenti. :no

michaeljacksondebest
La poesia pascoliana è da un lato ancora in parte legata al naturalismo, come dimostra, ad esempio, il fatto che egli era molto scrupoloso nella descrizione della fauna e della flora, ma è di molto prevalente il nuovo aspetto irrazionale e simbolistico; tra questi simboli il più importante è quello della "casa-nido". Essa è una cellula accogliente all'interno ma piena di spine all'esterno (proprio come i nidi degli uccelli) e simboleggia protezione, amore, e più in generale gli affetti familiari; la figura che rappresenta il nido è la madre e a lei è collegata l'immagine della culla. La famiglia e la casa sono "come un nido caldo, chiuso, segreto, raccolto in una sua esistenza senza rapporti con l'esterno, ma brulicante di complici intimità, di istinti e di aspetti viscerali" . Questa concezione positiva della casa come ambiente che protegge l'uomo deriva, però, da un contesto negativo: le crudeltà, le ingiustizie e i lutti del mondo devono rimanere esterni a questo rifugio, e le persone che lo abitano devono essere unite contro i continui pericoli che incombono. Il più grande di essi è la dispersione della famiglia che può essere causata dalla morte o dall'abbandono di uno dei suoi componenti (Pascoli si sentì tradito dalla sorella Ida quando lasciò la casa per sposarsi). "Nel mondo simbolico-ideologico- pascoliano la relazione fondamentale è fra un obbligo inderogabile, la fedeltà al "nido" custodito dall’inflessibile presenza dei morti, e un divieto assoluto: l'abbandono del "nido", la costruzione di un nuovo "nido", l'accettazione del mondo, di ciò che è esterno, violento e caotico" .
Fuori da questo ambiente ovattato, protetto, non si può vivere serenamente, è per questo che le poesie del Pascoli non trattano mai della vita di paese e delle relazioni sociali, trattano invece della campagna ad imitazione del poeta latino Virgilio, osservandola con occhi di bambino; ma essa non ha più nulla di positivo, si popola di ombre, di minacce e di presenze oniriche che la rendono inquietante.
Questo legame e la nostalgia quasi maniacale per la sua famiglia e per l'infanzia furono i motivi per i quali il Pascoli si chiuse al mondo esterno e si angosciò per la morte.
Il discorso fatto sulla "casa-famiglia-nido" può essere esteso senza pericoli di artificiosità alla patria e al cimitero: "La madre e il nido familiare si trasformano a poco a poco per transfert nella dimensione della nazione, specularmente ripetendo le uguali vicende patetiche di abbandono come strazio e dolore, di separazione dal nido come male e colpa, e come origine di ogni affanno e di ogni fatica del cuore

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