Tema- Destino già prestabilito dalla provvidenza divina?
Salve non riesco a fare questo tema per domani:Il famossisimo "Addio,monti..." attraverso i pensieri di Lucia,Manzoni vuole dimostrare che il destino dell'uomo non è nelle sue mani,ma in quelle della Provvidenza divina.Tu che ne pensi?
Miglior risposta
credo che sei andato fuori traccia, tu non devi soffermarti sul capitolo dell'Addio ai monti, ma devi dire se secondo te il destino può esser cambiato dall'esser umano o è già prestabilito dalla provvidenza divina.
Ecco a te una mia piccola bozza:
Nella società odierna molti sono coloro che, proprio come dimostra Manzoni nell'Addio ai monti, affermano che il destino dell'essere umano è segnato dalla provvidenza divina. Infatti, quest'ultima interviene attivamente nelle vicende terrestri e rientra tra i presupposti di ogni religione: altrimenti non avrebbero senso le preghiere, i sacrifici, i riti propiziatori ecc.. Ma che il destino sia frutto solamente della provvidenza è un'affermazione che non condivido pienamente in quanto la provvidenza divina è il mezzo per il quale Dio governa ogni cosa nell'universo, quindi si afferma che Dio ha il controllo completo su ogni cosa. Secondo me invece il destino può essere cambiato poiché esso è inerente alle caratteristiche umane, ovverosia ciascuno è artefice della propria sorte, del proprio destino ed è responsabile protagonista delle proprie azioni. Quindi io sostengo che è pur vero che ognuno di noi ha un destino già "prestabilito" dalla provvidenza divina, dal fato; ma affermo anche che ogni essere umano è in grado di cambiare questo "destino prestabilito", quindi nonostante il fato preordini la vita di ogni uomo, quest'ultimo può liberamente agire prevedendo il proprio destino, magari ricorrendo alla divinazione, e quindi adeguando, per evitare i mali previsti, i suoi comportamenti a quanto gli riserva il destino.
ciao Laura!
Ecco a te una mia piccola bozza:
Nella società odierna molti sono coloro che, proprio come dimostra Manzoni nell'Addio ai monti, affermano che il destino dell'essere umano è segnato dalla provvidenza divina. Infatti, quest'ultima interviene attivamente nelle vicende terrestri e rientra tra i presupposti di ogni religione: altrimenti non avrebbero senso le preghiere, i sacrifici, i riti propiziatori ecc.. Ma che il destino sia frutto solamente della provvidenza è un'affermazione che non condivido pienamente in quanto la provvidenza divina è il mezzo per il quale Dio governa ogni cosa nell'universo, quindi si afferma che Dio ha il controllo completo su ogni cosa. Secondo me invece il destino può essere cambiato poiché esso è inerente alle caratteristiche umane, ovverosia ciascuno è artefice della propria sorte, del proprio destino ed è responsabile protagonista delle proprie azioni. Quindi io sostengo che è pur vero che ognuno di noi ha un destino già "prestabilito" dalla provvidenza divina, dal fato; ma affermo anche che ogni essere umano è in grado di cambiare questo "destino prestabilito", quindi nonostante il fato preordini la vita di ogni uomo, quest'ultimo può liberamente agire prevedendo il proprio destino, magari ricorrendo alla divinazione, e quindi adeguando, per evitare i mali previsti, i suoi comportamenti a quanto gli riserva il destino.
ciao Laura!
Miglior risposta
Risposte
Grazie Laura!
Alla fine dell'ottavo Capitolo dei Promessi Sposi,Manzoni realizza una descrizione paesaggistica e dei sentimenti di Lucia di grande affetto:l'addio ai monti.Lucia pensa al paesaggio che sta abbandonando e data la sua grande malinconia anche l'ambiente trasmette tristezza,sottolineando il suo stato d'animo.Nella Descrizione,Manzoni ritrae tutti i minimi dettagli dell'ambiente circostante,perchè Lucia sta lasciando alle spalle qualcosa di veramente amato. Nell'addio ai monti,i pensieri e le riflessioni sono attribuiti a Lucia,ma in realtà è Manzoni che riflette su come sia difficile lasciare la propria terra senza sapere cosa si troverà nella nuova,senza nessun appoggio.(Non so se è inerente alla traccia,solo questo mi è venuto in mente)
Chiara cità sempre le fonti, in questo caso la fonte della tua risposta è questa: https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20110529031936AALEhY4. Inoltre ricorda che non puoi citare i siti concorrenti come questo. Le prossime volte leggi il regolamento!!!
Grazie.
Grazie.
sono d'accordo con gio
ora ci provo
Aggiunto 2 minuti più tardi:
- osservare ed analizzare bene il testo, leggendolo con attenzione più volte; porsi delle domande, che potranno costituire il nucleo dello svolgimento; determinarne i limiti, lo scopo, gli aspetti e le vie da seguire. Buttare giù appunti, episodi da collegare fra loro, descrizioni (non meticolose che rischiano di stancare) e non importa se risultano intellegibili solo a noi stessi.
- Meditare sul primo abbozzo tracciato ampliandolo e dando consistenza agli appunti. Le idee passano al vaglio, si scartano, si sistemano, si configurano meglio. Dal disordine iniziale di uno schema si profila un nucleo che costituirà l' introduzione, un corpo, ossia il vero e proprio sviluppo centrale, una conclusione, destinata a tirare le somme. Per ciascuna delle tre parti, bisogna procedere ad una disposizione gerarchica dei pensieri-base e di quelli dipendenti da questi.
- Scrivere per esteso gli appunti raccolti, dando loro una forma completa e rendendo così comprensibili le note dello schema.
- La correzione è l' ultima fase del lavoro di composizione, si eliminano le contraddizioni, le ripetizioni di concetto, le divagazioni inutili, il tema va riletto come se fosse un lavoro altrui quindi con spirito di autocritica.
Aggiunto 2 minuti più tardi:
- osservare ed analizzare bene il testo, leggendolo con attenzione più volte; porsi delle domande, che potranno costituire il nucleo dello svolgimento; determinarne i limiti, lo scopo, gli aspetti e le vie da seguire. Buttare giù appunti, episodi da collegare fra loro, descrizioni (non meticolose che rischiano di stancare) e non importa se risultano intellegibili solo a noi stessi.
- Meditare sul primo abbozzo tracciato ampliandolo e dando consistenza agli appunti. Le idee passano al vaglio, si scartano, si sistemano, si configurano meglio. Dal disordine iniziale di uno schema si profila un nucleo che costituirà l' introduzione, un corpo, ossia il vero e proprio sviluppo centrale, una conclusione, destinata a tirare le somme. Per ciascuna delle tre parti, bisogna procedere ad una disposizione gerarchica dei pensieri-base e di quelli dipendenti da questi.
- Scrivere per esteso gli appunti raccolti, dando loro una forma completa e rendendo così comprensibili le note dello schema.
- La correzione è l' ultima fase del lavoro di composizione, si eliminano le contraddizioni, le ripetizioni di concetto, le divagazioni inutili, il tema va riletto come se fosse un lavoro altrui quindi con spirito di autocritica.
Ciao,
essendo un tema in cui esponi le tue opinioni personali, devi provare a creare tu una bozza e successivamente noi ti aiuteremo con le correzioni.
Ciao,
Giorgia.
essendo un tema in cui esponi le tue opinioni personali, devi provare a creare tu una bozza e successivamente noi ti aiuteremo con le correzioni.
Ciao,
Giorgia.