Social network (74385)
ragazzi devo fare un tema sui social network e sono ancora a zero come devo fare???
Aggiunto 30 minuti più tardi:
grazie :D
Aggiunto 30 minuti più tardi:
grazie :D
Miglior risposta
Internet sta conoscendo un'evoluzione, una sorta di salto di paradigma. Una sorta di maturazione, secondo alcuni, delle prerogative di Internet sin dalla sua nascita.
Mentre nell'epoca antecedente a Internet erano dei professionisti a produrre musica, letteratura, saggi scientifici, giornali, video, oggi sono gli internauti stessi a mettere in Rete notizie, canzoni, testi, messaggi audio, voci enciclopediche, video e libri.
Il Web odierno pullula di blog, se ne contano ormai nel mondo oltre 50 milioni. Sono una sorta di diario online, una piattaforma facile da utilizzare anche da chi non ha dimestichezza con la tecnologia. Tramite i blog chiunque può esprimere pensieri, idee e punti di vista e pubblicare scritti di vario genere, commentati poi dai lettori. Alcuni di questi diari hanno avuto un tale successo, anche in Italia, da portare i loro curatori alla ribalta delle cronache.
Attraverso social-network come YouTube e MySpace milioni di persone, per lo più giovani e giovanissimi, pubblicano i loro profili, le loro pagine Web personali, i loro video.
In Italia e nel mondo stiamo assistendo al successo esplosivo di Facebook, un sito nato per rimettere in contatto vecchi compagni di scuola, che si è rivelato invece uno strumento duttile, dalle potenzialità ancora inesplorate, molto utile, oltre che per favorire la socializzazione di giovani ed adolescenti, anche per sostenere iniziative politiche, culturali e umanitarie.
Stiamo assistendo a una trasformazione epocale, una rivoluzione che sta mettendo a soqquadro l'intera industria culturale.
Io credo si tratti di un mutamento positivo, che genererà molti altri cambiamenti a catena nella società del futuro.
Evitando la separazione netta fra produttore e consumatore, artista e pubblico, scrittore e lettore, esperto e dilettante, professore e studente, la nuova rivoluzione internettiana apre nuovi spazi di libertà e di democrazia. Lo scambio di idee, la varietà, la concorrenza, l'espressione facilitata persino dell'antagonismo e del dissenso possono contribuire a sviluppare una società più ricca e più giusta.
Già però si levano, soprattutto da parte degli esponenti dei media tradizionali, proteste e perplessità.
Si dice che il Web stia mettendo in difficoltà i grandi giornali, le televisioni, le pop-star, insomma l'establishment dell'industria della cultura, dello spettacolo e dell'intrattenimento.
Si lamenta che molti giornalisti, redattori, musicisti ed esperti vari stiano perdendo il proprio posto di lavoro o riducendo drasticamente i propri guadagni.
Le chat sono un pericolo per gli utenti più piccoli, alla mercé di adescatori e psicopatici, mentre i motori di ricerca, sempre più sofisticati, rappresentano un attentato alla nostra privacy.
Il Web fornisce informazioni inaffidabili incoraggia, sempre secondo i detrattori, il narcisismo più sbracato ed esibizionista, il pressappochismo, persino la peggiore stupidità e la violenza di individui isolati e delle masse.
Non a caso, - sostengono i censori delle nuove tecnologie -, i più ripugnanti atti di bullismo, filmati col telefonino, finiscono poi su YouTube o su qualche altro social-network simile, anzi proprio la possibilità di pubblicizzare le proprie azioni violente e insensate sembra la molla principale a compierle.
C'è senz'altro del vero in tutte queste critiche e recriminazioni, ma c'è soprattutto dell'esagerazione. Personalmente penso che il cambiamento generi insicurezza e che faccia paura soprattutto a coloro che fino a ieri godevano di privilegi indiscussi. È possibile che molti di coloro che oggi sono investiti di prestigio e autorità escano ridimensionati dalla rivoluzione epocale che stiamo vivendo. Sicuramente i prossimi anni vedranno una competizione economica sempre più serrata che selezionerà fatalmente anche su Internet i più forti, sperando anche che siano coloro che sanno produrre i contenuti migliori.
Nel frattempo molti utili correttivi possono esser introdotti a salvaguardia del diritto d'autore e della sicurezza dei più piccoli, per i quali, d'altra parte, già esistono dei filtri protettivi della navigazione. Internet abbisogna di una legislazione al passo con i tempi, che crei poche regole chiare che non intacchino la carica innovativa del nuovo mezzo.
D'altronde, l'industria culturale mi sembra aver già trovato dei nuovi business capaci di compensare, almeno parzialmente, le perdite attuali generate dal download indiscriminato di canzoni, film e libri, effettuato principalmente tramite i programmi di file sharing.
È infatti vero che forse mai come oggi cantanti, attori e registi hanno goduto, grazie alla Rete, di una così vasta popolarità. E mai gli autori hanno venduto un numero così elevato di libri. La popolarità, infine, porta denaro, attraverso passaggi televisivi, nuovi contratti e scritture e vendita di gadget (magliette, suonerie, videogame), ispirati a personalità o opere di successo.
Mentre nell'epoca antecedente a Internet erano dei professionisti a produrre musica, letteratura, saggi scientifici, giornali, video, oggi sono gli internauti stessi a mettere in Rete notizie, canzoni, testi, messaggi audio, voci enciclopediche, video e libri.
Il Web odierno pullula di blog, se ne contano ormai nel mondo oltre 50 milioni. Sono una sorta di diario online, una piattaforma facile da utilizzare anche da chi non ha dimestichezza con la tecnologia. Tramite i blog chiunque può esprimere pensieri, idee e punti di vista e pubblicare scritti di vario genere, commentati poi dai lettori. Alcuni di questi diari hanno avuto un tale successo, anche in Italia, da portare i loro curatori alla ribalta delle cronache.
Attraverso social-network come YouTube e MySpace milioni di persone, per lo più giovani e giovanissimi, pubblicano i loro profili, le loro pagine Web personali, i loro video.
In Italia e nel mondo stiamo assistendo al successo esplosivo di Facebook, un sito nato per rimettere in contatto vecchi compagni di scuola, che si è rivelato invece uno strumento duttile, dalle potenzialità ancora inesplorate, molto utile, oltre che per favorire la socializzazione di giovani ed adolescenti, anche per sostenere iniziative politiche, culturali e umanitarie.
Stiamo assistendo a una trasformazione epocale, una rivoluzione che sta mettendo a soqquadro l'intera industria culturale.
Io credo si tratti di un mutamento positivo, che genererà molti altri cambiamenti a catena nella società del futuro.
Evitando la separazione netta fra produttore e consumatore, artista e pubblico, scrittore e lettore, esperto e dilettante, professore e studente, la nuova rivoluzione internettiana apre nuovi spazi di libertà e di democrazia. Lo scambio di idee, la varietà, la concorrenza, l'espressione facilitata persino dell'antagonismo e del dissenso possono contribuire a sviluppare una società più ricca e più giusta.
Già però si levano, soprattutto da parte degli esponenti dei media tradizionali, proteste e perplessità.
Si dice che il Web stia mettendo in difficoltà i grandi giornali, le televisioni, le pop-star, insomma l'establishment dell'industria della cultura, dello spettacolo e dell'intrattenimento.
Si lamenta che molti giornalisti, redattori, musicisti ed esperti vari stiano perdendo il proprio posto di lavoro o riducendo drasticamente i propri guadagni.
Le chat sono un pericolo per gli utenti più piccoli, alla mercé di adescatori e psicopatici, mentre i motori di ricerca, sempre più sofisticati, rappresentano un attentato alla nostra privacy.
Il Web fornisce informazioni inaffidabili incoraggia, sempre secondo i detrattori, il narcisismo più sbracato ed esibizionista, il pressappochismo, persino la peggiore stupidità e la violenza di individui isolati e delle masse.
Non a caso, - sostengono i censori delle nuove tecnologie -, i più ripugnanti atti di bullismo, filmati col telefonino, finiscono poi su YouTube o su qualche altro social-network simile, anzi proprio la possibilità di pubblicizzare le proprie azioni violente e insensate sembra la molla principale a compierle.
C'è senz'altro del vero in tutte queste critiche e recriminazioni, ma c'è soprattutto dell'esagerazione. Personalmente penso che il cambiamento generi insicurezza e che faccia paura soprattutto a coloro che fino a ieri godevano di privilegi indiscussi. È possibile che molti di coloro che oggi sono investiti di prestigio e autorità escano ridimensionati dalla rivoluzione epocale che stiamo vivendo. Sicuramente i prossimi anni vedranno una competizione economica sempre più serrata che selezionerà fatalmente anche su Internet i più forti, sperando anche che siano coloro che sanno produrre i contenuti migliori.
Nel frattempo molti utili correttivi possono esser introdotti a salvaguardia del diritto d'autore e della sicurezza dei più piccoli, per i quali, d'altra parte, già esistono dei filtri protettivi della navigazione. Internet abbisogna di una legislazione al passo con i tempi, che crei poche regole chiare che non intacchino la carica innovativa del nuovo mezzo.
D'altronde, l'industria culturale mi sembra aver già trovato dei nuovi business capaci di compensare, almeno parzialmente, le perdite attuali generate dal download indiscriminato di canzoni, film e libri, effettuato principalmente tramite i programmi di file sharing.
È infatti vero che forse mai come oggi cantanti, attori e registi hanno goduto, grazie alla Rete, di una così vasta popolarità. E mai gli autori hanno venduto un numero così elevato di libri. La popolarità, infine, porta denaro, attraverso passaggi televisivi, nuovi contratti e scritture e vendita di gadget (magliette, suonerie, videogame), ispirati a personalità o opere di successo.
Miglior risposta
Risposte
Guarda qui per prendere spunto:
https://forum.skuola.net/italiano/aiuto-tema-sui-social-network-27899.html
https://www.skuola.net/prima-prova-maturita-2009/saggio-social-network-media.html
https://www.skuola.net/sicurezza/consigli-sicurezza-rete/guida-social-network-minori.html
cia ciao :hi :hi
prego :D
https://forum.skuola.net/italiano/aiuto-tema-sui-social-network-27899.html
https://www.skuola.net/prima-prova-maturita-2009/saggio-social-network-media.html
https://www.skuola.net/sicurezza/consigli-sicurezza-rete/guida-social-network-minori.html
cia ciao :hi :hi
prego :D