Sob, sob, sob!!!! help!!!!

Pinguina_93
ciao!!!! x doma mi servirebbe saper i riassunti di fantasticheria e di l'amante di gramigne di verga....aiuto!!!!
help
help
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se kualkuno ha qualcosa me lo dia
kiss
:lol:thx:dontgetit

Risposte
SuperGaara
Di niente ;)!

Pinguina_93
GRAZIE 1000!!!!!! xfetto!!!!!!
ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
KISS:love

SuperGaara
Facendo una ricerca in internet ho trovato questo, spero ti sia utile ;):

Fantasticheria
Il racconto che presenta l'esaltazione dei valori patriarcali è divisibile in quattro blocchi. I primi due contengono la risposta dell'autore alla domanda postagli dall'amica aristocratica. Il terzo è un'anticipazione dei personaggi che in seguito saranno presenti nei Malavoglia. L'ultimo è l'enunciazione dell'ideale dell'ostrica vale a dire l'eroico attaccamento dei miseri alla propria condizione e la celebrazione della rassegnazione coraggiosa al proprio destino. Al mondo aristocratico e raffinato della giovane dama, di cui l'autore era stato affascinato all'inizio della sua stagione creativa, il Verga contrappone il mondo degli umili e degli oppressi, con la loro vita semplice e povera ma più autentica perché fondata sulla rassegnazione eroica al proprio destino. Vita fatta di valori semplici, di sentimenti e di dolori autentici e non d'atteggiamenti convenzionali e falsi come la società aristocratica. Al mondo della città, caotico e turbinoso, in continua trasformazione, egli contrappone la società arcaica siciliana fatta sì di ritmi sempre uguali, di miseria e lavoro, di gerarchie immutabili, d'egoismi individuali, di violenza della natura, ma per questo più vera perché capace che accettare fino in fondo la durezza della lotta per la vita. Alle "irrequietudini del pensiero vagabondo" lo scrittore contrappone "i sentimenti miti, semplici che si succedono calmi, inalterati di generazione in generazione". Ma come esprimere questo mondo attraverso il canone dell'impersonalità secondo l'ottica verista? Nella novella il Verga lo spiega bene "Bisogna farsi piccini, chiudere tutto l'orizzonte fra due zolle e guardare col microscopio le piccole cause che fanno battere i piccoli cuori". In questo modo, adottando il punto di vista di chi vive quella realtà, la lontananza che separa il mondo borghese da quello dei poveri, è superata con la fantasticheria. La superiorità di classe che non permette d'immedesimarsi a fondo nei personaggi rappresentati, è superata attraverso il rimpicciolimento. In conclusione, si può affermare che questa novella-saggio, manifesto della poetica verista del Verga, è importante poiché, oltre ad introdurre ideali e canoni veristi quali il canone dell'impersonalità , la religione della famiglia e l'ideale dell'ostrica, rompe con tutti i temi presenti nella sua precedente produzione letteraria. Nella novella, infatti, come in quasi tutte le altre, presenti nella raccolta Vita da campi, sono superate le tematiche romantiche riguardanti amori aristocratici e si affermano temi fondamentali che hanno per oggetto il mondo delle plebi meridionali, mondo che in seguito sarà presente nel romanzo I Malavoglia.

Amante di Gramigna
La novella racconta la storia di una ragazza di nome Peppa che viene sconvolta da un'intensa passione per un bandito, che non ha mai visto e che si chiama Gramigna, il cui nome deriva da quello di un’erba selvatica. Abbandona quindi la casa e la madre, nonchè la possibilità di una vita agiata e di un matrimonio sereno con compare Tino, per seguire il bandito, dal quale non si separerà neanche dopo che Gramigna verrà imprigionato. Inutile è il tentativo della madre di sottrarre Peppa dalle braccia del bandito, in quanto quel sentimento di "tenerezza rispettosa, come l'ammirazione bruta della forza" trasforma Peppa in una "lupa", cioè una donna che segue solo l'istinto e la violenza.
Il tema della novella è il fatalismo, presente in quasi tutte le novelle di Verga: in questo caso la protagonista plagiata accetta tutto ciò che il destino ineluttabile le recherà, a condizione di poter vedere l’uomo di cui è innamorata.
La novella è preceduta da una prefazione dedicata a Farina, che è considerata uno dei capisaldi del Verismo: Verga sostiene che studierà in modo scientifico i fatti umani e in particolare quelli "diversi", cioè le storie della gente più povera e umile, che rappresentano la realtà quotidiana. L'autore, sostiene Verga, sarà una voce recitante, non interverrà e riporterà i "fatti nudi e schietti", in modo che l'opera sembrerà "essersi fatta da sé".

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